45 anni dalla strage di bologna, mattarella rinnova il ricordo e la condanna della strategia neofascista

45 anni dalla strage di bologna, mattarella rinnova il ricordo e la condanna della strategia neofascista

Il 2 agosto 2025 si commemorano i 45 anni dalla strage di Bologna; Sergio Mattarella e Paolo Bolognesi sottolineano l’importanza della memoria, della verità e del rifiuto dei revisionismi per difendere la democrazia.
45 Anni Dalla Strage Di Bologn 45 Anni Dalla Strage Di Bologn
Il 2 agosto 2025 si commemorano i 45 anni dalla strage di Bologna, con il presidente Mattarella che sottolinea l'importanza della memoria contro il neofascismo e il coraggio delle famiglie vittime, mentre Paolo Bolognesi ribadisce la necessità di una memoria storica completa e senza revisionismi. - Gaeta.it

Il 2 agosto del 2025 si commemorano i 45 anni dalla strage alla stazione di bologna, uno degli attentati più gravi nella storia italiana recente. In questa giornata simbolica, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ribadire l’importanza di ricordare quel momento tragico, sottolineando la matrice eversiva neofascista che lo caratterizzò e il coraggio delle famiglie delle vittime.

La commemorazione di mattarella e il peso della strage nella memoria nazionale

Mattarella ha affidato al suo messaggio ufficiale un giudizio netto sull’attentato del 1980. Ha parlato della strage come di un atto di “disumanità” che segnò profondamente l’identità nazionale, colpendo i valori della costituzione e la convivenza civile. È un richiamo a tenere viva la memoria, a non dimenticare che dietro a quell’esplosione ci furono azioni progettate per destabilizzare lo stato e i diritti sociali conquistati.

Il presidente sottolinea inoltre il ruolo delle famiglie delle vittime, indicandole non solo come soggetti colpiti, ma come protagonisti della memoria civica. L’associazione che rappresenta i familiari ha mantenuto acceso il ricordo e la battaglia per la verità, offrendo un impegno concreto a difesa della democrazia. Questo impegno riceve la gratitudine della Repubblica, evidenziando il legame tra memoria storica e giustizia sociale.

La risposta dello stato e della società italiana all’attentato di bologna

Mattarella ha ricordato che dopo la strage l’intera comunità italiana, da bologna all’intera emilia-romagna e oltre, reagì con determinazione e solidarietà. Questa risposta civile respinse la volontà di destabilizzare il paese e affrontò la triste realtà delle complicità con gruppi eversivi, presenti anche dentro alcune strutture statali.

Il presidente ha voluto evidenziare il lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, che, nonostante difficoltà e tentativi di depistaggio, sono riuscite a individuare mandanti ed esecutori. Questo dato è fondamentale per evitare che la strage scivoli nell’oblio o venga rielaborata in modo parziale o interessato. La memoria dunque si intreccia con la giustizia, affermando un principio cruciale: la verità non può essere piegata.

L’intervento di paolo bolognesi e la richiesta di una memoria senza revisionismi

Dall’area della stazione di bologna, Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, ha preso posizione in modo netto verso il governo e la premier Giorgia Meloni. Ha risposto direttamente a una critica recente, nella quale la presidente del consiglio sollevava il rischio di provocazioni e ritorsioni da parte dell’associazione.

Bolognesi ha precisato che rispetto e memoria non vanno confusi con versioni della storia riscritte a piacimento o che neghino la matrice fascista della strage. Ha ricordato come le condanne senza il riconoscimento delle responsabilità politiche profonde siano vuote, paragonando quell’atteggiamento a chi condanna il frutto tossico senza estirpare la radice velenosa.

Questo richiamo rinnova un dibattito acceso sulla verità storica, invitando a non abbassare la guardia su eventi che hanno segnato la democrazia italiana. La posizione dell’associazione è chiara: solo con una memoria storica completa si può costruire un paese capace di riconoscere i propri errori e difendere i valori costituzionali.

Change privacy settings
×