L’aggressione al personale medico resta un problema presente negli ospedali italiani, anche nel 2025. A Catanzaro è stato siglato un nuovo accordo per migliorare la sicurezza dei medici e paramedici negli ospedali del territorio. Il protocollo prevede un sistema di allarme che mette in collegamento diretto le strutture sanitarie con il numero unico di emergenza 112 e le forze dell’ordine. Questo intervento risponde alle esigenze di protezione e di intervento rapido, dopo gli episodi di violenza verificatisi di recente.
Nuove tecnologie per segnalazioni veloci negli ospedali
Il cuore della misura è un dispositivo dotato di allarmi visivi e sonori, installato negli ospedali Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, Soverato e nel presidio di Soveria Mannelli. Il dispositivo consente al personale sanitario di richiedere aiuto immediato in caso di aggressione. Premendo il pulsante di emergenza, il sistema invia una chiamata automatica al NUE 112, centrale che coordina le risposte di polizia, carabinieri e altre forze dell’ordine.
Il pulsante potrà essere usato solo in situazioni di reale pericolo, per evitare falsi allarmi. Nel caso in cui il personale non possa utilizzare il dispositivo, la procedura prevede una chiamata diretta al 112 con l’uso di parola chiave concordata. Questa parola aiuta la centrale a identificare subito il tipo di emergenza e a inviare rapidamente le pattuglie competenti nell’area interessata, riducendo i tempi di intervento.
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Il protocollo resterà in vigore per tre anni, durante i quali si monitoreranno i risultati per valutare eventuali miglioramenti o modifiche. L’obiettivo è creare un ambiente sanitario più sicuro, che permetta di affrontare le situazioni critiche con maggior efficacia e prevenire danni al personale.
Motivazioni e contesto dell’accordo firmato a catanzaro
La decisione di intervenire con questo sistema nasce da episodi concreti, come quello recentemente accaduto all’ospedale di Lamezia Terme. Il prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, ha ricordato che non si può tollerare la ripetizione di questi episodi. Il fenomeno delle aggressioni al personale medico si manifesta in modo diffuso in molte aree del Paese.
Secondo il prefetto, la strategia adottata serve a integrare il lavoro del NUE 112 con un piano di controllo del territorio che possa garantire risposte tempestive. L’allarme automatico riduce i tempi e fa scattare l’intervento delle forze di polizia coordinate sul territorio. L’iniziativa risponde inoltre al bisogno di assicurare che medici e infermieri possano operare in ambienti protetti e reagire senza rischi eccessivi.
Questo protocollo è frutto dell’intervento congiunto delle forze di polizia, dell’Arma dei carabinieri e delle autorità sanitarie. Ciascuna parte mette a disposizione esperienza e strumenti per migliorare il coordinamento e ridurre le situazioni di pericolo. L’attenzione si concentra sia su aggressioni dirette che su casi di danneggiamento o altre forme di violenza contro gli operatori.
L’aumento della violenza contro il personale sanitario e la risposta delle forze dell’ordine
Il questore di Catanzaro, Giuseppe Linares, ha evidenziato che negli ultimi tempi si assiste a una recrudescenza di violenza, anche nelle relazioni quotidiane con i servizi. Nel dialogo con pazienti o familiari, spesso emerge tensione dovuta a disagi e carenza di personale negli ospedali. Questi fattori contribuiscono a scontri che sfociano in aggressioni fisiche o verbali.
La strategia messa a punto mira a intervenire prima che la situazione degeneri, fornendo uno strumento concreto di segnalazione immediata che possa allertare le forze dell’ordine in tempi brevi. Inoltre, il sistema aiuta a gestire con maggiore precisione l’attività di pattugliamento e controllo del territorio, destinato a salvaguardare le strutture sanitarie.
Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Giuseppe Mazzulla, ha definito l’accordo un lavoro di squadra tra tutte le istituzioni coinvolte. Il protocollo vuole supportare il personale sanitario, specie nei momenti di difficoltà con i familiari dei pazienti. L’azione congiunta prevede un’attenzione specifica anche per gli episodi di danneggiamento agli ospedali, che spesso accompagnano le aggressioni.
Il coinvolgimento delle autorità sanitarie e l’impegno sul territorio
All’incontro in Prefettura hanno partecipato anche il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro, Simona Carbone, e il commissario straordinario dell’Asp, Antonio Battistini. Presenti anche Gino Tosi, responsabile della centrale unica di risposta NUE 112, che ha spiegato l’organizzazione tecnica necessaria al funzionamento del sistema.
L’accordo fa parte di un più ampio piano per rafforzare la sicurezza negli ospedali del territorio provinciale. Le strutture sanitarie coinvolte sono state selezionate in base al numero di eventi critici registrati e alla dimensione dei servizi offerti. Il nuovo sistema di allarme è accompagnato da corsi di formazione rivolti al personale per insegnare l’uso corretto del pulsante e le procedure in caso di chiamata di emergenza.
Con questo protocollo si punta a ridurre gli episodi di violenza, ma anche a sostenere chi opera in condizioni di forte stress. Il raccordo diretto con il NUE 112 velocizza l’intervento delle forze dell’ordine e limita la possibilità che le aggressioni restino senza risposta. Nell’ambito operativo si conta di registrare un calo significativo degli eventi pericolosi, garantendo così migliori condizioni per lavorare negli ospedali.