L’estate 2025 a Napoli è segnata dall’aumento dei turisti, ma anche da un fenomeno che danneggia chi lavora regolarmente nel commercio e nel turismo. Nella zona di Marechiaro, a Posillipo, i carabinieri hanno individuato un’attività illecita che sfruttava il contesto marittimo per vendere cibo senza alcuna autorizzazione. Ecco come è stata scoperta questa cucina abusiva sotto il livello del mare.
Il sistema di consegna via mare ai natanti
Questa cucina abusiva aveva sviluppato un meccanismo particolare per raggiungere la clientela. Il cibo preparato nello scantinato veniva caricato su una piccola imbarcazione che si spostava lungo la costa, per consegnare direttamente alle barche e yacht ancorati attorno allo “scoglione” di Marechiaro.
Si tratta di un caso unico e problematico: la ristorazione non avveniva solo su terra, ma addirittura in mare aperto, senza controlli né autorizzazioni. Questo tipo di servizio “a domicilio” via mare evita le procedure legali e sanitaria imposte per la vendita di alimenti, mettendo a rischio i consumatori ma anche creando squilibri nel mercato con gli operatori regolari.
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Conseguenze per l’immagine e il tessuto economico di Napoli
L’episodio di Marechiaro rappresenta un’emergenza sempre più pressante per Napoli. Questo tipo di abuso non solo mette a rischio la salute pubblica, ma minaccia la qualità dell’esperienza turistica e il lavoro degli imprenditori onesti.
L’aumento di questi interventi dimostra che il problema esiste su più fronti e coinvolge diverse aree della città, specie in momenti di maggiore afflusso come l’estate. Il contrasto alle attività illegali resta priorità per salvaguardare l’equilibrio economico e garantire un’immagine coerente della città nei confronti di visitatori e residenti.
Il ristorante abusivo nascosto nello scantinato di Marechiaro
I militari della stazione carabinieri di Posillipo hanno fatto irruzione in uno scantinato usato come cucina e deposito di alimenti, in assenza totale di permessi sanitari o commerciali. Questo locale era completamente fuori legge secondo le normative vigenti sul trattamento e la vendita di prodotti alimentari.
Le condizioni igieniche del posto non erano adeguate, cosa che può rappresentare un rischio per la salute di chi consumava i prodotti offerti. L’attività illegale era poi celata alla vista, nascosta nel sottosuolo e lontana dai tradizionali canali di controllo commerciale. Tale scoperta ha richiamato l’attenzione sulle modalità con cui taluni approfittano della stagione estiva per agire senza rispetto delle regole.
Sequestri, multe e impatto sulle attività regolari
L’intervento dei carabinieri ha portato al sequestro immediato di circa 100 chili di alimenti non tracciati e conservati in condizioni promettenti di rischio. Le sanzioni elevate ammontano a 8mila euro, a carico dei responsabili che gestivano questa attività.
Questa operazione fa parte delle molte azioni volte a difendere il commercio legale a Napoli e la sua reputazione turistica. Le attività abusive impediscono concorrenza corretta e creano disaffezione verso l’offerta cittadina. La lotta contro questi fenomeni resta aperta e coinvolge forze dell’ordine, istituzioni e operatori di settore.
Napoli continua a essere al centro di operazioni contro l’abusivismo commerciale, mentre le autorità e gli operatori cercano soluzioni per rendere più efficaci i controlli e migliorare la tutela del patrimonio locale.