Università statunitensi paralizzate dal blocco dei finanziamenti federali durante l’amministrazione trump

Università statunitensi paralizzate dal blocco dei finanziamenti federali durante l’amministrazione trump

Nel 2025, il blocco dei fondi federali colpisce università americane come Columbia, Harvard e Penn, fermando progetti scientifici cruciali e causando incertezza tra ricercatori e studenti.
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Nel 2025 il blocco dei fondi federali ha paralizzato la ricerca scientifica in molte università americane, generando incertezza, accuse politiche e una possibile fuga di cervelli con gravi conseguenze per la scienza e la società. - Gaeta.it

Nel 2025, molte università americane si trovano immobilizzate da un blocco improvviso dei fondi federali destinati alla ricerca scientifica avanzata. Questo ha paralizzato decine di progetti importanti, causando un clima di incertezza tra ricercatori, studenti e staff accademico. Tra le istituzioni colpite spiccano Columbia, Harvard, Penn, Princeton, Cornell e Northwestern, tutti centri che hanno subito interruzioni senza motivazioni chiare o con accuse contro la loro gestione interna e politica. La tensione tra governi e atenei si è fatta palpabile proprio mentre tanti studi indipendenti stavano producendo dati decisivi per la società e la scienza.

Il blocco dei finanziamenti e le accuse politiche contro alcune università

L’amministrazione Trump ha fermato i finanziamenti a numerose università senza fornire spiegazioni precise, motivando solo in parte le scelte con sospetti di violazioni o comportamenti ritenuti inaccettabili. Harvard e Columbia sono state accusate di non intervenire contro violenze e atti antisemiti durante le proteste legate al conflitto in Medio Oriente. Alla University of Pennsylvania è stato collegato il caso mediatico di un’atleta transgender nella squadra femminile di nuoto, tema che ha alimentato la firma di un ordine esecutivo per proteggere quelle che definisce “dignità e sicurezza” delle donne in ambito sportivo. Altre università come Cornell, Princeton e Northwestern non hanno ricevuto motivazioni pubbliche per la sospensione dei fondi.

L’amministrazione ha anche imposto condizioni precise per lo sblocco dei finanziamenti, come una disciplina più rigida nei confronti degli studenti. Columbia ha accettato queste richieste, mentre Harvard ha reagito con una causa legale. Più di 200 leader accademici americani hanno firmato una lettera per denunciare l’ingerenza del governo nella gestione universitaria, definendo la situazione “senza precedenti”. I repubblicani sostengono da anni che le università d’élite diffondano ideologie di parte, obiettando apertamente le modalità di ammissione e i programmi di insegnamento tradizionali.

Progetti scientifici in stand-by, dalla contaminazione dell’acqua alla luce primordiale dell’universo

Tra i progetti bloccati ci sono ricerche fondamentali per la salute pubblica e la conoscenza scientifica. A Chicago, un gruppo guidato dall’ingegnere Julius Lucks ha sviluppato un test capace di rilevare rapidamente la presenza di piombo nell’acqua potabile, per prevenire rischi gravi per la popolazione. Il test si sta sperimentando in vari quartieri, dove gli abitanti possono verificare da soli la qualità dell’acqua. Il dipartimento della difesa ha improvvisamente interrotto ogni finanziamento, impedendo la prosecuzione del progetto senza fornire motivazioni.

A Princeton, il fisico William Jones guidava lo sviluppo di Taurus, uno strumento per studiare la radiazione cosmica di fondo. Questa luce antichissima aiuta a ricostruire i primi istanti dell’universo. Taurus doveva essere lanciato a bordo di un pallone ad alta quota dalla Nuova Zelanda, ma la NASA ha sospeso i finanziamenti a fine marzo. Questo stop potrebbe compromettere anni di lavoro e la possibilità di lancio nel 2027, data limite per le condizioni favorevoli a questa missione.

A Columbia, l’epidemiologa Marianthi-Anna Kioumourtzoglou si è vista togliere un finanziamento da 4,2 milioni destinato a studiare gli effetti combinati del caldo estremo, della siccità e degli incendi sul cervello umano. I suoi collaboratori hanno perso il lavoro e le borse studio sono state cancellate, suscitando preoccupazioni sulle conseguenze per la ricerca nel campo delle emergenze ambientali.

Conseguenze sulla ricerca, i ricercatori e la distribuzione dei fondi

Molti scienziati e dottorandi hanno dovuto interrompere le attività o cercare fondi alternativi. A Penn, negli ultimi mesi il numero dei ricercatori in un laboratorio focalizzato su istruzione e sviluppo sostenibile nei paesi poveri si è ridotto drasticamente. Gli impiegati sono stati licenziati di fronte alla cancellazione di milioni di dollari di sovvenzioni, nonostante i fondi rappresentassero una minima parte delle spese federali complessive. Il clima d’incertezza ha spinto alcuni ad esplorare altre possibilità di carriera.

Nel caso della Cornell, molte borse di studio legate a progetti sulla sicurezza informatica e innovazioni per l’aeronautica sono state congelate. Un fisico ha sottolineato come queste decisioni danneggino settori fondamentali della tecnologia americana e rischino di far trasferire all’estero talenti indispensabili per il futuro scientifico del paese. L’assenza di comunicazioni ufficiali e chiare alle università è stata interpretata come una scelta intenzionale per limitare proteste o richieste di spiegazioni.

Il clima di incertezza genera fuga di cervelli e perdite per la società

Il blocco improvviso e poco trasparente dei finanziamenti ha messo in difficoltà soprattutto i giovani ricercatori agli inizi della carriera. Per loro la perdita di borse di studio e incarichi può segnare una battuta d’arresto irreversibile. Alcuni studiosi, preoccupati dalla gestione delle università sotto pressione e dalla possibile riduzione delle libertà accademiche, stanno valutando di lasciare gli Stati Uniti. Diverse voci indicano una fuga verso università europee o altri paesi più stabili per quanto riguarda il sostegno alla ricerca.

Il rallentamento o la sospensione di studi importanti ha effetti diretti sulla popolazione. Progetti che avrebbero potuto garantire acqua più pulita o comprendere meglio le emergenze climatiche sono ora in pausa o cancellati. Il blocco non riguarda solo la scienza ma la capacità di fornire risposte e soluzioni concrete ai problemi quotidiani. La ricerca accademica si trova così a fare i conti con decisioni pubbliche che ne possono ridurre l’impatto sociale per anni.

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