Nel nord-ovest della Siria, precisamente nella regione di Idlib, alcune tribù sunnite hanno iniziato una mobilitazione in vista di un’azione militare contro la città di Sweida, considerata una base importante per la comunità drusa. L’episodio assume rilievo per il coinvolgimento diretto di milizie locali, partite da aree intorno ad Aleppo e Idlib, con convogli formati da mezzi sia civili che militari.
La mobilitazione delle tribù sunnite nella regione di idlib
Le tribù sunnite della zona nord-occidentale siriana stanno aumentando la loro presenza militare in modo evidente. Secondo le fonti locali, i convogli comprendono vari tipi di veicoli, alcuni civili utilizzati per il trasporto, altri attrezzati per gli scontri armati. La partenza dei gruppi è avvenuta da più cittadine distribuite tra Aleppo e Idlib, confermando una collaborazione tra diverse formazioni tribali e milizie.
Questi movimenti sembrano organizzati in modo rapido, segno di un’intesa tra le forze presenti sul territorio che condividono obiettivi simili. Le tribù sunnite, storicamente radicate in questi territori, dispongono di armi leggere e pesanti, necessarie per tentare di conquistare posizioni esterne o interne a Sweida. Non si registrano al momento dichiarazioni ufficiali da parte delle forze governative siriane sulle motivazioni precise dell’attacco imminente.
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Sweida, crocevia di tensioni tra comunità druse e sunnite
Sweida si trova nel sud della Siria ed è conosciuta come centro nevralgico per la popolazione drusa, minoranza religiosa con una sua organizzazione sociale e militare interna. La città ha mantenuto una posizione relativamente isolata rispetto agli scontri che hanno coinvolto altre parti del paese, ma l’arrivo di miliziani sunniti della regione di Idlib potrebbe destabilizzare ulteriormente la situazione.
La presenza drusa in questa area ha radici storiche profonde e si traduce nella volontà di difendere il territorio da intrusioni esterne, soprattutto se armate. Le tensioni tra le comunità si trascinano da anni, complici le alleanze e i conflitti che hanno interessato in modo ampio la Siria. L’attacco programmato rappresenta un punto critico in questa cornice, capace di innescare nuovi focolai di violenza.
I convogli militari e civili in movimento da aleppo e idlib
Le immagini diffuse dai media siriani mostrano colonne di mezzi che si muovono da più centri abitati, con nelle vetture un numero consistente di miliziani armati. Questi convogli si presentano come un mix di mezzi civili recuperati e veicoli da combattimento, un dettaglio che testimonia la natura complessa e irregolare delle forze coinvolte.
Nonostante le difficoltà logistiche, la mobilitazione procede senza impedimenti evidenti, suggerendo un buon livello di controllo delle strade e delle aree circostanti da parte delle forze sunnite. Il movimento su più fronti evidenzia un tentativo coordinato di accerchiamento o pressione su Sweida, e lascia intuire che dai prossimi giorni potrebbero partire attacchi diretti alla città.
L’episodio assume anche un significato più ampio rispetto alla semplice azione militare: rappresenta una manifestazione di forza delle tribù locali nelle lotte di potere del paese. La capacità di muovere truppe e mezzi da zone distanti, mantenendo la coesione, cambia l’equilibrio delle forze sul terreno siriano.