Un incontro tra i leader del centrodestra a Palazzo Chigi non ha portato a decisioni definitive sulle candidature per le prossime elezioni regionali. La riunione ha visto la partecipazione dei principali esponenti politici, ma la questione del risiko elettorale rimane aperta. Intanto, si continua a lavorare intorno alla suddivisione delle regioni tra i partiti.
Incontro a Palazzo Chigi per fare il punto Sull’autonomia e le regionali
Oggi pomeriggio, nel cuore del governo italiano, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi si sono ritrovati a Palazzo Chigi per una sorta di tavolo di confronto. La presenza del ministro degli affari regionali Roberto Calderoli ha evidenziato come il tema principale fosse l’autonomia differenziata. Tuttavia, nonostante la delicatezza della situazione politica in vista delle regionali, il nodo delle candidature non è stato sciolto durante la riunione.
Maurizio Lupi ha chiarito al termine dell’incontro che le regionali non sono state al centro della discussione, anche se ha confermato che il confronto su questo tema riprenderà presto. Il fatto che non si siano affrontati i nomi indica una mancanza di accordo o forse la volontà di prendersi più tempo per trattare fra di loro il destino del centrodestra in vista delle sfide elettorali.
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Prime indicazioni sulla suddivisione delle regioni tra i partiti
Sul tavolo, anche se senza certezze, resta lo schema che prevederebbe il Veneto affidato alla Lega, la Campania a Fratelli d’Italia e la Puglia a Forza Italia. Tuttavia, l’accordo è solo di massima e i nomi concreti, necessari per iniziare una campagna elettorale, non sono emersi. Le tensioni si registrano maggiormente in Campania e Puglia, dove si pensa a candidature civiche capaci di raccogliere consenso trasversale.
Secondo indiscrezioni, in Puglia si confrontano il rettore dell’università Federico II, Matteo Lorito, e il commissario della zona economica speciale Giosy Romano. Spunta anche la possibilità che torni in gioco Edmondo Cirielli, viceministro degli esteri vicino al melonismo. Questi nomi potrebbero indicare una strategia per non irrigidire troppo gli equilibri tra partiti e provare a guadagnare consensi fuori dagli schieramenti tradizionali.
Ipotesi di voto a fine novembre in tre regioni chiave
A causa delle divisioni e dell’assenza di accordi definitivi, il centrodestra continua a guadagnare tempo. Alcuni protagonisti dello schieramento avanzano l’ipotesi che la data delle elezioni regionali in Veneto, Campania e Puglia possa essere fissata per il 23 novembre. Questa scelta rispetterebbe i termini ufficiali, con la scadenza per la presentazione delle liste fissata al 25 ottobre.
La decisione di rinviare la scelta delle candidature e la definizione della data potrebbe essere legata alla volontà di mettere a punto la strategia senza fretta, aspettando che le trattative interne sciolgano finalmente il rebus delle candidature. Al momento, il quadro resta in sospeso e bisognerà attendere i prossimi incontri per capire quale sarà la linea definitiva del centrodestra.