Un uomo di ottantanove anni di castiraga vidardo, in provincia di Lodi, ha strangolato la moglie, ottantenne e costretta a vivere su una sedia a rotelle da anni. Dopo il gesto ha provato attentati suicidi ma ora è ricoverato in ospedale sotto sorveglianza. La vicenda ha scosso la comunità locale e ha portato all’apertura di un’indagine da parte delle forze dell’ordine.
Il dramma in famiglia e le condizioni della donna
Luisa Trabucchi, da tempo immobilizzata su una sedia a rotelle, dipendeva completamente dall’assistenza del marito. Le difficoltà legate alla sua condizione avevano pesantemente segnato il quotidiano della coppia. Vent giorni prima del fatto, l’uomo si era recato in municipio spinto dalla speranza di modificare la casa per migliorare la qualità di vita della consorte. Era alla ricerca di supporto tecnico per adattare gli ambienti domestici alle necessità di Luisa.
L’intervento della sindaca
Quel giorno il tecnico comunale era assente, così la sindaca Emma Perfetti ha preso in carico la richiesta. La prima cittadina ha definito l’uomo «disperato e stanco» ma senza un chiaro appello di aiuto. La sua domanda era rivolta esclusivamente a capire come rendere la casa più accessibile. L’episodio conferma il disagio vissuto dalla coppia, priva di soluzioni immediate e forse sopraffatta dall’isolamento.
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L’intervento delle autorità e il corso delle indagini
Dopo la tragedia i carabinieri di Lodi sono intervenuti per avviare i rilievi sul luogo del delitto. Il sostituto procuratore Roberto Fedelini ha assunto la direzione delle indagini, che mirano a ricostruire esattamente le dinamiche della vicenda. Al momento si valuta il contesto psicologico dell’anziano, il quale si trova in condizioni stabili ma sotto piantonamento ospedaliero.
Verifiche in corso
Le autorità cercano di chiarire se esistessero segnali di disagio non manifestati o se l’uomo sia stato spinto a compiere il gesto da una disperazione momentanea. Da verificare anche eventuali responsabilità nell’ambito dell’assistenza a persone non autosufficienti in quella zona. Il caso ha acceso un dibattito sulla fragile condizione di chi si prende cura di familiari con gravi patologie in contesti di marginalità sociale.
Il ruolo del comune e la risposta della sindaca
Il sindaco Emma Perfetti ha commentato l’accaduto mostrando il suo sgomento ma anche la volontà di approfondire la situazione delle famiglie con difficoltà simili. L’incontro in municipio aveva segnato un momento di ricerca di soluzioni concrete, con una richiesta rivolta all’amministrazione per modifiche strutturali nell’abitazione della coppia.
Dichiarazioni della prima cittadina
La sindaca ha precisato che l’uomo non aveva chiesto esplicitamente aiuto psicologico o assistenza sociale, ma si rivolgeva solo agli uffici tecnici. «Non è chiaro se nell’ultimo periodo fossero stati attivati altri servizi o misure di sostegno pubblico.» La vicenda fa emergere la necessità di un confronto più diretto tra istituzioni e cittadini sulle problematiche legate alla disabilità e all’invecchiamento.
Questo episodio ha portato a un maggior interesse da parte del comune verso la valutazione delle esigenze delle famiglie con persone non autosufficienti, in modo da offrire interventi tempestivi e mirati. La comunità locale resta in attesa di sviluppi mentre i carabinieri proseguono gli accertamenti per fare luce su tutti gli aspetti di questa tragedia domestica.