Allerta alta in Italia: cresce la tensione per minacce internazionali e attacchi cyber

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Allerta massima in Italia per minacce internazionali e attacchi informatici. - Gaeta.it

Donatella Ercolano

11 Settembre 2025

Il governo italiano ha alzato il livello di guardia sulla sicurezza pubblica, spinto dalle tensioni in Medio Oriente e da segnali di destabilizzazione legati ad attività straniere. Da quando è esplosa la crisi nella regione, gli obiettivi sotto sorveglianza sono aumentati sensibilmente, mentre i rischi di attacchi informatici e azioni ibride si fanno sempre più concreti. Russia e Iran sono al centro di queste minacce, che si riflettono anche sul territorio italiano.

Obiettivi sensibili sotto stretta sorveglianza: da ambasciate a infrastrutture strategiche

Fin dall’inizio delle tensioni mediorientali, l’Italia ha portato la sicurezza pubblica al massimo livello di attenzione. Oggi gli obiettivi considerati a rischio superano quota 29mila: si tratta di sedi diplomatiche, centri culturali e soprattutto infrastrutture critiche, che da sole sono oltre 10mila. A questa lista si aggiungono le basi militari statunitensi in Italia, come Sigonella e Aviano, da tempo sorvegliate con grande rigore.

Dopo l’incidente di marzo, quando un drone russo ha violato lo spazio aereo polacco, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, guidato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha convocato una riunione urgente. Al vertice al Viminale, con il sottosegretario Nicola Molteni, il capo del Dis Vittorio Rizzi e i vertici dell’intelligence, si è deciso di aggiornare le priorità operative per la sicurezza nazionale. Tutto questo per rispondere al rapido mutare dello scenario geopolitico e alle conseguenze sul territorio.

Le misure varate prevedono un aumento delle pattuglie per proteggere gli obiettivi sensibili e una più stretta collaborazione tra le diverse agenzie di sicurezza. L’attenzione resta massima sulle infrastrutture essenziali — energia, trasporti, telecomunicazioni — considerate particolarmente esposte a possibili attacchi.

Cyberattacchi in crescita: la sicurezza digitale diventa una priorità

Le minacce informatiche sono al centro delle preoccupazioni. Il rapporto 2024 dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, guidata da Bruno Frattasi, segnala un aumento netto degli incidenti negli ultimi mesi. Nel 2024 sono stati monitorati 1.979 eventi cyber, con un balzo del 40% rispetto all’anno precedente. Gli attacchi che hanno avuto impatti reali sui sistemi sono stati 573, più del doppio rispetto al 2023.

Il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza sottolinea come la Russia stia intensificando le sue campagne ibride, usando sempre più spesso sabotaggi e azioni mirate di violenza. “Lo scopo è indebolire i governi che sostengono l’Ucraina e i suoi alleati occidentali.” Non mancano poi i tentativi di interferenza e disinformazione per creare instabilità politica e sociale.

In Italia la cybersicurezza è trattata come una priorità assoluta. Sono in corso iniziative per proteggere reti governative e infrastrutture strategiche, con monitoraggi e interventi su tutto il territorio per prevenire e fermare possibili attacchi da parte di nemici esterni. Nel contesto internazionale, il nostro paese è considerato un bersaglio di operazioni di guerra ibrida che mescolano strumenti cibernetici, informativi e militari.

Sabotaggi e disinformazione: Mosca al centro delle minacce in Europa

L’aumento degli atti di sabotaggio è un rischio tangibile per l’Italia e l’Europa. Secondo fonti di intelligence e report di realtà come Meta, la Russia è il principale responsabile di campagne di manipolazione e attività coordinate online dal 2017 a oggi. Questi sforzi includono oltre 1.100 contenuti di disinformazione diffusi in Europa e 37 episodi sospetti di sabotaggio rilevati e denunciati nel continente.

Per i servizi segreti, la Russia ha una capacità di guerra ibrida superiore a quella di altri paesi come Iran e Cina. La sua strategia combina intelligence, propaganda, risorse economiche, reti cibernetiche e diplomatiche, oltre all’azione militare. La disinformazione è uno strumento chiave, usato per minare la fiducia nelle istituzioni occidentali e confondere l’opinione pubblica.

Le campagne russe operano con diverse tecniche: interferiscono nel dibattito pubblico, diffondono false notizie e alimentano tensioni sociali. Tutto questo contribuisce a creare un clima di incertezza che può mettere a rischio la stabilità interna italiana.

Il drone russo a Varese: indagini per spionaggio e terrorismo

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha più volte evidenziato come la guerra ibrida tocchi direttamente anche l’Italia. Un caso emblematico è quello del drone russo intercettato a marzo nei cieli di Varese, che ha sorvolato ripetutamente il Joint Research Centre della Commissione Europea a Ispra, vicino al lago Maggiore.

La Procura di Milano ha aperto un’indagine per spionaggio politico-militare aggravato da finalità terroristiche. Questo episodio conferma la presenza di azioni destabilizzanti condotte da operatori stranieri all’interno dei confini nazionali. Le autorità italiane hanno intensificato le difese e stanno valutando anche un possibile innalzamento del livello di allerta delle forze armate, per fronteggiare future minacce.

Il governo vuole rafforzare le misure di protezione per evitare il ripetersi di simili episodi e garantire la stabilità del paese. Il caso di Varese segna un punto di svolta nella percezione dei rischi legati alla guerra ibrida e spinge a un continuo aggiornamento delle strategie di sicurezza.

Tutti questi segnali confermano che l’Italia resta esposta a tensioni internazionali che si manifestano anche con mezzi non convenzionali. Il controllo e la prevenzione sono altissimi, con particolare attenzione al monitoraggio dello spazio aereo e ai sistemi di allarme contro intrusioni e attacchi, sia cyber che militari.