Il nuovo film di Antonio Pisu, “Tornando a Est“, rappresenta un’opportunità per esplorare le emozioni e le esperienze legate al cambiamento dell’Europa post-Guerra Fredda. In arrivo nelle sale cinematografiche il 13 febbraio, il road-movie segue le avventure di tre amici che, due anni dopo gli eventi vissuti in “Est – Dittatura Last Minute“, si ritrovano a confrontarsi con la realtà di un continente in evoluzione. La pellicola, distribuita da Plaion Pictures, è un mix di risate, riflessioni e nostalgia, toccando temi profondi e rilevanti.
Trama e sviluppo dei personaggi
Pieno di ingenuità, il trio composto da Pago , Rice e Bibi decide di intraprendere un viaggio verso Est per esplorare i cambiamenti avvenuti in Romania e nei Paesi limitrofi. Si trovano a Cesena, ma l’appello dell’Est è più forte della loro quotidianità. Con il muro di Berlino ormai abbattuto, i ragazzi sentono la necessità di tornare a vedere con i propri occhi l’evoluzione di un territorio carico di storia.
Bibi, in particolare, ha avviato una relazione epistolare con una ragazza bulgara di nome Yuliya. Questa connessione diventa il motore che li spinge verso Sofia, dove Bibi spera di conoscere finalmente la giovane. Tuttavia, all’arrivo nella capitale bulgara, i ragazzi si ritrovano immersi in una serie di eventi sconcertanti. Tra malintesi e situazioni paradossali, vengono scambiati per spie internazionali e si trovano coinvolti in un traffico di prostituzione, inseguiti dai servizi segreti italiani. È un viaggio che trasforma le loro aspettative in disillusioni, riflettendo una realtà ben distante da quella sognata.
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Riflessioni sulle ideologie e il mondo contemporaneo
Uno dei momenti chiave del film è rappresentato dalla battuta di Rice, che esprime una profonda delusione: “Credevamo che veniva giù un muro e cambiava anche l’Europa, cambiavamo noi, ma niente”. Questa frase riassume il sentimento di incertezza e disillusione di generazioni che hanno visto la promessa di un cambiamento politico e sociale svanire. Negli ultimi anni, le aspettative di un’Europa unita e trasformata sono state tristemente deluse, lasciando i protagonisti a riflettere sulle proprie scelte e sul significato di libertà e cambiamento.
L’interpretazione di Lodo Guenzi, attore e musicista, aggiunge ulteriore spessore a questo dibattito. In una recente intervista, Guenzi ha evidenziato come la nostalgia non sia rivolta verso un’ideologia specifica, ma piuttosto a un’epoca in cui c’erano alternative credibili al capitalismo dominante. I problemi attuali non risiedono solo in una mera nostalgia, ma in una consapevolezza che la mancanza di scelta e di visioni alternative sta condizionando le nuove generazioni.
Aspettative e significato di un viaggio
“Tornando a Est” offre l’opportunità di riflettere sull’idea di viaggio, non solo come spostamento fisico, ma come un’esperienza di crescita personale e scoperta. I personaggi, con il loro spirito ingenuo e le loro speranze, rappresentano un’epoca che cerca di superare le proprie frustrazioni. In un momento storico in cui ogni scelta di viaggio sembra includere un confronto con il passato, il film spinge a chiedersi se esista ancora un luogo in grado di rappresentare una reale alternativa ai modelli attuali.
Con il rilascio di “Tornando a Est“, il pubblico avrà l’opportunità di rivivere le avventure di questi giovani, ma anche di interrogarsi sulle proprie percezioni riguardo al cambiamento e all’idea di futuro. La commedia si presenta quindi non solo come un intrattenimento, ma come uno spunto per riflessioni più profonde su un’epoca di transizione, in cui nostalgia e realtà si intrecciano incessantemente.