Acetaie aperte 2025 a Modena: una settimana di cultura, degustazioni e spettacoli sul balsamico

Acetaie aperte 2025 a Modena: una settimana di cultura, degustazioni e spettacoli sul balsamico

Acetaie Aperte a Modena 2025 si allunga a sette giorni con oltre 40 acetaie, eventi culturali al teatro comunale Pavarotti e Freni e alla biblioteca Antonio Delfini, promuovendo aceto balsamico dop e igp.
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Acetaie Aperte 2025 a Modena offre una settimana di visite, degustazioni e eventi culturali per celebrare l'aceto balsamico, unendo tradizione, arte e territorio. - Gaeta.it

L’edizione 2025 di Acetaie Aperte a Modena promette di ampliare la consueta formula dedicata all’aceto balsamico, portando il pubblico in un viaggio lungo sette giorni alla scoperta di produzioni, tradizioni e cultura locale. Promossa dai Consorzi di Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena dop e dell’Aceto Balsamico di Modena igp, la manifestazione si svolgerà in diverse sedi tra cui acetaie, teatro e biblioteca, facendo dialogare arte, storia e sapori.

Un calendario esteso per valorizzare l’aceto balsamico di modena

Questa 23ma edizione di Acetaie Aperte si distingue per una durata più lunga rispetto al passato: una settimana intera dedicata al cosiddetto “Oro nero”. Il programma prevede oltre 40 acetaie coinvolte che apriranno le loro porte a visitatori e appassionati. Le aziende produttrici offriranno visite guidate nei luoghi di lavorazione oltre a degustazioni delle varie tipologie di aceto balsamico, sia dop che igp. Gli assaggi saranno proposti sia in purezza sia in abbinamento a specialità gastronomiche della zona, per esaltarne le caratteristiche e le sfumature. L’iniziativa punta a connettere il pubblico con la storia artigianale e la cultura contadina che accompagnano da sempre la produzione modenese di aceto balsamico.

Esperienze proposte dalle acetaie

Ogni acetaia proporrà esperienze diverse, dalla visita delle botti di legno, dove l’aceto matura con pazienza, a incontri con i produttori che racconteranno tradizioni, tecniche e differenze tra i vari tipi di balsamico. L’obiettivo è far toccare con mano il valore dietro il prodotto riconosciuto nel mondo.

Spettacoli e cultura: il ruolo del teatro e della biblioteca nel racconto del balsamico

L’edizione 2025 si caratterizza per l’inserimento di eventi culturali di rilievo, grazie a collaborazioni con il teatro comunale di Modena “Pavarotti e Freni” e la biblioteca comunale Antonio Delfini. Già la sera di venerdì 26 luglio, il teatro ospiterà la messa in scena di “La bohème”, opera che rappresenta un punto di riferimento per il belcanto. L’evento segna l’inizio di un percorso che unirà musica, tradizione e gastronomia.

Attività alla biblioteca delfini

Il sabato successivo, nella biblioteca Delfini, le attività si concentreranno sulla dimostrazione pratica della cottura del mosto, fase fondamentale per la produzione dell’aceto balsamico tradizionale. I visitatori potranno anche partecipare a giochi sensoriali con i narratori del gusto e assistere al lavoro del bottaio impegnato nella costruzione delle batterie, le caratteristiche botti di legno necessarie alla maturazione del prodotto.

Questo intreccio tra arte, letteratura e gastronomia offre un contesto inedito, dove Modena valorizza non solo il suo patrimonio agroalimentare ma anche le risorse culturali di cui dispone. La stretta collaborazione tra consorzi, teatro e biblioteca rende la manifestazione uno spazio efficace per diffondere la conoscenza del balsamico in modo completo ed esperienziale.

Nuovo osservatorio sul turismo legato all’aceto balsamico e presentazioni ufficiali

La ventitreesima edizione vedrà anche la presentazione del primo osservatorio “Turismo & Aceto Balsamico Tradizionale di Modena dop e di Modena igp”. L’iniziativa sarà curata da Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e autrice del rapporto sul turismo enogastronomico italiano. L’osservatorio nasce con l’intento di monitorare il flusso turistico legato all’aceto e alle sue terre, individuandone le caratteristiche e i trend attuali.

A questo appuntamento, ospitato presso il teatro comunale di Modena, seguirà una tavola rotonda con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e di importanti consorzi italiani. Il confronto verte sull’incremento delle attività culturali e produttive legate al balsamico e sulle strategie per valorizzare ulteriormente questa eccellenza locale.

La serata concluderà con la presentazione di due cortometraggi realizzati dai consorzi organizzatori, che documentano e raccontano la produzione dell’aceto balsamico nelle sue diverse fasi e tradizioni. Per favorire la diffusione della cultura del territorio e sottolineare l’importanza dell’evento, è stata richiesta la partecipazione del ministro Francesco Lollobrigida all’incontro finale.

Sinergie territoriali tra musica, gastronomia e industria a modena

Enrico Corsini, presidente di ‘Le Terre del Balsamico’, ha sottolineato come i consorzi abbiano intensificato la collaborazione con realtà culturali di livello, tra cui il Festival del Belcanto di Modena. Ha inoltre evidenziato l’importanza di sfruttare spazi non convenzionali come la biblioteca Antonio Delfini per ospitare momenti di approfondimento legati alla tradizione dell’aceto balsamico.

Un territorio ricco di eccellenze

Corsini ha ricordato che Modena rappresenta una provincia con il maggior numero di prodotti DOP e IGP in Italia e che questi riconoscimenti si intrecciano con altre eccellenze locali come la musica e il settore automotive.

Questa edizione di Acetaie Aperte vuole confermare quella capacità di riunire i diversi elementi territoriali, riuscendo a fornire un’immagine completa e autentica della provincia. Lo scopo è mostrare come la tradizione gastronomica possa convivere e dialogare con la cultura e l’industria, valorizzando ogni aspetto delle risorse locali.

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