Tre arresti a Sesto San Giovanni per omicidio, rapina e incendio di un uomo trovato carbonizzato

Tre Arresti A Sesto San Giovan

Tre arresti a Sesto San Giovanni per omicidio e incendio doloso. - Gaeta.it

Sofia Greco

20 Settembre 2025

La polizia di Monza ha fermato tre persone in relazione all’omicidio di un uomo di origine turca, rinvenuto carbonizzato in un appartamento di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, il 23 luglio. Le indagini della squadra mobile di Milano hanno evidenziato un episodio di violenza grave e un tentativo di cancellare le tracce del crimine.

Il ritrovamento del corpo carbonizzato a Sesto San Giovanni

Il 23 luglio, in un’abitazione di Sesto San Giovanni, è stato trovato il corpo senza vita di un uomo di nazionalità italiana ma di origine turca, completamente carbonizzato. I vigili del fuoco, intervenuti con le forze dell’ordine, hanno subito compreso la gravità della situazione. Le condizioni del corpo hanno reso difficile l’identificazione e la ricostruzione dei fatti. L’appartamento mostrava segni di un incendio esteso, poi accertato come doloso.

Le indagini sul luogo hanno evidenziato che il fuoco era stato appiccato per distruggere le prove utili a individuare gli autori dell’aggressione e della morte. Questo tentativo di occultamento ha rallentato gli accertamenti scientifici, che però sono proseguiti nonostante le difficoltà causate dall’incendio.

L’intervento degli agenti e le indagini coordinate dalla Procura Di Monza

Dopo il ritrovamento del corpo, la Procura di Monza ha aperto un fascicolo per omicidio aggravato contro ignoti. La sezione omicidi della Squadra mobile di Milano ha assunto il coordinamento delle indagini, concentrandosi sull’analisi delle piste e degli elementi raccolti.

Le indagini si sono basate sull’esame approfondito dei reperti trovati nell’abitazione. L’autopsia, nonostante le condizioni del cadavere, ha rilevato circa trenta colpi da taglio inferti prima dell’incendio. Questo ha confermato che la morte non è stata causata dal fuoco, ma da un’aggressione violenta precedente.

Il profilo dei fermati e le accuse

Durante le indagini sono stati fermati tre soggetti ritenuti responsabili: un uomo italiano, un cittadino di origine albanese e una donna italiana. L’accusa principale è omicidio aggravato, con l’aggravante della crudeltà.

Oltre all’omicidio, sono contestati anche rapina aggravata e incendio doloso. Secondo gli investigatori, il gruppo avrebbe ucciso la vittima con numerose coltellate, messo a segno una rapina e poi appiccato il fuoco al corpo e all’appartamento per nascondere prove e collegamenti.

Il fermo rappresenta un passo importante nell’inchiesta coordinata dalla Procura di Monza, che prosegue con le verifiche sulle responsabilità e sulle dinamiche del crimine avvenuto nel milanese.

Ricostruzione dell’aggressione

L’autopsia ha confermato che il decesso non è stato immediato o accidentale. L’uomo ha subito circa trenta fendenti, segno di un’azione sistematica e violenta. Questo indica che non si è trattato di un gesto impulsivo, ma di un’aggressione decisa e prolungata.

Dopo aver inferto le ferite mortali, gli aggressori hanno cercato di eliminare ogni traccia appiccando l’incendio sul cadavere e nell’appartamento. Questa scelta mostra la volontà di nascondere identità e movente, complicando le indagini.

Gli inquirenti hanno ricostruito gli spostamenti e i contatti degli indagati nelle ore precedenti al ritrovamento, cercando di chiarire la dinamica dell’assalto e le possibili cause della violenza.

Sviluppi investigativi e prossimi passi

La Procura di Monza ha avviato gli interrogatori dei fermati per definire ruoli e responsabilità. Le forze dell’ordine puntano a raccogliere ulteriori elementi per chiarire i motivi dell’omicidio e individuare eventuali complici.

La squadra mobile di Milano continua l’analisi di tracce e testimonianze, che potrebbero fornire dettagli sull’evoluzione dei fatti e su eventuali rapporti precedenti tra vittima e aggressori.

Il caso, seguito con attenzione per la violenza del gesto, solleva interrogativi anche sul contesto sociale e sulle dinamiche di questo tipo di reati nell’area milanese. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se emergeranno moventi precisi o aspetti ancora da chiarire nelle indagini.