Il 12 settembre a Latina sarà presentato il libro “Una vita da raccontare – Vincenzo Bianchi l’Onorevole cittadino”. Il volume ripercorre oltre trent’anni di impegno politico, esperienze familiari e attività imprenditoriali. Un racconto che si intreccia con la storia della città, mettendo al centro i protagonisti locali e nazionali.
Un viaggio tra politica, famiglia e imprese a Latina
Non è la classica autobiografia: Vincenzo Bianchi ci porta dentro i momenti chiave della sua vita, sempre con lo sfondo di Latina e della sua comunità, che lo ha seguito passo dopo passo. Le pagine raccontano di un uomo cresciuto in una grande famiglia a Borgo Hermada, con radici venete, partito con grandi sogni e arrivato a ricoprire ruoli importanti. Non si limita al racconto personale, ma offre anche uno spaccato della storia collettiva, utile a chi vuole capire come è cambiata la politica e la società locale.
Il libro parla anche di famiglia: è dedicato ai figli e ai nipoti, con un affetto speciale per Veronica e Francesco Maria. Così diventa anche la storia di legami profondi che hanno accompagnato Bianchi lungo tutto il suo cammino, umano e professionale. Non manca il racconto delle sue imprese, dal successo nel settore assicurativo alla creazione de “La Capannina ’86”, locale diventato punto di ritrovo per molte generazioni di giovani a Latina.
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Gli anni della politica e i ruoli pubblici
La parte politica copre buona parte della vita pubblica di Bianchi, soprattutto negli ultimi trent’anni. Racconta la nascita di Forza Italia nel 1994, tappa fondamentale per lui. Si parla della sua elezione a parlamentare e dell’esperienza al Consiglio d’Europa, dove intervenne più volte. Poi il ruolo di vicesindaco di Latina con impegni concreti, come la realizzazione dell’aeroporto cittadino.
Non mancano i capitoli più difficili, come la gestione dei bilanci di Latina Ambiente e le scelte politiche che lo portarono a lasciare il partito. Qui emergono i rapporti con la politica locale e le decisioni che hanno segnato il suo percorso. Un racconto fatto di retroscena e di sfide nel cercare di conciliare gli interessi della città con la sua visione.
L’eredità di un percorso tra affetti, lavoro e impegno
Bianchi definisce il libro un “diario dell’anima”: non solo fatti, ma anche sentimenti profondi come gratitudine, fede e amore. La sua intenzione è lasciare un’eredità concreta, che tenga viva la memoria del suo cammino. Le immagini e le citazioni che accompagnano il testo arricchiscono questa dimensione intima e pubblica della sua storia.
Il libro è stato curato dallo scrittore Emilio Andreoli, con la grafica di Fabio D’Achille. La presentazione ufficiale sarà condotta dai giornalisti Emanuela Gasbarroni e Gianni Caputo, con la partecipazione di Giovanni Del Giaccio. La prima presentazione, a inviti, si è svolta presso l’Associazione Diaphorà, a cui sono destinati i proventi delle vendite, sottolineando così un forte legame con il territorio e le realtà associative locali.