A Bisegna parità tra i candidati sindaci alle elezioni comunali con 83 voti ciascuno, si tornerà a votare

A Bisegna parità tra i candidati sindaci alle elezioni comunali con 83 voti ciascuno, si tornerà a votare

Il Comune di Bisegna, in provincia dell’Aquila, torna alle urne nel giugno 2025 dopo il pareggio tra Maurizio Conte (La Rondine) e Donato Buccini (Cambiamenti), con 25 liste e bassa partecipazione.
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Le elezioni comunali di Bisegna si sono concluse con un pareggio tra i due candidati sindaci, costringendo il Comune ad un nuovo voto nel giugno 2025 dopo mesi di commissariamento. - Gaeta.it

Le elezioni comunali di Bisegna si sono concluse con un risultato inedito: i due candidati sindaci hanno ottenuto lo stesso numero di preferenze. Questo esito obbliga il piccolo centro in provincia dell’Aquila a tornare alle urne l’8 e il 9 giugno 2025 per decidere chi guiderà il Comune. Il voto è arrivato dopo mesi di commissariamento e una lunga attesa dei cittadini del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, mentre la curiosità si concentra sul numero di liste in corsa e i candidati coinvolti.

Risultati del voto e parità assoluta tra i candidati sindaci

Alle consultazioni di Bisegna hanno preso parte 171 elettori, pari al 48,58% di quelli aventi diritto. Il numero dei votanti è limitato, ma la novità riguarda il pareggio perfetto tra due liste. La lista La Rondine, con candidato sindaco Maurizio Conte, e la lista Cambiamenti, con candidato Donato Buccini, hanno ricevuto entrambe 83 voti. Oltre ai voti validi, si sono contate due schede nulle e due bianche. Un votante ha espresso preferenza per un’altra formazione, mentre le altre liste in campo non hanno raccolto alcun consenso.

Questa situazione porta a una nuova tornata elettorale, decisa dal ministero dell’Interno, per sbloccare un Comune che da novembre scorso è gestito da un commissario prefettizio in seguito alla caduta dell’amministrazione guidata da Antonio Mercuri. La parità non ha precedenti nel recente storico politico di Bisegna, e si racconta nelle pieghe di un’elezione caratterizzata da una forte frammentazione delle liste e partecipazione contenuta.

Il contesto politico di Bisegna dopo il commissariamento

Bisegna vive la sua fase di instabilità politica dal novembre 2024, quando l’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Mercuri è caduta. Da allora la gestione è affidata a un commissario, in attesa che si insedi un nuovo consiglio comunale e un sindaco, scelto democraticamente dagli abitanti. La tornata elettorale di maggio è stata la prima occasione di voto dopo la crisi, ma ha messo in mostra una situazione complicata.

Il calo della partecipazione rispetto al totale degli aventi diritto indica un certo distacco o disinteresse da parte di più della metà degli elettori. Non è un caso che circa metà dei votanti si sia concentrata su due liste solo, rendendo evidente uno scontro diretto tra candidati ben radicati o con consenso. L’effetto di questa situazione è il ritorno alle urne, che potrebbe vedere un’ulteriore diminuzione della partecipazione o un nuovo riallineamento dei voti.

Il commissariamento prolungato ha influito anche sull’attenzione verso il governo locale e ha messo in difficoltà la comunità in vista della gestione dei prossimi anni. Il risultato elettorale sottolinea inoltre l’assenza di un chiaro vincitore e la necessità di decisioni rapide per riavviare la macchina comunale.

Le 25 liste in corsa e la normativa che ha favorito candidature esterne

Uno degli elementi più discussi di questa tornata elettorale a Bisegna è stato il numero impressionante delle liste presentate. Sono state ben 25, molte delle quali estranee al tessuto locale e composte prevalentemente da candidati appartenenti alla polizia penitenziaria provenienti da varie regioni del centro e sud Italia. Questi candidati sono stati attratti dalla normativa elettorale che concede un mese di aspettativa retribuita dal lavoro a chi si candida alle amministrative, dalla presentazione ufficiale della lista fino al giorno del voto.

Questa regola ha favorito la partecipazione massiccia di forze dell’ordine non residenti e senza legami diretti con Bisegna. Tra le liste in corsa si sono inoltre presentate formazioni riconducibili a gruppi politici di rilievo nazionale, come Libertas Democrazia Cristiana, Fiamma Tricolore e Italexit per l’Italia. Questi movimenti non hanno mai avuto una presenza significativa nel paese montano, complicando ulteriormente lo scenario elettorale.

Il sistema normativo per i comuni sotto mille abitanti, come Bisegna, non richiede ai candidati la residenza nel Comune né la raccolta di firme per presentare la lista. Basta un minimo di candidati, un simbolo e un programma per partecipare, il che ha ulteriormente ampliato la platea delle formazioni in gara. Questo ha generato un panorama elettorale ricco di opzioni, ma anche frammentato e lontano dalle realtà locali.

Composizione e protagonisti delle due liste in parità

La lista Cambiamenti ha schierato come aspirante sindaco Donato Buccini e otto candidati: Giovanni Grassi, Rosalba Chiodo, Luana Albanese, Rita Di Giacomo, Giuseppe Galimberti, Sandro Forte, Daniele Di Flauro e Piero Brunelli. Questa lista ha ottenuto 83 preferenze, pari esattamente alla lista avversaria.

Dall’altro lato La Rondine, guidata da Maurizio Conte, ha coinvolto fra i propri candidati Antonio Mercuri, ex sindaco, Silvio D’Arcangelo, Giorgio Silvestri, Sonia Grassi, Egidio De Vincenzo, Regino Berardini, Sabatino Valerio, Arcangelo Di Flauro e Luciano D’Arcangelo. Anche questa formazione ha raggiunto 83 preferenze.

È interessante notare la presenza di Antonio Mercuri in lista, ex primo cittadino la cui amministrazione è caduta poche settimane prima del voto. La sua candidatura testimonia una volontà di rifondare il governo comunale insieme al nuovo gruppo. Entrambe le liste mostrano nomi noti nel paese e volti coinvolti da tempo nella vita pubblica locale. Il pareggio rispecchia dunque uno scontro interno alla comunità, probabilmente legato alle diverse ambizioni e idee di gestione.

Implicazioni per il futuro amministrativo di Bisegna

Lo stallo nell’elezione del sindaco di Bisegna obbligherà i cittadini a tornare a votare all’inizio di giugno. Due giornate di voto saranno decisive per rompere l’equilibrio esistente e individuare una guida stabile per il Comune. L’appuntamento elettorale è carico di attesa e le dinamiche tra le due liste già protagoniste potrebbero cambiare con il tempo e la macchina elettorale in movimento.

L’alta frammentazione iniziale e la partecipazione ridotta all’ultima tornata lasciano alcune incognite sulle prossime elezioni, in particolare sul comportamento degli elettori e sull’affluenza. Le liste esterne, coinvolgendo soprattutto candidati non residenti, difficilmente avranno un impatto significativo in una seconda fase, ma resta da monitorare l’indirizzo che prenderà il confronto a livello locale.

Il Comune, centro abitato di poche centinaia di persone, necessita di un governo che possa gestire in modo diretto la vicenda amministrativa e le attività pubbliche, garantendo stabilità e continuità dopo mesi di commissariamento. Il voto del 2025 rappresenta dunque un passaggio cruciale per Bisegna, in attesa di un risultato definitivo.

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