La vendemmia 2024 della denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg si è conclusa a ottobre, con una resa leggermente inferiore rispetto all’anno precedente. Nonostante una diminuzione del 3%, gli agricoltori possono considerarsi soddisfatti per la qualità delle uve, caratterizzate da sanità e equilibrio. Quest’anno, il clima ha rappresentato una sfida significativa, influenzando lo sviluppo delle viti e richiedendo grande adattamento da parte dei viticoltori.
Condizioni climatiche: un’annata complicata
La primavera del 2024 ha posto diverse difficoltà ai viticoltori del Conegliano Valdobbiadene. Le piogge abbondanti, che si sono registrate da aprile fino a metà giugno, hanno causato un accumulo di umidità nel suolo, accompagnato da temperature sorprendentemente basse. Questi fattori climatici hanno inibito lo sviluppo vegetativo delle piante, portando a una crescita spacciata e a grappoli di uva con acini più piccoli del solito.
Dal 9 luglio, la situazione climatica ha subito un cambiamento significativo. Le temperature sono aumentate drasticamente, raggiungendo picchi oltre i 35 gradi. Tuttavia, queste alte temperature non sono state mitigate da notti fresche, con alcune notti che hanno visto minime oltre i 20 gradi. Queste “notti tropicali” si sono dimostrate problematiche per il mantenimento dell’acidità nelle uve, un fattore cruciale per la qualità del vino.
Fortunatamente, il mese di settembre ha portato alcuni miglioramenti. Le temperature più fresche delle notti e le piogge sporadiche negli ultimi 21 giorni hanno contribuito a cambiare il profilo aromatico dei grappoli. Questo ha aiutato a ristabilire un equilibrio tra acidità e zuccheri, elementi essenziali per produrre un Prosecco di alta qualità.
Rischi ambientali e iniziative del consorzio
L’andamento climatico di quest’anno ha messo in evidenza le problematiche legate al cambiamento climatico e il suo impatto sulla viticoltura. Oltre alle difficoltà dovute alle piogge primaverili, il fenomeno delle microfrane ha sollevato preoccupazioni reali. Per fronteggiare questi problemi, il Consorzio Conegliano Valdobbiadene sta avviando un progetto ambizioso volto a identificare le aree a rischio idrogeologico.
Questo piano prevede di educare i viticoltori con esempi di ingegneria naturalistica che possono preservare il paesaggio collinare, nonché l’integrazione di sistemi di allerta nei vigneti per prevenire e monitorare disastri ambientali. Tali iniziative sono fondamentali per garantire la sostenibilità della viticoltura in una zona già colpita da condizioni meteorologiche estreme.
La qualità delle uve e le aspettative per il futuro
Nonostante le sfide incontrate durante la stagione di crescita, gli agricoltori del Conegliano Valdobbiadene hanno dimostrato una notevole resilienza e competenza. La qualità delle uve raccolte alla fine della vendemmia è stata giudicata eccellente, basti pensare alla sanità e al corretto equilibrio raggiunto nei grappoli, frutto delle ultime settimane di settembre.
L’anno 2024 ha segnato anche una significativa riflessione sulla necessità di adattamento delle pratiche agricole ai cambiamenti climatici. La capacità di imbracciare nuove tecnologie e metodologie di coltivazione rappresenta la strada per il futuro della viticoltura italiana. I produttori stanno già lavorando per implementare strategie che possano mitigare gli effetti negativi della meteorologia e garantire la qualità delle loro produzioni, elementi essenziali per la reputazione del Prosecco nel mondo.