Ursula von der Leyen ha pronunciato a Strasburgo il suo quinto discorso sullo stato dell’Unione. Un intervento intenso, durato più di un’ora e un quarto, davanti a un’assemblea segnata da proteste e tensioni. La presidente della Commissione Europea ha toccato temi caldi: dal conflitto nella Striscia di Gaza alla crisi sociale interna, passando per le sfide climatiche, la sicurezza e le divisioni nella maggioranza. Il discorso ha messo in luce le difficoltà che l’Unione sta attraversando, alle prese con la pressione delle destre e le richieste delle forze di sinistra.
Gaza al centro: la Commissione prepara nuove sanzioni
La crisi di Gaza è stato uno dei passaggi più importanti del discorso di von der Leyen. Senza arrivare a parlare di genocidio, ha descritto la guerra in corso come “brutale”, denunciando l’uso della fame come arma. Ha dipinto un quadro di crisi umanitaria aggravata dai combattimenti e dalla carestia, cambiando tono rispetto agli interventi precedenti.
La presidente ha annunciato che la Commissione proporrà sanzioni mirate contro alcuni ministri israeliani definiti “estremisti” e contro coloni violenti in Cisgiordania. Una mossa che mette in discussione la tradizionale idea della soluzione a due Stati, pur restando formalmente un obiettivo Ue. Inoltre, l’esecutivo europeo vuole proporre la sospensione parziale dell’accordo di associazione Ue-Israele. Von der Leyen ha ammesso che il Consiglio europeo potrebbe non trovare presto un’intesa su questo, ma ha invitato a prendersi le proprie responsabilità. La Commissione, intanto, sospenderà i fondi diretti allo Stato d’Israele, mantenendo invece quelli destinati alla società civile palestinese.
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In aula la tensione era palpabile. I socialisti e democratici hanno mostrato il loro dissenso contro la guerra indossando abiti rossi. Le divisioni tra i gruppi politici mostrano quanto sia difficile rispondere alle pressioni e tenere insieme le diverse anime della maggioranza.
Ambiente e trasporti: la spinta verso l’elettrico
Altro tema centrale è stato l’ambiente, con gli obiettivi climatici europei in primo piano. Von der Leyen ha ribadito con chiarezza che il futuro dell’auto è l’elettrico. Pur parlando di “neutralità tecnologica”, ha lasciato intendere una preferenza netta per la transizione verso veicoli a zero emissioni, essenziali per il Green Deal e per combattere l’inquinamento.
Ha sottolineato l’importanza di rispettare gli obiettivi climatici e di promuovere una mobilità sostenibile. Tra le novità, iniziative per favorire auto “piccole” e “abbordabili”, per rendere l’elettrico alla portata di più persone nel mercato europeo.
Non sono mancati gli attacchi delle forze di destra, in particolare del gruppo tedesco AfD, che ha più volte interrotto il discorso con proteste verbali. Von der Leyen ha risposto con fermezza, sottolineando la necessità di combattere le fake news legate a salute e ambiente.
Maggioranza divisa: le crepe nella coalizione europea
Nonostante l’appello all’unità, la maggioranza è apparsa spaccata. Manfred Weber del Ppe e Iratxe Garcia Perez dei socialisti si sono scambiati accuse al termine del discorso, mettendo a nudo la fragilità della coalizione che sostiene la Commissione. Le tensioni tra i due gruppi principali complicano i piani di von der Leyen, costretta a cercare compromessi in un clima politico difficile.
Anche il gruppo Renew ha evidenziato le difficoltà dell’Unione nel mantenere il consenso dei cittadini. La capogruppo Valérie Hayer ha criticato la percezione di debolezza europea di fronte alle potenze mondiali e ha definito “patetico” lo spettacolo delle divisioni interne, chiedendo di ricompattare le fila per rilanciare la fiducia nelle istituzioni Ue.
Von der Leyen ha ammesso una certa stanchezza personale, visibile durante il suo intervento, ma ha ribadito la volontà di rafforzare la maggioranza e ottenere risultati concreti, vero motore del suo mandato.
Ucraina e Russia: sanzioni in arrivo e aiuti a Kiev
Il conflitto in Ucraina resta una priorità per la Commissione. Von der Leyen ha confermato l’arrivo del diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca e ha annunciato un prestito a Kiev, che sarà rimborsato una volta che la Russia avrà pagato i danni di guerra causati dall’invasione iniziata a febbraio 2022.
Nel suo discorso ha citato le immagini difficili del vertice di Anchorage tra Putin e Trump e ha riconosciuto gli sforzi della coalizione occidentale per una pace giusta e duratura in Ucraina. Il summit dedicato al recupero dei bambini sottratti dall’esercito russo è stato presentato come un passo importante per la tutela dei diritti umani in tempo di guerra.
Ha anche annunciato l’anticipo di 6 miliardi di euro dai fondi del programma Era per sostenere la produzione di droni in collaborazione con Kiev, segnalando una strategia europea per rafforzare la capacità militare e produttiva ucraina.
Sicurezza europea: sostegno alla Polonia al confine est
La sicurezza ha avuto un peso particolare nel discorso. Von der Leyen ha parlato in francese, lingua simbolo della difesa, assicurando che l’Europa difenderà “ogni centimetro quadrato del suo territorio”. Ha ricordato che, a differenza della Nato, l’Ue non ha un esercito, ma considera la difesa un progetto di pace.
La solidarietà si è tradotta in un sostegno concreto alla Polonia, dopo l’abbattimento di droni russi Shahed nel suo spazio aereo. Questo episodio ha rafforzato l’idea di una risposta europea unita alle minacce sul fronte est, segnando un impegno politico e simbolico verso i Paesi più esposti.
Resta però un terreno complicato, con problemi legati alle risorse e al coordinamento tra gli Stati membri.
Infrastrutture, competitività e intelligenza artificiale: il piano europeo
Sul fronte economico e tecnologico, von der Leyen ha citato i rapporti recenti di Mario Draghi ed Enrico Letta per sottolineare l’importanza della competitività. La Commissione ha in programma una nuova roadmap per sviluppare l’industria europea entro il 2028, con attenzione particolare alle reti energetiche, fondamentali per l’elettrificazione prevista dal Green Deal.
Per l’automotive, l’obiettivo è accordarsi con le imprese per produrre auto elettriche “piccole” ed economiche, così da raggiungere più clienti e accelerare la transizione.
Sull’intelligenza artificiale, un settore in cui l’Europa è spesso vista in ritardo rispetto a Usa e Cina, von der Leyen ha annunciato investimenti importanti nelle cosiddette “gigafactory”. Non ha fornito cifre precise, ma è chiaro che l’intento è di rafforzare questa area strategica.
La politica commerciale europea punta invece a diversificare, con accordi già conclusi o in corso con Stati Uniti, Messico, Mercosur e India. Una strategia per evitare dipendenze e ampliare le relazioni oltre i partner tradizionali.
Lo scontro con l’estrema destra e la difesa della democrazia
Il discorso ha visto momenti di scontro acceso con i rappresentanti dell’estrema destra europea. Von der Leyen, ex medico, ha denunciato la diffusione di false informazioni sulla salute che favoriscono malattie pericolose. Ha creato il Centro per la resilienza democratica, uno strumento per combattere la disinformazione.
In aula ha sfidato direttamente le destre estreme, invitandole a “fare attenzione” e ridicolizzando la loro paura per le nuove misure. Christine Anderson, deputata tedesca AfD, è stata minacciata di espulsione per le continue interruzioni.
La presidente ha sottolineato l’importanza del rispetto dello Stato di diritto come condizione imprescindibile per ricevere i fondi Ue, con un controllo ancora più severo nel prossimo bilancio 2028-2034. Ha chiesto sostegno all’informazione indipendente e si è detta favorevole a sanzioni più dure contro i trafficanti di esseri umani.
Riforme Ue in vista: più poteri al Parlamento e meno unanimità
Verso la fine, von der Leyen ha proposto di rivedere le regole europee che limitano l’efficacia delle decisioni. Ha suggerito di dare al Parlamento Europeo il diritto di iniziativa legislativa, oggi riservato alla Commissione. Ha anche parlato di ridurre il ricorso all’unanimità, soprattutto in politica estera, per velocizzare le scelte dell’Unione.
La presidente, nata a Bruxelles e di origini tedesche, ha chiuso ricordando la storia difficile del continente, segnato da guerre e divisioni. Ha sottolineato che, nonostante tutto, gli europei hanno sempre lottato per migliorare il proprio futuro e rafforzare l’Unione. Un impegno che vuole portare avanti ogni giorno.