Donald Trump ha comunicato in modo chiaro che altri accordi commerciali sono già in arrivo e che molti altri seguiranno nei prossimi mesi. Il presidente ha definito “meraviglioso” l’accordo raggiunto con Londra, sottolineando però che la linea dura sulle tariffe doganali resterà un punto fermo della sua politica commerciale.
Nuovi accordi commerciali in programma dopo l’intesa con londra
Trump ha spiegato che l’intesa con il Regno Unito rappresenta solo l’inizio di una serie di accordi commerciali pensati per rafforzare le relazioni economiche con altri paesi. Ha anticipato che sono in cantiere quattro o cinque nuovi accordi da firmare a breve, ma che in realtà ci sono molte altre trattative già avviate per il futuro. Questi accordi mirano a rivedere e spesso a innalzare le tariffe per proteggere le industrie nazionali.
L’accordo con Londra non è un evento isolato ma fa parte di una strategia più ampia. L’obiettivo dichiarato è definire basi comuni che garantiscano condizioni più favorevoli agli Stati Uniti e permettano di recuperare quelli che Trump ha definito “anni di svantaggi”. Il presidente, nel suo intervento, ha accolto positivamente il risultato con il Regno Unito ma ha precisato che ogni intesa sarà valutata caso per caso, senza però rinunciare a difendere il mercato interno.
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Le tariffe doganali restano uno strumento fondamentale della politica commerciale
Trump ha ribadito che, anche se qualche eccezione potrà verificarsi, di norma d’ora in poi i dazi manterranno una base minima intorno al 10%. C’è poi la possibilità che molte tariffe salgano molto più in alto, arrivando anche al 40%, 50% o addirittura al 60%. Questo, ha spiegato, è un modo per contrastare le politiche tariffarie aggressive che altri paesi hanno applicato negli anni passati nei confronti degli Stati Uniti.
La posizione di Trump riflette un approccio protezionistico che mira a compensare i deficit commerciali e a salvaguardare settori industriali considerati strategici per l’economia americana. Le tariffe doganali sono uno strumento di pressione verso i partner commerciali, per stimolare negoziati più favorevoli agli Usa e reprimere pratiche commerciali ritenute sleali.
Il presidente ha chiarito che questa strategia proseguirà anche con i nuovi accordi, mantenendo il trade duro come pilastro centrale della sua politica economica. La decisione di mantenere tariffe elevate fa leva sulla volontà di bilanciare relazioni commerciali con condizioni più rigide e pertanto penalizzanti per chi prima ha applicato dazi contro gli Stati Uniti.
Impatto degli accordi sulle relazioni internazionali e il mercato globale
L’intesa con il Regno Unito e i nuovi accordi previsti arriveranno a un momento cruciale, dove i rapporti commerciali globali stanno vivendo tensioni significative. La politica di Trump ha generato reazioni diverse tra gli alleati e i principali partner economici, spesso creando divisioni e instabilità nei mercati.
L’approccio severo sulle tariffe potrebbe alimentare contenziosi e nuove tensioni nelle relazioni multilaterali. Paesi come il Regno Unito devono bilanciare l’esigenza di mantenere aperti i rapporti con gli Stati Uniti senza però rinunciare a proprie strategie commerciali e di mercato.
Rischi e incertezze per investitori e imprese
Per gli investitori e le imprese internazionali il quadro resta incerto. La prospettiva di tariffe alte e frequenti modifiche agli accordi richiede una gestione attenta delle strategie di esportazione e approvvigionamento. Le aziende si trovano a dover valutare con maggiore attenzione gli scenari politici, per attenuare rischi legati alle nuove imposizioni doganali e ai contratti in via di definizione.