Anna de la Vega ha coltivato fin da bambina il sogno di studiare all’università di Oxford, ispirata dalla lettura di un vecchio libro di poesie. Ora adulta e con un futuro promettente come analista finanziaria alla Goldman Sachs, sceglie di rimandare l’inizio della sua carriera per dedicarsi alla poesia vittoriana proprio nell’ateneo inglese. Questo film racconta il suo anno decisivo, tra amori, scelte difficili e sfide personali.
L’inizio del viaggio accademico e la scelta di anna
Anna arriva a Oxford con grandi aspettative e un chiaro obiettivo: immergersi nell’ambiente che da sempre ha idealizzato. La sua decisione di posticipare l’ingresso in Goldman Sachs per studiare letteratura dimostra una volontà di conciliare passioni e ambizioni lavorative. La città inglese, con la sua atmosfera storica e accademica, diventa lo sfondo di un percorso personale in cui studio e vita privata si intrecciano.
Durante i primi giorni, Anna si scontra con la realtà accademica, fatta di rigore ma anche di dinamiche sociali complesse. Questo contesto, però, si arricchisce presto con l’incontro con Jamie Davenport, un giovane locale famoso per il suo fascino e i numerosi flirt. La loro conoscenza parte con una certa diffidenza, ma la vicinanza quotidiana e le esperienze condivise creano un legame che cresce rapidamente. L’ambientazione in una Oxford leggermente stereotipata e le differenze culturali tra i due protagonisti sono elementi che emergono nitidamente, delineando tensioni e complicità.
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La storia d’amore tra anna e jamie e la scoperta del segreto
Il rapporto tra Anna e Jamie si evolve tra momenti di attrazione, scontri e fragilità. Il carattere spensierato del ragazzo nasconde un peso che lentamente viene svelato. Quando emerge un segreto riguardante la salute di Jamie, la narrazione prende una piega drammatica che mette alla prova le certezze di entrambi.
Questa rivelazione crea una frattura nella relazione e porta Anna a riflettere sul futuro. Il peso della malattia e le conseguenze legate al destino del giovane sono usati come fulcro per sviluppare il conflitto emotivo. La pellicola mostra difficoltà nella gestione realistica di questo tema, poiché Jamie appare spesso in condizioni fisiche poco compatibili con la gravità della situazione. Questo crea un contrasto tra l’intento drammatico e la spontaneità degli eventi, incidendo sulla percezione dell’autenticità.
La malattia diventa la scusa per introdurre un senso di urgenza e intensità, ma il personaggio maschile resta spesso in bilico tra forza apparente e vulnerabilità nascosta, senza un vero equilibrio narrativo. Nonostante questo, il racconto insiste sul valore del momento presente, sull’idea di vivere senza rimpianti anche davanti a un destino incerto.
Ambientazione, personaggi secondari e cliché nella narrazione
Oxford viene ritratta con luoghi e campi accademici ben riconoscibili, ma anche con una certa stereotipia che riflette una visione semplificata e prevedibile. La convivenza tra la cultura americana di Anna e quella inglese di Jamie cerca di portare una ventata di novità, ma spesso le situazioni sono costruite in modo poco naturale.
I personaggi secondari incarnano ruoli tipici e si avvalgono di cliché legati a questioni di inclusività o rappresentazioni sociali. Questa scelta narrativa appesantisce il ritmo del film e ne riduce la freschezza, rendendo il contorno meno credibile e più macchiettistico. Le interazioni spesso forzate tra i protagonisti e il cast di contorno non aiutano a creare un ambiente realistico, e alcune scelte dialogiche sembrano più rivolte a correggere sensibilità sociali che a stringere il racconto.
Questa trama si sviluppa su schemi prevedibili, con un tentativo di mescolare dramma e commedia sentimentale spesso bilanciato male. La recitazione di Sofia Carson, tuttavia, riesce a tenere alta l’attenzione, dando una temperatura emozionale a una protagonista che si muove in un contesto poco originale.
Aspetti tecnici e impatto emotivo del film
La regia e la sceneggiatura si focalizzano soprattutto sul conflitto interiore dei personaggi e sulle tensioni legate alla malattia di Jamie. Nonostante l’intenzione di evocare emozioni intense, questi elementi spesso risultano forzati a causa di incoerenze narrative e sottotrame poco sviluppate. La scelta di mostrare un personaggio malato in ottime condizioni fisiche indebolisce la costruzione drammatica.
La pellicola prova a trasmettere l’idea di cogliere il momento e di vivere con pienezza il tempo limitato che si ha a disposizione, ma questa riflessione si perde in questo modo, lasciando spazio a un’esplorazione superficiale delle tematiche. L’epilogo lascia in sospeso un senso di rimpianto e speranza che non riesce ad apparire del tutto naturale, soprattutto dopo una prosecuzione prevedibile del racconto.
Il film è disponibile su Netflix e si rivolge soprattutto a un pubblico interessato alle storie romantiche con un tocco di dramma giovanile. Pur essendo tratto dall’omonimo romanzo di Julia Whelan, la trasposizione cinematografica dimostra difficoltà nel generare una forte partecipazione emotiva, ostacolata dal ricorso frequente a luoghi comuni e a trame già esplorate in altri titoli simili.