Vertenza gruppo orizzonte: sindacato denuncia pressioni e pratiche contestate sui lavoratori

Vertenza gruppo orizzonte: sindacato denuncia pressioni e pratiche contestate sui lavoratori

Il sindacato Uiltucs denuncia pratiche antisindacali e contratti pirata nel gruppo Orizzonte, mentre l’Ispettorato del Lavoro di Latina avvia ispezioni per tutelare i diritti dei 550 dipendenti coinvolti.
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Il sindacato Uiltucs denuncia pratiche antisindacali e condizioni salariali inique nel gruppo Orizzonte, contestando l’uso di un contratto “pirata” e coinvolgendo l’Ispettorato del Lavoro di Latina in un acceso confronto con la proprietà. - Gaeta.it

Il sindacato Uiltucs ha reso note le tensioni in corso nel gruppo Orizzonte riguardo alla gestione dei contratti di lavoro dei suoi dipendenti. La situazione si concentra su accuse di pratiche scorrette da parte della proprietà, rifiuto di contratti nazionali e presunte azioni antisindacali. Questi elementi hanno scatenato un confronto acceso nei punti vendita, coinvolgendo l’Ispettorato del Lavoro di Latina.

Accuse e comunicazioni della proprietà di orizzonte ai lavoratori

Negli ultimi giorni la proprietà del gruppo Orizzonte ha diramato un comunicato rivolto ai 550 lavoratori, nel quale annuncia l’inizio di un’ispezione da parte dell’ufficio territoriale del lavoro di Latina. Nel testo, l’azienda attacca la Uiltucs, sindacato che rappresenta molti dipendenti, accusandolo di proporre un contratto insostenibile per l’attività economica. Al tempo stesso, la proprietà elogia altre organizzazioni sindacali, definite “grigie”, che appoggerebbero soluzioni conciliative con risarcimenti molto bassi: 250 euro all’anno per singolo lavoratore.

Secondo il sindacato questa posizione solleva immediati dubbi. Se infatti tutto fosse trasparente e retribuito in modo conforme alle normative, perché spingere i dipendenti a firmare conciliations liberatorie? I lavoratori “storici” riceverebbero 2.000 euro a forfait, mentre gli ultimi assunti sarebbero destinati a 250 euro per ogni anno di servizio. Questa pratica, per la Uiltucs, indica una strategia di contenimento dei costi dal valore di migliaia di euro all’anno, a discapito dei diritti dei dipendenti.

Il rifiuto delle mediazioni e la richiesta di rinnovo contrattuale nazionale

Nel comunicato aziendale, la Uiltucs viene accusata di aver chiuso ogni possibilità di accordo durante le trattative all’Ispettorato del Lavoro. Il sindacato replica spiegando di aver promosso una linea di dialogo flessibile, anche proponendo un piano graduale per l’adozione del contratto collettivo nazionale del commercio. Questo contratto, firmato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, rappresenta la tutela più diffusa a livello nazionale per i lavoratori impiegati nel settore.

La proposta prevedeva l’abbandono del cosiddetto “contratto pirata” attualmente adottato nel gruppo Orizzonte e la sostituzione graduale con un contratto riconosciuto, differenziato proprio per preservare la continuità economica dell’azienda. Il mancato accordo, a detta del sindacato, deriva da una scelta dell’azienda di mantenere condizioni contrattuali inferiori per ridurre le spese salariali.

Presunte pratiche scorrette e intervento dell’ispettorato del lavoro

La tensione ha raggiunto un picco con l’intervento diretto dell’Ispettorato del Lavoro di Latina, che ha avviato un’accurata verifica in diversi punti vendita del gruppo. La Uiltucs denuncia che, a seguito di questa visita ufficiale, la direzione avrebbe avviato una “corsa alle carte false”, costringendo i dipendenti a firmare documenti sulla sicurezza privi di data, moduli incompleti e addirittura procedure non previste dalla legge come l’elezione forzata dei delegati alla sicurezza. Questi episodi si sarebbero verificati tra il 26 luglio e i giorni successivi.

In alcune situazioni, la denuncia parla di firme ottenute durante l’orario di lavoro e sotto pressione. L’intervento tempestivo del sindacato ha impedito la validità di quei documenti, e in alcuni casi i fogli sono stati ritirati dalla direzione, evidentemente per evitare ulteriori contestazioni. La Uiltucs ha preannunciato che segnalerà il comportamento dell’azienda alle autorità competenti, perché considera gravi le azioni messe in campo dopo l’arrivo degli ispettori.

Gestione sindacale e richieste dei lavoratori contro il “contratto pirata”

Il cuore della vertenza si trova nelle condizioni economiche imposte ai lavoratori. Questi ultimi lamentano di percepire salari molto più bassi rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale del commercio. La denuncia parla di un trattamento inferiore fino a un terzo rispetto ai colleghi omologhi in altre aziende. Quel gap salariale è al centro del conflitto, tanto che molti dipendenti hanno deciso di rivolgersi alla Uiltucs per vedere riconosciuti i propri diritti.

Il sindacato segnala atteggiamenti vessatori da parte della direzione, anche in presenza dei clienti, con pressioni verbali rivolte ai lavoratori che si oppongono al contratto attuale. Queste dinamiche sono definite antisindacali. In risposta, la categoria territoriale ha organizzato incontri e stesure di comunicati per contrastare questa tendenza e tutelare i lavoratori che chiedono un trattamento giusto.

Impatto sociale e prossimi sviluppi della vertenza

Il gruppo Orizzonte conta 550 dipendenti distribuiti principalmente su territorio regionale. La conflittualità aperta rischia di compromettere l’ambiente lavorativo in più punti vendita, aggravando lo stato di tensione tra proprietà e dipendenti. La richiesta principale riguarda l’abbandono del cosiddetto contratto pirata e l’adozione di un contratto standard nazionale.

Il sindacato Uiltucs annuncia che continuerà a monitorare ogni comportamento aziendale giudicato scorretto, nonché a segnalare eventuali violazioni all’Ispettorato e ad altri enti preposti. La situazione rappresenta un caso significativo di scontro sulle condizioni di lavoro nel commercio regionale, parti chiamate ora a trovare un equilibrio nel rispetto dei diritti dei lavoratori e delle esigenze produttive dell’azienda.

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