Un viaggio nella devozione: il documentario "Neremadonne" racconta le Madonne Brune della Campania

Un viaggio nella devozione: il documentario “Neremadonne” racconta le Madonne Brune della Campania

“Neremadonne” è un documentario che esplora il legame tra cinque territori campani e i loro santuari dedicati alle Madonne Brune, evidenziando la cultura, la fede e il ruolo delle donne nelle comunità locali.
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Un viaggio nella devozione: il documentario "Neremadonne" racconta le Madonne Brune della Campania - Gaeta.it

La Campania si prepara a raccontare una storia di fede, cultura e tradizione attraverso il lungometraggio documentario “Neremadonne“. Prodotto da Coop.Ar.Tu.Ro e Film Edit Production, questo progetto si propone di esplorare il legame profondo fra cinque territori campani e i loro rispettivi santuari dedicati alle Madonne Brune, figure centrali nella vita sociale e culturale delle comunità locali. Con riprese emozionanti e narrazioni che abbracciano la quotidianità, il film affonda le radici in un ecosistema culturale unico, mettendo al centro il ruolo delle donne in questo racconto.

I luoghi e i volti di “Neremadonne”: un viaggio tra tradizione e modernità

Il documentario prende vita attraversando vari luoghi simbolici della Campania, dalle magnifiche coste del Golfo di Napoli fino alle montagne di Montevergine, tra Avellino e Caserta, e infine a Pagani. Ogni location diventa un palcoscenico dove diverse donne, di età e background differenti, si presentano all’inizio della loro giornata con gesti quotidiani. Ognuna di loro rappresenta una storia, un legame con le Madonne Brune e con la propria comunità. Le scene iniziali mostrano attimi di vita comune: il caffè sul fuoco, un bacio al marito prima di uscire per il lavoro, e il risveglio di ragazzi impegnati tra studio e occupazioni.

Le Madonne Brune non sono semplici figure di culto, ma veri e propri punti di riferimento emotivi e sociali. Intorno ai santuari dedicati a queste figure sacre, rinascono tradizioni, attività sociali e culturali, portando alla riscoperta di antichi mestieri e colture. La narrazione si sviluppa in modo circolare, rispecchiando le stagioni e i momenti di festa che scandiscono la vita di queste comunità, creando un legame profondo tra il passato e il presente.

L’intreccio delle voci: esperti e testimoni nel racconto

Nel corso del documentario, le voci di studiosi di Arte, Antropologia, Teologia ed Economia si intrecciano con quelle delle protagoniste. Questo dialogo arricchisce la narrazione, permettendo di comprendere le molteplici sfaccettature del culto delle Madonne Brune. La loro duplice natura emerge: si presentano, infatti, come madri accoglienti e figure potenti, quasi divinità che plasmano la realtà quotidiana delle persone.

Le riflessioni degli esperti accompagnano lo spettatore attraverso una dimensione di sospensione temporale, che caratterizza il periodo festivo e sacro. Questo approccio offre una visione complessa e sfumata della cultura campana, dando spazio a una narrazione ricca di simbolismi e significati. Il documentario non si limita a un racconto esteriore, ma invita a cogliere l’essenza collettiva delle comunità, esplorando come la tradizione plasmi l’identità e la socialità.

La devozione in cammino: la tradizione della Candelora

Un momento significativo del racconto è rappresentato dalla Candelora, celebrazione annuale che attira migliaia di devoti. Ogni anno, molti fedeli intraprendono un cammino di 17 chilometri a piedi, da Mercogliano fino alla vetta di Montevergine. Questa salita non è solo un atto di devozione, ma anche un modo per rafforzare legami sociali, rivivere la tradizione e custodire la memoria collettiva. “Mamma Schiavona“, figura venerata nel santuario, rappresenta un simbolo di protezione e guida per chi intraprende questo percorso.

Le strade e i sentieri percorsi dai fedeli non sono solo fisici, ma anche metaforici, unendo storie e tradizioni in un unico, grande racconto di vita. Con le testimonianze dei camminatori, il documentario vuole far radiografare l’impatto di queste tradizioni nel presente, evidenziando l’importanza dei riti e delle pratiche di devozione nel mantenere viva l’identità culturale.

Un’opportunità narrativa“, così definisce Cristiano Esposito il progetto, evidenziando come le Madonne Nere siano più che semplici entità religiose. Esse rappresentano un collante sociale, un modo per le comunità di riconoscersi e di mantenere una continuità nel tempo. “Neremadonne” non è soltanto un film, ma una finestra su una cultura ricca di sfumature, legami e significati profondi.

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