a L’Aquila un incontro tra memoria e impegno civile nel XXXIII premio nazionale Paolo Borsellino

a L’Aquila un incontro tra memoria e impegno civile nel XXXIII premio nazionale Paolo Borsellino

A L’Aquila, all’Auditorium del Parco, studenti, magistrati e autorità celebrano il 33° anniversario della strage di Capaci con testimonianze e il Pullman azzurro per promuovere la cultura della legalità.
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A L’Aquila, l’evento "La memoria è impegno" ha commemorato il 33° anniversario della strage di Capaci, promuovendo tra studenti e autorità la cultura della legalità e l’impegno contro la mafia. - Gaeta.it

A L’Aquila, questa mattina, si è svolto un appuntamento significativo all’Auditorium del Parco. L’evento intitolato “La memoria è impegno”, inserito nella XXXIII edizione del Premio nazionale Paolo Borsellino, ha invitato studenti, autorità civili e militari a riflettere sul valore della legalità. L’iniziativa ha coinciso con il 33° anniversario della strage di Capaci e la Giornata per la legalità, sottolineando il legame tra il ricordo di fatti storici e la responsabilità presente di costruire un futuro senza mafia.

Il ricordo della strage di capaci come momento di svolta per la comunità aquilana

Il 23 maggio 1992 è rimasto impresso nella memoria collettiva di L’Aquila e di tutta Italia per l’attentato mafioso che uccise il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. È stato un sabato di maggio, ricordato con dolore profondo ma anche con il senso di una presa di coscienza nuova. Il sindaco Pierluigi Biondi ha evocato quel giorno, raccontando come la notizia toccò l’animo di tanti giovani. Quel fatto scosse profondamente la comunità, che da quel momento iniziò a guardare la realtà con occhi diversi. La strage segnò una cesura netta col passato, facendo riscoprire e rinsaldare l’impegno civile contro tutte le forme di violenza e illegalità. La memoria di quel sabato divenne l’avvio per un nuovo modo di vivere la città e il Paese.

La presenza dei nuovi magistrati tirocinanti come simbolo di continuità nella lotta alla mafia

Per dare forza al messaggio di impegno e legalità sono intervenuti, su invito diretto del sindaco, i magistrati ordinari che hanno appena iniziato il loro tirocinio al tribunale di L’Aquila: Francesco Vincelli, Nicole De Angelis, Manfredi De Aloysio e Davide Di Lorenzo. Con loro, i tre tirocinanti mirati: Dino Tarquini, Valentino Marzano e Alessandra Scioli. Questi giovani avevano davanti a sé la scelta dell’ambito operativo, prevista per il 28 maggio. La loro partecipazione ha rappresentato un segnale tangibile di continuità nel sistema giudiziario e un esempio per gli studenti presenti. Il sindaco ha sottolineato come la legalità si esprima in un impegno concreto ogni giorno, e come la presenza di questi magistrati sia un monito a non abbassare mai la guardia contro la mafia e il malaffare.

Testimonianze e testimonianze dirette per stimolare il dibattito con gli studenti

La mattinata ha avuto momenti intensi con gli interventi di figure istituzionali e portavoce di esperienze significative. Il prefetto Renato Cortese, dirigente della polizia, ha offerto una panoramica sul ruolo delle forze dell’ordine nella prevenzione e nel contrasto della criminalità organizzata. Accanto a lui, il prefetto Luigi Savina, già vicecapo della polizia, ha condiviso riflessioni sulle sfide quotidiane della sicurezza pubblica. Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, ha portato la voce delle periferie, mettendo in luce il rapporto tra legalità e comunità locali spesso esposte a fenomeni mafiosi. Luigi Leonardi, imprenditore e testimone di giustizia, ha raccontato la sua esperienza personale, animando un dibattito partecipato con gli studenti. Questi confronti hanno rafforzato la consapevolezza tra i giovani sull’importanza di difendere i valori della giustizia e del rispetto delle regole.

Il ruolo del pullman azzurro della polizia nella promozione della cultura della legalità

L’evento ha avuto anche una parte informativa e educativa con la presenza del “Pullman azzurro” della Polizia di Stato, parcheggiato all’esterno dell’Auditorium. Questo spazio itinerante si dedica a incontri e laboratori per diffondere tra i giovani la cultura della legalità. Funziona come un vero e proprio punto di riferimento per l’educazione civica, mettendo a disposizione materiali e operatori pronti a rispondere a domande e stimolare riflessioni. Il “Pullman azzurro” opera da anni in diverse città italiane e la sua partecipazione a questo evento ha dato un valore aggiunto alla giornata, trasformando la memoria storica in un’occasione concreta di apprendimento.

Un invito alle nuove generazioni a fare della memoria un motore di impegno sociale

La conclusione della mattinata ha visto un momento di riflessione collettiva: un richiamo forte a custodire la memoria della strage di Capaci non come un semplice ricordo, ma come base per un impegno quotidiano. La presenza di studenti ha rappresentato il futuro della lotta contro le mafie. Il messaggio è stato chiaro: la memoria deve tradursi in azioni concrete, scelte di responsabilità e di rispetto delle regole. Solo così si può costruire una società giusta e libera dalle forme di sopraffazione. L’appuntamento a L’Aquila mostra come la commemorazione e l’educazione siano strumenti indispensabili per tenere vivo il senso della legalità, soprattutto nelle nuove generazioni.

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