Ucciso a coltellate a Sesto San giovanni hayati aroyo, legami con un fatto di sangue del 2005

Ucciso a coltellate a Sesto San giovanni hayati aroyo, legami con un fatto di sangue del 2005

L’omicidio di Hayati Aroyo a Sesto San Giovanni, legato al delitto di Huseyin Sarai a Crotone, coinvolge tensioni personali e un incendio appiccato per cancellare le tracce, mentre proseguono le indagini.
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A Sesto San Giovanni, Hayati Aroyo è stato ucciso in un appartamento incendiato; l’omicidio, legato a un vecchio caso di sangue familiare, sembra frutto di rancori personali e non di criminalità organizzata. - Gaeta.it

L’uccisione avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì a Sesto San giovanni ha scosso l’opinione pubblica locale. Hayati Aroyo, 62 anni, di origini turche, è stato trovato senza vita in un appartamento dato poi alle fiamme. Dai primi accertamenti, l’omicidio non sarebbe collegato alla criminalità organizzata, ma emergono dettagli che legano la vittima a un episodio di sangue risalente a quasi vent’anni fa, con implicazioni ancora poco chiare.

Il contesto della tragedia a Sesto San giovanni

L’episodio ha avuto luogo in un’abitazione dove Aroyo non viveva abitualmente. Lo stupefacente risiede nel fatto che l’appartamento gli era stato lasciato temporaneamente da un giovane studente ventenne, assente per una vacanza. Ciò ha permesso agli inquirenti di focalizzarsi su chi avesse accesso e conoscesse quel luogo.

Il ritrovamento del corpo è avvenuto dopo che nell’appartamento si è sviluppato un incendio di cui, secondo le autorità, è stato autore lo stesso assassino. La vittima presentava più di venti ferite da coltello, segno di un’aggressione violenta e mirata. Questo dettaglio indica che probabilmente l’omicida non era uno sconosciuto e agì con particolare rabbia.

L’incendio, acceso dopo l’aggressione, sembra abbia avuto lo scopo di occultare le tracce del delitto. Gli agenti della squadra mobile hanno dovuto lavorare in condizioni difficili per recuperare elementi utili alle indagini.

Legami con l’omicidio di huseyin sarai a crotone

Una svolta nelle indagini è arrivata dalla ricostruzione del passato della vittima. Hayati Aroyo era cognato di Huseyin Sarai, un uomo assassinato a Crotone il 31 gennaio 2005. In quel momento, Aroyo si trovava alla guida di un’auto coinvolta nell’episodio di sangue, un particolare che non è passato inosservato agli investigatori.

All’interno dell’appartamento incendiato sono stati trovati alcuni articoli su quel delitto, raccolti da Aroyo, come se volesse tenere traccia di quanto accaduto o forse prepararsi a una nuova situazione legata a quel passato.

Il legame familiare con Sarai introduce elementi che, almeno in parte, potrebbero spiegare tensioni e motivi dietro l’omicidio. Al momento però è prematuro definire l’effettiva connessione, considerando anche l’assenza di collegamenti diretti con la criminalità organizzata.

Dettagli e ipotesi degli investigatori dopo il sopralluogo

Gli agenti della squadra mobile hanno concentrato l’attenzione sul fatto che l’aggressore probabilmente conosceva Aroyo. La violenza del gesto suggerisce una relazione personale, forse maturata in tempo e fomentata da rancori profondi.

L’assassino avrebbe lasciato l’abitazione dopo l’azione, per poi tornare e dare fuoco all’appartamento. Questo tipo di comportamento indica una volontà di cancellare ogni possibile indizio. L’incendio non solo ha complicato le operazioni investigative ma ha anche aggiunto un ulteriore elemento di crudeltà alla vicenda.

Le forze dell’ordine stanno esaminando i contatti recenti della vittima e i suoi movimenti. Il fatto che Aroyo fosse ospite in un appartamento non suo apre scenari di relazioni personali forse più intricate del previsto.

La ricerca di testimoni vicino all’abitazione continua, mentre gli inquirenti tentano di ricostruire ogni passaggio avvenuto nella notte. La presenza degli articoli sul delitto Sarai dentro l’appartamento potrebbe rivelare motivazioni nascoste o rancori mai risolti.

Gli esiti dei primi rilevamenti, combinati con i dati raccolti, indirizzeranno la prosecuzione delle indagini e aiuteranno la polizia a individuare moventi e responsabili.

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