una mostra sulle stazioni della metropolitana di napoli celebra la sirena Parthenope e l'acqua

una mostra sulle stazioni della metropolitana di napoli celebra la sirena Parthenope e l’acqua

Napoli inaugura una mostra nelle stazioni Municipio, Toledo, Chiaia e San Pasquale che celebra il legame tra la città, la sirena Parthenope e l’acqua, valorizzando arte, storia e cultura urbana.
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A Napoli è stata inaugurata una mostra nelle stazioni metro dedicate all'acqua, che celebra il legame tra la città, la sirena Parthenope e il patrimonio culturale legato all'acqua, trasformando gli spazi sotterranei in luoghi d'arte e storia. - Gaeta.it

Napoli ha inaugurato una mostra che porta sotto terra il legame profondo tra la città, la sirena Parthenope e il tema dell’acqua. La esposizione si trova nella stazione Municipio, servita dalle linee 1 e 6 della metropolitana, e si allarga anche ad altre stazioni definite “dell’acqua“. L’evento si inserisce in un più ampio progetto culturale che coinvolge università, centri di ricerca e istituzioni locali, con l’intento di trasformare gli spazi sotterranei in luoghi di scoperta e confronto con la storia e l’arte legate all’acqua.

Le stazioni dell’acqua come nuovi luoghi di cultura e arte

Il cuore dell’esposizione si trova nelle stazioni Municipio delle linee 1 e 6, a cui si aggiungono Toledo della linea 1, Chiaia e San Pasquale della linea 6. Questi ambienti diventano così teatri per raccontare il mito di Parthenope, fondatrice leggendaria di Napoli, e per mostrare il legame inscindibile tra la città e l’acqua, elemento centrale nella sua formazione e sviluppo. I pannelli esplicativi illustrano non solo la simbologia ma anche le caratteristiche progettuali di queste “stazioni dell’acqua“, che fanno parte di un percorso artistico e culturale capace di coinvolgere i viaggiatori quotidiani.

L’assessore ai Trasporti Edoardo Cosenza ha sottolineato l’importanza di iniziative che spingano cittadini e turisti a soffermarsi sulle storie legate agli spazi che attraversano. Questi progetti contribuiscono a far conoscere il valore architettonico e simbolico delle stazioni, aprendole allo sguardo attento di chi desidera approfondire temi di urbanistica e cultura legati al territorio di napoli.

Collaborazione tra istituzioni per valorizzare il patrimonio culturale

La mostra nasce da un accordo tra diversi soggetti istituzionali, che vedono nelle sinergie tra musei, università e centri di ricerca uno strumento efficace per valorizzare il patrimonio di Napoli. Massimo Clemente, direttore del CNR ITC e della rete dedicata alla collaborazione tra porti e città, ha evidenziato come queste alleanze possono far emergere aspetti materiali e immateriali della cultura locale. Questi progetti si inseriscono nella cornice della Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa, che evidenzia il ruolo delle comunità e della società civile nella tutela e promozione del patrimonio.

I vari attori coinvolti rilanciano così l’impegno a rendere i luoghi urbani spazi di pubblico interesse e crescita culturale, superando l’idea che consistano semplicemente in punti di passaggio. L’apertura verso il contesto territoriale mira anche a raccogliere l’attenzione di cittadini, istituzioni e organizzazioni associative.

Il ruolo fondamentale dell’università federico II e del progetto obvia-extramann

L’università Federico II di Napoli, con il centro interdipartimentale di ricerca LUPT, ha svolto un ruolo cruciale nella realizzazione della prima fase di questo percorso culturale. Marina Albanese, direttrice di LUPT Unina, ha ricordato che l’ateneo si è impegnato nel coordinamento del progetto, coinvolgendo partner istituzionali e promuovendo una rete culturale tra le stazioni metro dell’arte.

La docente Daniela Savy, referente per il progetto Obvia-ExtraMann nell’ambito giurisprudenza, ha spiegato che l’obiettivo è offrire un’esperienza nuova al pubblico che percorre quotidianamente le linee ANM, stimando che la mostra possa raggiungere oltre 400.000 persone al giorno, cioè circa 146 milioni all’anno. L’idea è quella di trasformare la metropolitana in una occasione di conoscenza della storia e della civiltà napoletana, integrando istanze artistiche e culturali.

Tra le docenti coinvolte del dipartimento di architettura figurano anche Alessandra Pagliano e Carla Langella, che contribuiscono al progetto con interventi riguardanti aspetti artistici e urbanistici. Il direttore generale di ANM, Francesco Favo, ha messo l’accento sul valore della personalizzazione degli spazi che rende le stazioni punti di interesse artistico e culturale, oltre che semplici snodi di trasporto.

La mostra come occasione per riscoprire il patrimonio urbano di napoli

La mostra “Il mare e l’acqua. L’oro azzurro di Napoli” nasce come una prosecuzione dell’edizione 2024 del Maggio dei Monumenti, quando l’esposizione è stata ospitata nella Stazione Marittima. Ora l’iniziativa si proietta nel cuore della metropolitana, ampliando la riflessione sull’importanza dell’acqua nella storia di Napoli e sul ruolo delle sue stazioni come spazi da vivere, non solo da attraversare.

Le stazioni che ospitano i pannelli illustrativi raccontano in modo chiaro e dettagliato il valore simbolico e materiale dell’acqua sotto vari aspetti, da quello mitologico a quello urbanistico. L’iniziativa dimostra come la città possa offrire occasioni di approfondimento culturale e artistico in luoghi abitualmente pensati solo come infrastrutture di trasporto.

L’intervento funziona anche da stimolo per un pubblico trasversale, da chi abita a chi visita Napoli, per riflettere sui legami ambientali, storici e civili che legano la metropoli al suo territorio naturale e alla leggenda fondativa di Parthenope. Sul piano pratico, rappresenta un esempio tangibile di come la cultura possa abitare le infrastrutture urbane e arricchire l’esperienza speciale di chi usa quotidianamente i mezzi pubblici napoletani.

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