Abdallah Djouamaa, uno dei tre giovani coinvolti nell’omicidio del giapponese Shimpei Tominaga avvenuto in un bar a Udine lo scorso giugno, è stato arrestato nuovamente dopo essere stato sorpreso in un bar a Conegliano, nonostante fosse sotto regime di arresti domiciliari. La notizia ha riacceso l’attenzione su un caso che aveva già destato grande scalpore, evidenziando le difficoltà nella gestione di tali misure restrittive.
I fatti dell’aggressione e le conseguenze legali
L’episodio dell’omicidio di Shimpei Tominaga risale a giugno di quest’anno, quando Djouamaa, insieme ad altri due ragazzi, ha aggredito l’imprenditore giapponese in un bar udinese. La dinamica di quel giorno ha portato alla morte dell’uomo, per la quale i tre giovani sono accusati di omicidio preterintenzionale. Le indagini successive hanno ricostruito minuziosamente quanto accaduto e le ragioni che hanno portato all’aggressione fatale.
Dopo l’arresto iniziale e successivi provvedimenti, Djouamaa era stato posto agli arresti domiciliari. Tuttavia, già nei giorni seguenti, il tribunale di riesame aveva disposto la sua libertà con obbligo di dimora nel comune di Conegliano. Le autorizzazioni ricevute non sembrano aver facilitato il rispetto delle regole, dato che il giovane, invece di rimanere in casa, ha violato le condizioni, portando a un nuovo arresto durante il quale è stato portato in carcere a Treviso.
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Le misure cautelari e la perizia psichiatrica
Dopo la cattura nel bar, il Gip Roberta Paviotti ha formalmente disposto il trasferimento di Djouamaa nel carcere di Treviso. Questa decisione è stata comunicata al legale del giovane, avvocato Guido Galletti. Intanto, il tribunale ha accolto la richiesta di una perizia psichiatrica per il giovane, a seguito di segnalazioni relative alla sua situazione mentale. Djouamaa, infatti, era già stato in cura in un centro di salute mentale, e la perizia sarà condotta dallo psichiatra udinese Marco Stefanutti, che presenterà un rapporto durante un’udienza fissata per l’8 maggio.
Prossimi passaggi legali nel procedimento
Un altro importante appuntamento per la giustizia riguarderà la discussione del rito abbreviato prevista per il 29 maggio. In questa udienza, Djouamaa, insieme a Samuele Battistella, di 20 anni, ritenuto colui che ha inflitto il colpo mortale a Tominaga, e Daniele Wedam, anch’esso di 20 anni, si presenteranno davanti al Giudice dell’udienza preliminare per chiarire ruoli e responsabilità nella vicenda. La comunità locale continua a seguire l’evoluzione del caso, segnato da domande aperte su giustizia e sicurezza, particolarmente in riferimento all’efficacia delle misure preventive adottate in questi contesti.