Un nuovo modo di scoprire Torino passa dalle sue strade meno frequentate e dai locali autentici scelti con cura. Unexpected Italy, progetto ideato da Elisabetta Faggiana e Savio Losito, propone un itinerario che va oltre il turismo tradizionale, con un’app che guida i viaggiatori alla scoperta di luoghi veri e accessibili. Il recente articolo del the guardian mette al centro dieci locali torinesi capaci di raccontare la città attraverso la sua cucina e le sue tradizioni, offrendo un’alternativa concreta ai percorsi più inflazionati.
Un progetto che cambia il modo di viaggiare: Unexpected Italy
Unexpected Italy nasce nel 2022 con l’obiettivo di creare una guida geolocalizzata e interattiva che permetta di esplorare città e territori italiani con occhio diverso. Alla base c’è l’idea di mappare quei posti meno noti, dove la qualità e la genuinità convivono con prezzi accessibili. L’app, disponibile gratuitamente, permette a ogni utente di costruire un percorso personalizzato, scoprendo realtà artigianali, ristoranti etici e accoglienze diffuse spesso invisibili nelle normali guide turistiche.
L’esperienza di Elisabetta Faggiana e Savio Losito
Elisabetta Faggiana, originaria di Vicenza, e Savio Losito, da Barletta, hanno dedicato molte ore a verificare di persona ogni segnalazione, incontrando proprietari, cuochi e produttori. Questo approccio ha portato a una selezione che unisce rispetto per la tradizione e attenzione al tessuto sociale locale. La filosofia è chiara: “il viaggio può diventare un momento di scambio vero e sostenibile, non un passaggio frettoloso mordi e fuggi che lascia solo un’impronta superficiale.”
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La mappa di Unexpected Italy copre già 12 aree italiane, da grandi città come Roma e Milano fino a realtà più piccole come Barletta e Matera. Torino, con la sua ricchezza culturale e gastronomica, ha conquistato un posto speciale nel progetto, che oggi arriva sulle pagine di un quotidiano mondiale come the guardian.
La scoperta di torino attraverso dieci locali autentici
La giornalista Liz Boulter del the guardian ha dedicato un articolo speciale a Torino, selezionando dieci locali individuati proprio da Faggiana e Losito. Questi spazi raccontano la città da prospettive diverse, dando rilievo a cucine semplici ma di qualità, prodotti locali e tradizioni gastronomiche poco conosciute.
Locali simbolo di torino
- La Latteria Bera, nel centro storico, si distingue per i formaggi artigianali ma anche per una specialità come la panna montata da passeggio allo zabaione.
- Nel quartiere San Salvario, Scannabue reinterpreta piatti classici piemontesi, come i plin al burro o il risotto al midollo, in un ambiente informale che invita alla convivialità.
- Le Vitel Étonné si concentra su carni cotte lentamente e antipasti tipici come i fiori di zucca in pastella di riso.
- Antiche Sere propone una cena rilassata sotto la pergola, con piatti tradizionali come il coniglio in bianco o i tomini piccanti.
- I Fratelli Bruzzone portano avanti un’attenzione particolare al vegetale e ai fermentati in un ristorante nato da una gastronomia.
- Da Consorzio, la chef Valentina Chiaramonte crea proposte moderne con vini naturali e Presìdi Slow Food, riflettendo una cucina creativa con radici profonde.
- Il Caffè dell’Orologio offre la merenda sinoira in chiave attuale: piccoli piatti freddi come lingua e tomini ideali anche per i più piccoli.
- La gelateria Aria, nel vivace quartiere Vanchiglia, racconta il territorio con gusti insoliti, dal liquirizia e violetta fino a olio d’oliva e vaniglia.
- Nel Borgo Nuovo, Toc si fa una fama di cioccolato artigianale fresco, da consumare entro poche settimane.
- Eccetera Experience, infine, esplora il Vermouth, un simbolo torinese, con degustazioni e cocktail nati dalla tradizione locale.
Un’attenzione nuova verso il turismo sostenibile nelle città italiane
Unexpected Italy si inserisce in un dibattito attuale sul turismo, soprattutto in Italia, dove una grande fetta dei visitatori si concentra in pochi luoghi causando sovraffollamento e difficoltà nelle comunità locali. Secondo dati recenti di Istat e Banca d’Italia, quasi il 70% dei turisti sceglie l’1% del territorio nazionale. Questa concentrazione pesa sulle risorse ambientali e sociali.
Sostenibilità e turismo responsabile
La startup ha portato la sua esperienza a incontri internazionali, tra cui il Geneve/Fribourg Entrepreneurship Forum e vari eventi dedicati al turismo responsabile. L’obiettivo resta quello di sostenere un turismo che rispetti il pianeta e chi lo abita, incentivando lentezza, consapevolezza e interazioni autentiche.
Il successo su un media come the guardian, e il ritorno di interesse verso aree meno conosciute, dimostrano che c’è spazio per un turismo diverso. L’esempio di Torino conferma che anche città importanti possono offrire esperienze fuori dai circuiti classici, valorizzando scelta e permanenze più profonde.
Torino si conferma destinazione per chi cerca tradizioni e qualità a prezzi contenuti
L’arrivo a Torino della cerimonia dei World’s 50 Best Restaurants, conosciuti come “Food Oscars”, ha rappresentato un’occasione perfetta per lanciare la mappa gastronomica firmata Unexpected Italy. L’app segnala spazi in cui si può mangiare bene senza dover spendere cifre alte, vivendo una esperienza all’insegna dell’autenticità.
Soggiorno e ospitalità di qualità
Il soggiorno ideale si completa con soluzioni d’alloggio come Look TO, boutique hotel sul lungofiume piazza Vittorio, curato dalla paesaggista Giuliana Marsiaj. Qui ogni elemento d’arredo racconta storie del territorio, offrendo un ambiente che rispecchia l’anima torinese, tra eleganza e attenzione al dettaglio.
Questo approccio integra la proposta culinaria con un’offerta ricettiva che punta alla qualità e alla radice culturale, completando così l’esperienza di viaggio che Unexpected Italy vuole far vivere: conoscere Torino lontano dai luoghi comuni e accendere la curiosità per spazi meno visibili ma altrettanto ricchi di valore.