Una mattinata che si è trasformata in lutto sulle strade del Cuneese. Un uomo di 41 anni ha perso la vita in un impatto violento contro un camion. Questo incidente si aggiunge a una serie di eventi drammatici che hanno colpito i centauri della provincia, mettendo in evidenza problemi di sicurezza ancora molto gravi.
Incidente mortale a Govone: cosa sappiamo finora
Stamattina, intorno alle 9, la statale 231 a Govone è stata teatro di un grave incidente. Un motociclista di 41 anni si è scontrato con un camion. Sul posto sono arrivati subito i soccorsi: sanitari, forze dell’ordine e vigili del fuoco. Nonostante l’intervento rapido, l’uomo è morto sul colpo a causa delle ferite riportate.
Le cause esatte dell’incidente non sono ancora chiare. I carabinieri stanno effettuando i rilievi, con l’area transennata per permettere i controlli. Al momento non si sa se si sia trattato di una manovra improvvisa, un sorpasso azzardato o una distrazione. L’indagine dovrà ricostruire con precisione cosa è successo in quel punto della strada.
L’attenzione è tutta rivolta al tratto di statale dove transitano spesso mezzi pesanti e motociclette, un mix che aumenta il rischio di incidenti gravi, vista la differenza di dimensioni e velocità tra i veicoli.
Emergenza motociclisti: i numeri drammatici nel Cuneese
Il caso di Govone si somma a un bilancio già pesante per la provincia di Cuneo. Solo da settembre, quattro motociclisti hanno perso la vita. L’ultimo, prima di oggi, è stato Andrea Collino, 24 anni, morto lunedì scorso sulla statale 28 a Mondovì in un incidente senza scampo.
Qualche giorno prima, a perdere la vita era stato Paolo Gheza, 52 anni, sulla stessa strada. All’inizio del mese, invece, il tedesco Holger Korn era morto a Sambuco, sulla strada del colle della Maddalena. Quattro morti in tre settimane: un numero che fa riflettere sulla sicurezza per chi viaggia sulle due ruote in questa zona.
Guardando al 2025 nel complesso, la situazione è ancora più preoccupante: 28 vittime della strada nella provincia, di cui 14 motociclisti. Quasi la metà dei decessi riguarda chi viaggia in moto. Un dato che mette in luce quanto siano vulnerabili i centauri, soprattutto su strade frequentate da mezzi pesanti e da un traffico intenso.
Strade strette, traffico misto: i rischi per i motociclisti
Gli incidenti capitano spesso su statali e provinciali che attraversano colline e vallate alpine. Questi percorsi, molto amati dai motociclisti, hanno curve strette, dislivelli e vedono circolare insieme mezzi molto diversi.
La statale 231 a Govone è un esempio perfetto: una strada dove convivono camion, auto e moto in uno spazio limitato. La presenza dei mezzi pesanti aumenta il pericolo, perché la differenza di massa e velocità può portare a incidenti gravi, come quello di oggi ha purtroppo dimostrato.
A complicare le cose c’è spesso la manutenzione insufficiente delle strade, che non sempre garantisce una superficie sicura. Traffico intenso, velocità e difficoltà nei sorpassi su strade tortuose fanno il resto, aumentando il rischio per chi guida una moto.
Chiamata all’azione per la sicurezza dei centauri
Questi episodi spingono associazioni e forze dell’ordine a chiedere interventi concreti per fermare le tragedie. Tra le richieste ci sono campagne di sensibilizzazione per motociclisti e automobilisti, controlli più severi sul rispetto dei limiti e lavori per migliorare le condizioni delle strade.
I centauri sono tra i più esposti al rischio: anche un piccolo errore o una distrazione possono costare la vita. Per questo, chi lavora sul tema sottolinea la necessità urgente di un cambio di mentalità su come si guida e si convive sulle strade.
Con l’arrivo dell’autunno, la questione torna di attualità: le giornate si accorciano, il meteo diventa più imprevedibile e le condizioni di guida peggiorano, rendendo più pericoloso viaggiare in moto.
Govone e la Granda: un campanello d’allarme per la sicurezza stradale
L’incidente di oggi a Govone è solo l’ultimo di una serie che da mesi tiene sotto pressione le realtà locali del Cuneese. Le immagini di sirene, interventi di emergenza, traffico bloccato e il corpo coperto raccontano una storia purtroppo già vista.
Questa giornata riporta al centro il tema delle vite spezzate su strade che per molti sono quotidianità e lavoro, ma nascondono insidie. I cittadini, le istituzioni e gli esperti devono confrontarsi con l’urgenza di migliorare la sicurezza stradale, un bisogno che le fredde statistiche confermano e che ogni volta si fa tragicamente reale.