Uomo arrestato per incendio doloso e stalking contro la ex compagna in via ferrara a casoria

Uomo arrestato per incendio doloso e stalking contro la ex compagna in via ferrara a casoria

Un uomo di 42 anni arrestato dai carabinieri di Casoria dopo aver appiccato un incendio alla porta della ex compagna in via Ferrara, segnando l’escalation di minacce e violenze subite dalla donna.
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Un uomo di 42 anni ha incendiato la porta di casa della sua ex compagna a Casoria, dopo mesi di persecuzioni e minacce; i carabinieri sono intervenuti rapidamente, arrestandolo e impedendo danni gravi. - Gaeta.it

Un incendio appiccato sulla porta di casa di una donna ha scosso il quartiere di via Ferrara a Casoria, evitando per poco conseguenze ben più gravi grazie all’assenza fortunata della vittima. Dietro l’episodio c’è una serie di comportamenti ossessivi e violenti messi in atto da un uomo di 42 anni, che da tempo perseguitava la sua ex compagna. I carabinieri sono intervenuti tempestivamente, riuscendo a spegnere il fuoco e ad arrestare il presunto responsabile. Gli eventi confermano una escalation di intimidazioni e aggressioni per mesi ignorate, che alla fine hanno portato a una svolta giudiziaria.

Le fiamme in via ferrara: il momento dell’incendio

L’incendio è divampato nella tarda serata nei pressi dell’appartamento al quarto piano di una palazzina di via Ferrara. Un uomo ha appiccato il fuoco alla porta dell’abitazione della sua ex, creando un pericolo immediato per lo stabile e i residenti. La donna in quel momento non era presente, circostanza che ha evitato una possibile tragedia. I vicini hanno allertato il 112 non appena hanno sentito odore di bruciato e urla, segnalando la presenza delle fiamme.

I carabinieri di Casoria sono arrivati in pochi minuti e hanno trovato l’uscio ancora parzialmente incendiato. Grazie al loro intervento la combustione è stata circoscritta ed estinta prima che il rogo potesse diffondersi agli ambienti interni o altre abitazioni vicine. Lo scenario sarebbe potuto diventare ben più serio se la segnalazione fosse arrivata in ritardo o se la donna fosse stata in casa. L’intervento dei militari ha così impedito che l’episodio degenerasse in un incendio più esteso e pericoloso.

La lunga scia di minacce e aggressioni precedenti

Dietro quell’incendio, le indagini hanno subito puntato su un 42enne del luogo già noto ai carabinieri per comportamenti molesti nei confronti della ex compagna. Negli ultimi mesi, la donna ha subito una serie di maltrattamenti che diventavano via via più frequenti e violenti, senza però mai sfociare in denunce formali. Ha dovuto fare i conti con insulti continui, minacce, e atteggiamenti intimidatori che sembravano non trovare mai fine.

In passato l’uomo aveva mostrato segni di una rabbia crescente e fuori controllo, ma spesso la vittima decideva di non denunciare, forse per paura o sperando in un cambiamento che non è mai arrivato. La quotidianità della donna è stata segnata da momenti di ansia e allarme, con minacce sottotraccia e atteggiamenti che nascondevano pericoli reali. Solo con gli eventi drammatici dell’incendio si è avviato un percorso di intervento più deciso da parte delle autorità.

L’aggressione precedente e il giro di persecuzioni

A inizio anno l’ex compagno aveva già fatto irruzione nel suo appartamento, rompendo la porta con pugni e versando acido sui citofoni del palazzo. Quell’episodio aveva un’origine apparentemente banale: un messaggio non inviato o una chiamata ignorata. È stato però il segnale di una perdita ulteriore di controllo. Da quel giorno, la donna si è trovata invischiata in un calvario di persecuzioni che includevano danneggiamenti all’auto, telefonate assillanti, insulti telefonici e messaggi con minacce di morte.

La situazione era diventata più pressante e violenta, ma – almeno sulla carta – ancora gestibile se non si fosse arrivati all’atto incendiario. Le autorità hanno cominciato a raccogliere prove, mentre la donna cercava di raccontare la propria esperienza senza che arrivasse un sostegno immediato o una tutela adeguata che fermasse sul nascere questa escalation.

Arresto e accuse: il 42enne ora è in carcere

La svolta è arrivata proprio con l’azione dell’uomo che ha appiccato il fuoco. Le testimonianze dei vicini hanno aperto un filone, mentre la vittima ha raccontato la dinamica ai carabinieri. Quindi sono state acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, che hanno confermato la responsabilità dell’uomo. Lo stesso 42enne è stato arrestato e condotto in carcere con le accuse di atti persecutori e incendio doloso.

L’arresto rappresenta una presa di posizione netta contro chi usa la violenza e l’intimidazione per perseguitare un’altra persona. Le indagini sono ancora aperte, ma l’episodio mette in luce la difficoltà che spesso le vittime incontrano a rompere il muro del silenzio e a trovare protezione contro chi le minaccia giorno dopo giorno. Ora spetta alla giustizia verificare tutti i dettagli, mentre la comunità di via Ferrara osserva quanto successo con preoccupazione e attenzione.

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