Il 17 gennaio 2021, pochi giorni prima del suo insediamento come presidente degli Stati Uniti, Donald trump ha messo in circolazione una criptovaluta chiamata $TRUMP. Questo memecoin, nato in un clima di grande visibilità mediatica, è oggi valutato circa 2,5 miliardi di dollari sulla carta. Dietro la creazione di questa moneta ci sono società anonime come CIC Digital LLC e Fight Fight Fight LLC, legate per l’80% alla famiglia trump. Nonostante il denaro resti virtuale finché non si concretizza una vendita, gli scambi legati a $TRUMP hanno già prodotto guadagni reali per centinaia di milioni.
La nascita e la crescita di $TRUMP, la criptovaluta del presidente
Il progetto $TRUMP è nato in un momento delicato, poche ore prima che Donald trump iniziasse ufficialmente il suo mandato alla Casa Bianca, ipotizzando già una forte risonanza mediatica. Il valore attuale di 2,5 miliardi di dollari riflette il volume degli scambi e l’interesse accumulato in mesi di attività. Le società dietro questo memecoin sono formalmente distinte ma riconducibili, almeno per la maggior parte, alla famiglia trump. La moneta digitale ha attirato investitori attratti sia dal personaggio politico sia dalla natura speculativa del token stesso.
Il denaro accumulato rimane virtuale fintanto che non viene incassato con la vendita del token, ma i ricavi generati dalle commissioni e dagli scambi hanno già mosso somme importanti. Il mercato di $TRUMP ha vissuto alti e bassi tipici del mondo delle criptovalute, ma ogni volta che il valore scendeva, l’ex presidente riusciva a rilanciare la moneta ripresentandola al pubblico con colpi di teatro.
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Incentivi esclusivi per gli investitori: la strategia della cena privata
Il 23 aprile scorso un nuovo annuncio del governo trump ha fatto schizzare il valore del memecoin. Donald trump ha promesso ai 200 investitori che entro il 12 maggio avessero acquistato la maggiore quantità di $TRUMP un premio unico: una cena privata con lui nel suo golf club in Virginia, seguita da un tour della Casa Bianca. La mossa ha rimesso in moto gli scambi della valuta, che in sole 48 ore ha visto un incremento del 60% nel valore e ha generato quasi un milione di dollari in commissioni.
Questa iniziativa ha attirato incredibili ondate di acquisti, mostrando come il mix tra politica, esclusività e finanza digitale possa funzionare nel mercato dei token. La promessa di un incontro diretto con l’ex presidente, in un contesto insolito come un golf club e la stessa sede presidenziale, si è dimostrata un richiamo potente per gli investitori. Questi eventi, più simili a campagne pubblicitarie che ad azioni puramente finanziarie, hanno dato nuova vita a $TRUMP proprio quando sembrava in declino.
Profili e rischi del memecoin: un confronto con i conti segreti
Scott Galloway, docente di marketing alla Stern School of Business della New York University, ha detto alla CNN che la strategia di trump con il $TRUMP assomiglia a un conto svizzero in cui chi versa viene premiato. Il paragone mette in luce un aspetto rilevante, soprattutto per la trasparenza finanziaria: se un conto bancario, anche segreto, lascia tracce, una moneta virtuale come $TRUMP non si può toccare né seguire con altrettanta certezza.
La natura di un memecoin è quella di un asset digitale senza garanzie reali, spesso usato più per speculazione che per scambi concreti. Nel caso di $TRUMP, la presenza storica del personaggio e il coinvolgimento familiare hanno creato un ecosistema peculiare, in cui i guadagni dipendono anche dalla capacità di influenzare il mercato con annunci mirati. L’assenza di vincoli tradizionali, comune alle criptovalute, lascia aperti rischi sia per gli investitori sia per la regolamentazione futura.
Il caso $TRUMP e il futuro della finanza digitale
Il caso $TRUMP rappresenta una nuova frontiera, complessa, dove politica e finanza digitale si intrecciano. I numeri finora fatti registrare indicano dati importanti, ma restano legati a dinamiche tanto volatili quanto poco codificate dagli organi di controllo. Resta da vedere come evolveranno queste forme di investimento che mettono in gioco non solo il capitale ma anche simboli forti come la figura di un ex presidente.