Aggressione in carcere minorile: detenuto colpisce agente per sigarette

Aggressione in carcere minorile: detenuto colpisce agente per sigarette

Un detenuto di origine magrebina aggredisce un agente nel carcere minorile di Airola, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e la gestione dei detenuti nelle strutture penitenziarie campane.
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Aggressione in carcere minorile: detenuto colpisce agente per sigarette - Gaeta.it

Un incidente violento ha avuto luogo nel carcere minorile di Airola, situato in provincia di Benevento, dove un detenuto di origini magrebine ha aggredito un agente di polizia penitenziaria. Il motivo della violenza è stato un tentativo del detenuto di ottenere un numero di sigarette maggiore rispetto a quanto consentito. Questo episodio solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza all’interno degli istituti penitenziari minorili in Campania.

La dinamica dell’aggressione

L’aggressione è avvenuta quando il detenuto, apparentemente insoddisfatto della quantità di sigarette a lui assegnate, ha sferrato un pugno al viso di un operatore penitenziario. L’agente, oltre a subire il colpo, è stato oggetto di minacce da parte del giovane, il quale ha dimostrato una manifesta ostilità. Le conseguenze fisiche per l’agente sono state tali che ha dovuto ricevere cure mediche, con i sanitari che lo hanno giudicato guaribile in un periodo di cinque giorni. Questo episodio rappresenta una delle numerose situazioni di tensione che caratterizzano la vita quotidiana nei penitenziari minorili.

Le preoccupazioni dei sindacati di polizia penitenziaria

A seguito di questo atto di violenza, i sindacati della polizia penitenziaria, tra cui USPP, Sinappe e Uil.P.P P.A., hanno espresso forte preoccupazione per la situazione attuale all’interno delle carceri minorili campane. Essi sottolineano come ci sia un mix critico tra detenuti provenienti dal territorio e cittadini extracomunitari, prevalentemente dal Nord Italia. Questa diversità, secondo i sindacati, contribuisce a una situazione esplosiva, in cui i detenuti di origine straniera mostrano una resistenza alle regole comuni, rendendo la loro gestione molto difficile.

I sindacalisti evidenziano che molti di questi detenuti hanno un comportamento violento e spesso si rendono protagonisti di atti di autolesionismo, creando instabilità e rischi per l’ordine all’interno delle strutture penitenziarie.

Richieste e solidarietà al collega aggredito

In risposta all’aggressione, i sindacati hanno manifestato solidarietà al collega che ha subito l’attacco, ma hanno anche formulato dichiarazioni importanti riguardo alla necessità di adottare misure più severe. Chiedono il trasferimento del detenuto in un’altra regione, ritenendo che si tratti di un passo indispensabile per garantire la sicurezza di tutti i presenti all’interno dell’istituto sannita.

Il loro appello ha l’obiettivo di inviare un segnale chiaro alla restante popolazione carceraria, per sottolineare che tali comportamenti violenti non verranno tollerati. Inoltre, questa richiesta mira a creare un ambiente di lavoro più sereno per il personale che opera quotidianamente in queste strutture, che si trova spesso a fronteggiare situazioni di pericolo.

Un episodio come questo mette in evidenza l’urgenza di rivedere e migliorare le politiche di gestione dei detenuti, specialmente in contesti così delicati come quelli degli istituti minorili.

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