Apre il 27 settembre il nuovo museo diocesano adriano bernareggi a bergamo città alta

Apre il 27 settembre il nuovo museo diocesano adriano bernareggi a bergamo città alta

Il museo diocesano adriano bernareggi apre a bergamo il 27 settembre 2025 nel palazzo episcopale di città alta, esponendo sessanta opere dal trecento al novecento con capolavori di lorenzo lotto e donazioni private.
Apre Il 27 Settembre Il Nuovo Apre Il 27 Settembre Il Nuovo
Il 27 settembre 2025 apre a Bergamo il Museo Diocesano Adriano Bernareggi, ospitato nel restaurato Palazzo Episcopale di Città Alta, con circa sessanta opere d'arte sacra dal Trecento al Novecento, che valorizzano il legame tra chiesa, arte e bellezza. - Gaeta.it

Il 27 settembre 2025 la città di bergamo accoglierà l’apertura del museo diocesano intitolato ad adriano bernareggi. L’istituzione si trova nell’antico palazzo episcopale, un edificio restaurato che occupa una posizione centrale in città alta, tra la basilica di santa maria maggiore, la cappella colleoni e la curia vescovile. La collezione comprende circa sessanta opere d’arte sacra, che coprono un arco temporale dal trecento fino al novecento, con un filo conduttore che mette in relazione chiesa, arte e bellezza.

Sede e contesto storico del museo

Il nuovo museo diocesano ha trovato spazio nell’antico palazzo episcopale di bergamo. Questo edificio, recentemente restaurato, custodisce una storia plurisecolare legata all’autorità religiosa della diocesi. L’edificio si colloca proprio nella zona dominante di città alta, un’area ricca di siti storici e religiosi, tra cui la basilica di santa maria maggiore e la cappella colleoni, luoghi emblematici della città. Il palazzo, un tempo dimora del vescovo, conserva ancora l’aula picta, una sala affrescata con dipinti duecenteschi, oggi rinnovata e destinata ad accogliere alcune opere di rilievo. La collocazione scelta valorizza il legame tra arte e fede, offrendo ai visitatori un’esperienza che si sviluppa nel contesto storico-religioso originario.

Le opere esposte e il filo conduttore

Il percorso artistico all’interno del museo si snoda attraverso dieci sale distribuite su due livelli. Al loro interno trovano posto una sessantina di opere, che spaziano dal trecento al novecento. Questi lavori affrontano essenzialmente il rapporto tra la chiesa, l’arte e la ricerca della bellezza religiosa. Una parte delle opere resterà esposta in modo permanente, mentre altre, provenienti dalle parrocchie della diocesi, saranno ruotate periodicamente per offrire varietà e temi sempre aggiornati. Tra i capolavori fissi spiccano tre lavori di lorenzo lotto, uno dei maggiori pittori rinascimentali attivi proprio nella zona bergamasca. Si tratta della trinità, originaria della chiesa di sant’alessandro in croce, e dell’assunzione di maria, un quadro di grandi dimensioni proveniente dalla parrocchia di celana. La terza opera di lotto, conosciuta come pala di san bernardino, è un imponente dipinto concepito per l’altare della chiesa di san bernardino con raffigurazioni sacre di madonna, gesù bambino, santi e angeli.

Patrimonio artistico e donazioni private

Oltre ai capolavori di lorenzo lotto, il museo espone anche opere di artisti diversi per periodi e stili che testimoniano la storia dell’arte sacra bergamasca. Tra questi ci sono nomi come giacomo manzù, un autore del novecento, e pittori rinascimentali come andrea prevali e giovan battista moroni. Una parte significativa della collezione è rappresentata da opere di evaristo baschenis, noto per i suoi dipinti di nature morte. Una donazione importante ha arricchito il museo: i coniugi guido crippa e carmen oberti hanno ceduto nove opere di baschenis, creando la più grande raccolta al mondo dedicata a questo pittore bergamasco. Questo tipo di contributo privato rende il museo un punto di riferimento per gli appassionati e permette di conservare e mostrare pezzi di valore storico e culturale rilevante.

Il progetto culturale e la missione del museo

don davide rota conti, direttore del museo, ha spiegato che il progetto espositivo compone un viaggio nella bellezza dell’arte sacra lungo sette secoli. Il museo prosegue il lavoro avviato nel 1961 dal vescovo adriano bernareggi, che inaugurò in questo stesso luogo il primo museo diocesano. L’idea di base è mantenere vivo il legame tra arte, fede e comunità locale, offrendo non soltanto mostre ma anche occasioni di approfondimento e riflessione culturale. Il museo si propone quindi come spazio di conservazione delle opere sacre ma anche come luogo di incontro e dialogo per la popolazione di bergamo e per i visitatori.

Modalità di accesso e biglietteria

Il museo adriano bernareggi offre un biglietto unico al costo di dieci euro per gli adulti, che permette di visitare non solo il palazzo episcopale e le sue sale espositive ma anche altri siti storici connessi al patrimonio religioso della città. Tra questi ci sono il battistero risalente al trecento, i resti archeologici dell’antica cattedrale paleocristiana e l’oratorio di san lupo, spazio dedicato all’arte contemporanea situato nella città bassa di bergamo. Inoltre, l’aula picta è accessibile ogni prima domenica del mese con ingresso gratuito, grazie a un accordo tra la diocesi e fondazione banca popolare di bergamo ente filantropico. Questa formula consente un’apertura più ampia e una fruizione diffusa delle opere e degli spazi.

Change privacy settings
×