Il panorama degli stipendi degli allenatori di Serie A per la stagione 2025/26 vede ancora Antonio Conte come il professionista con il salario più alto. Il tecnico del Napoli mantiene la leadership nonostante la presenza di figure di rilievo tornate in panchine importanti come Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini. Questo aggiornamento sugli ingaggi mette in luce i valori economici che gli club italiani attribuiscono ai propri allenatori, rispecchiando ambizioni e strategie sportive.
La gerarchia degli stipendi in serie a per la stagione attuale
Antonio Conte guida la classifica con un compenso annuo netto di 8 milioni di euro, cifra che include anche bonus legati ai risultati sportivi. La presenza di Conte al vertice conferma il peso del Napoli nel campionato e la volontà di trattenere un allenatore ritenuto centrale per il progetto sportivo. Sul secondo gradino del podio c’è Massimiliano Allegri, che dopo il suo ritorno al Milan ha firmato un contratto da 5,5 milioni netti a stagione, più incentivi. Il passaggio al Milan rappresenta un momento chiave per Allegri, chiamato a rilanciare la squadra rossonera dopo alcune stagioni altalenanti.
Il terzo posto spetta a Gian Piero Gasperini, che ha appena iniziato l’esperienza sulla panchina della Roma dopo il lungo periodo all’Atalanta. Il tecnico piemontese percepisce 5 milioni netti, a conferma della fiducia che la società giallorossa ripone nel suo ruolo di guida. L’inserimento di Gasperini tra i tecnici più pagati riflette le ambizioni della Roma che punta a consolidarsi nella lotta ai vertici del campionato.
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La fascia intermedia: allenatori con stipendi attorno ai 3 milioni
Un gruppo di allenatori si colloca a metà classifica, con compensi vicini ai 3 milioni netti a stagione. Tra loro ci sono Vincenzo Italiano alla guida del Bologna, Stefano Pioli che continua a guidare la Fiorentina, e Igor Tudor, allenatore della Juventus, club che ha scelto di puntare sul tecnico croato dopo le ultime stagioni travagliate. Questi contratti sottolineano l’importanza di allenatori esperti, capaci di garantire una stagione stabile e competitiva in squadre di media-alta classifica.
La presenza di Tudor sulla stessa fascia di stipendio di Italiano e Pioli segnala la volontà della Juventus di ribaltare dinamiche interne e tornare protagonista in Italia e nelle competizioni europee. Tutti e tre godono quindi di riconoscimenti economici che si attestano tra le retribuzioni di maggior rilievo tra i tecnici della Serie A, pur senza raggiungere le cifre dei primi tre in classifica.
I tecnici con stipendi più bassi ma incarichi importanti
Nella parte bassa della classifica, si trovano allenatori con stipendi che variano da poco più di un milione a meno di mezzo milione di euro, a seconda del club. Cristian Chivu, nuovo allenatore dell’Inter, percepisce circa 2,5 milioni netti. L’Inter ha scelto Chivu per sostituire Simone Inzaghi, puntando su una figura più giovane e inedita rispetto ai predecessori. Altri tecnici con stipendi simili sono Maurizio Sarri alla Lazio e Ivan Juric che continua al timone dell’Atalanta con un ingaggio di 2 e 2,5 milioni.
Sono presenti poi figure come Patrick Vieira al Genoa, con 1,4 milioni netti, e altri tecnici alla guida di club che si posizionano più in basso nella classifica di Serie A: Marco Baroni al Torino, Fabio Pisacane al Cagliari, Cesc Fabregas al Como e Alberto Gilardino al Pisa, con stipendi poco superiori al milione. Chiudono la lista Davide Nicola della Cremonese e Fabio Grosso dello Sassuolo, entrambi con remunerazioni inferiori ai 500mila euro, cifra che rispecchia il profilo delle squadre e l’approccio più contenuto nel budget.
Riflessi dei contratti sull’organizzazione sportiva e aspettative dei club
Questi dati sugli stipendi mostrano come gli investimenti economici sugli allenatori seguano strategie precise delle singole società. I club con ambizioni europee e di alta classifica dedicano le risorse maggiori ai tecnici di punta, certificando la centralità dell’allenatore per il progetto di crescita. Contemporaneamente, le società con budget più limitati adottano approcci più cauti, stilando contratti meno onerosi e scommettendo su figure emergenti o meno note.
Le cifre attribuite agli allenatori sono un indicatore immediato degli obiettivi delle squadre. Il Napoli, con Antonio Conte, si presenta come una realtà pronta a giocarsi tutto ai massimi livelli, mentre Milan e Roma cercano di consolidarsi con tecnici di esperienza. Le diverse fasce di stipendio riflettono anche la differenza nelle strategie e nei livelli di rischio assunti dalle società di Serie A in questa stagione.