Allarme sui cantieri ferroviari in Italia: rischio blocchi e stop al porto di Genova ad agosto 2025

Allarme sui cantieri ferroviari in Italia: rischio blocchi e stop al porto di Genova ad agosto 2025

Federlogistica avverte sul rischio paralisi della logistica italiana a causa di cantieri ferroviari non programmati, con impatti critici sul porto di Genova e il corridoio Reno-Alpi, chiedendo dialogo e coordinamento.
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Federlogistica denuncia la mancanza di programmazione e dialogo nella gestione dei cantieri ferroviari italiani, evidenziando il rischio di paralisi logistica, soprattutto per il porto di Genova, e propone un confronto strutturato per minimizzare disagi e garantire efficienza. - Gaeta.it

Il sistema logistico italiano si prepara a una fase delicata con l’avvio di numerosi cantieri sulla rete ferroviaria. Questi interventi, seppur necessari, mancano di una programmazione stabile e di un confronto con i principali protagonisti del trasporto e della logistica. Federlogistica lancia un avvertimento sulla possibile paralisi delle attività, con effetti diretti sull’economia e sui flussi commerciali, in particolare sul porto di Genova, nodo chiave del corridoio europeo Reno-Alpi.

Criticità nella gestione dei cantieri sulla rete ferroviaria

Le opere di ampliamento e manutenzione della rete ferroviaria sono indispensabili per mantenere e migliorare le infrastrutture nazionali. Nel comunicato di Federlogistica, il presidente Davide Falteri sottolinea come il problema principale non risieda nelle opere in sé, ma nell’assenza di una programmazione condivisa che coinvolga tutti gli enti interessati: Ministero delle infrastrutture e dei trasporti , Rete ferroviaria italiana , Anas, le Regioni e le associazioni di settore. Senza un dialogo tra chi realizza i lavori e chi utilizza la rete, gli interventi rischiano di diventare ostacoli insuperabili per le imprese della logistica.

La mancanza di una pianificazione condivisa crea situazioni di “choke point”, punti di strozzatura dove i cantieri si sovrappongono o impediscono il passaggio regolare delle merci. Questo disallineamento non solo rallenta il trasporto su ferro, ma può causare un effetto domino su tutto il sistema produttivo, compromettendo le attività economiche che dipendono dalla puntualità e dall’efficienza della logistica. Le imprese logistiche, che devono garantire la continuità delle consegne e dei trasporti intermodali, rischiano così di trovarsi in difficoltà senza poter offrire risposte efficaci ai loro clienti.

Le proposte di federlogistica per la gestione dei lavori

Per limitare l’impatto dei cantieri, Federlogistica presenta tre proposte concrete da sottoporre a Mit e Rfi per istituire un tavolo permanente di confronto. La prima proposta riguarda l’anticipazione minima di 6 mesi della comunicazione dei cantieri di rilievo logistico. Questo tempo sarebbe essenziale per permettere alle imprese di pianificare o offrire soluzioni alternative che riducano gli effetti negativi sull’operatività.

La seconda richiesta spinge per l’attivazione di percorsi alternativi sui binari o, in mancanza di questi, l’allestimento di piani compensativi tra trasporto ferroviario e gomma. Questi interventi mirano a sfruttare tutte le vie disponibili, coinvolgendo anche Anas, Regioni e associazioni del settore per creare sinergie nei giorni in cui la rete ferroviaria principale sarà compromessa dai cantieri.

Infine, la terza proposta riguarda la gestione del cantiere durante i lavori effettivi: si chiede di istituire una cabina di regia pubblico-privata che monitori costantemente i flussi deviati e gli impatti sul sistema, intervenendo in modo tempestivo per correggere percorsi o tempistiche che creino ulteriori disagi. Un controllo attivo favorirebbe un equilibrio più stabile tra la realizzazione delle opere e la continuità del servizio logistico.

Il rischio critico del blocco del porto di genova ad agosto 2025

Il momento più delicato si prevede ad agosto 2025, quando i lavori sulla linea ferroviaria comporteranno la sospensione totale del collegamento con il porto di Genova per tre settimane. Questo stop senza precedenti, secondo Federlogistica, non è stato condiviso con gli operatori e rischia di bloccare un nodo cruciale. Genova rappresenta un punto strategico del corridoio Reno-Alpi, fondamentale per la movimentazione delle merci fra il Mediterraneo e il Nord Europa.

L’isolamento del porto per un periodo così lungo può avere ricadute immediate sul Nord Italia, compromettendo la catena di approvvigionamento e indebolendo la posizione dell’Italia nel contesto del traffico mercantile del Mediterraneo. La sospensione ferroviaria si traduce in un impatto diretto sul volume delle merci movimentate, con problemi per le imprese che dipendono da questo snodo per l’import-export.

La denuncia di Falteri evidenzia come un blocco di tale portata, senza confronto e soluzioni condivise, possa rappresentare un serio ostacolo per l’economia nazionale, oltre che un problema logistico di ampia portata. La richiesta è chiara: fare sistema con le imprese per evitare che la manutenzione diventi un freno letale per la rete di trasporto.

La necessità di un dialogo costante tra gestori e imprese

Federlogistica insiste sul fatto che l’ammodernamento della rete ferroviaria non si deve attuare contrapponendo gli interessi tecnici di chi fa i lavori a quelli operativi di chi gestisce il trasporto su ferro. Il dialogo fra gestori dell’infrastruttura e utilizzatori è fondamentale per individuare soluzioni che vadano bene a tutti.

Chi lavora ai cantieri deve conoscere le esigenze di chi usa la rete ogni giorno, e chi la usa deve poter dare suggerimenti per organizzare i lavori senza paralizzare il sistema. Solo così la logistica potrà funzionare senza brusche fermate. Un esempio chiaro è la pianificazione anticipata, che permetterebbe alle imprese di adeguarsi con tempi utili, evitando blackout nei collegamenti.

Federlogistica lancia quindi un appello per un confronto strutturato che assicuri maggiore trasparenza e coordinamento. Questo approccio faciliterebbe la gestione delle emergenze, limiterebbe i disagi e permetterebbe di salvaguardare la competitività delle imprese italiane nel contesto europeo e mediterraneo.

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