A Verona arriva il gruppo maori più grande della Nuova Zelanda con giochi, danze e tradizioni

A Verona Arriva Il Gruppo Maor

Il più grande gruppo maori della Nuova Zelanda in mostra a Verona tra danze e tradizioni. - Gaeta.it

Laura Rossi

16 Settembre 2025

Durante il weekend del festival “Tocatì” a Verona, il pubblico ha l’opportunità di avvicinarsi alla cultura maori grazie alla presenza del più ampio gruppo culturale proveniente dalla Nuova Zelanda. Questa realtà, nata per trasmettere alle nuove generazioni le radici storiche e genealogiche maori, porta in Italia una selezione di giochi tradizionali, danze, canti e rituali tipici della loro terra d’origine.

Il gruppo maori della Nuova Zelanda porta a Verona la tradizione e i giochi di una cultura millenaria

Il gruppo presente a Verona si dedica a mantenere viva la storia e i valori maori attraverso attività ludiche e performative. Durante il festival “Tocatì”, i visitatori possono osservare e partecipare a giochi tradizionali strettamente legati alla spiritualità e al territorio della Nuova Zelanda. Questi passatempi, oltre a intrattenere, raccontano storie antiche e trasmettono insegnamenti sulla vita e sul rapporto con la natura.

Tra le attività più significative ci sono diversi giochi con bastoni, corde e palle, ricchi di simbolismi specifici. Il gruppo propone momenti di interazione diretta con il pubblico, favorendo il coinvolgimento e la conoscenza delle usanze maori. L’offerta non si limita alle attività ludiche, ma include anche danze tipiche, come l’haka, accompagnate da canti e rituali, elementi essenziali per la trasmissione dell’identità culturale.

Descrizione dettagliata dei giochi tradizionali maori presentati a Tocatì

Tra i giochi che il pubblico può scoprire, il Matau Maui si distingue per la sua complessità: consiste nell’uso di bastoni che richiedono riflessi pronti e grande attenzione uditiva. Questo gioco mette alla prova rapidità mentale e coordinazione fisica. Un altro passatempo interessante è il Porotaka, che utilizza trottole, strumento tradizionale molto diffuso nelle comunità maori.

Si segnalano inoltre i giochi Pukana e Whakaropiropi, in cui l’uso di espressioni corporee accentuate serve a confondere l’avversario in una sorta di gara ritmica e mimica. Questi giochi combinano movimento e voce in un dialogo intenso che richiama antiche competizioni rituali. Più poetico è Te Whai Wawewawe a Maaui, un gioco con corde intrecciate che crea figure complesse tra le mani dei partecipanti; queste figure rappresentano simboli e racconti tramandati oralmente nel tempo.

Infine, ci sono giochi con la palla come l’Horohopu, una sfida dinamica di squadra, e il Tiuro, che coinvolge un bastone e una palla di vimini intrecciata a mano. Quest’ultimo colpisce per la sua coreografia, fatta di gesti eleganti e armoniosi che richiamano il legame tra uomo e ambiente naturale e il ritmo stesso della vita.

Ngā Purākau: la narrazione orale delle leggende maori come momento di condivisione culturale

Oltre ai giochi tradizionali, il gruppo maori propone sessioni di Ngā Purākau, un racconto itinerante di miti e leggende risalenti all’epoca degli antenati. Questa pratica, tipica della cultura orale maori, crea un’atmosfera sospesa in cui parola e simbolo si intrecciano per evocare scenari ricchi di significato spirituale.

Durante le narrazioni, a Verona si riproduce la dinamica originaria del racconto, fatta di pause, gesti e suoni, che trasporta gli ascoltatori in un mondo dove natura e spirito si fondono strettamente. Questi momenti non sono solo intrattenimento, ma rappresentano un elemento fondamentale per mantenere viva la memoria collettiva del popolo maori.

La presenza del gruppo più grande della Nuova Zelanda al festival testimonia la volontà di diffondere questa cultura oltre i confini originari, invitando un pubblico nuovo a conoscere tradizioni che raccontano un modo di vivere profondamente radicato nel senso di appartenenza e nel rispetto per il mondo naturale.