Un controllo della polizia stradale in un’area di servizio a Brescia ha portato alla scoperta di cuccioli di cane e un gatto trasportati in condizioni irregolari, senza i documenti previsti dalla normativa europea. Gli animali viaggiavano verso la Francia a bordo di un veicolo immatricolato in Romania, spingendo le autorità a intervenire per garantire il rispetto delle regole e il benessere degli animali.
Intercettazione di animali in viaggio senza passaporto europeo
La scoperta è avvenuta nel corso di un controllo sull’autostrada presso l’area di servizio Ghedi-Est, lungo la tratta Brescia. Gli agenti del Distaccamento di Montichiari hanno fermato un autobus straniero diretto in Francia, immatricolato in Romania. Dietro a diverse scatole nascoste nel mezzo, sono state trovate gabbie contenenti quattro cuccioli di cane e un gatto. Gli animali, pur in buone condizioni di salute e microchippati, non avevano con sé la documentazione richiesta a norma di legge.
Secondo le normative europee, ogni animale domestico in viaggio verso un altro Stato membro deve offrire un passaporto specifico che attesti vaccinazioni aggiornate, certificati veterinari e altre informazioni sanitarie. L’assenza di tali documenti espone gli animali a rischi e il trasportatore a sanzioni. In questo caso, la mancanza del passaporto ha fatto scattare il sequestro degli animali, in attesa di risalire ai proprietari legittimi.
Normativa europea e sanzioni per il trasporto irregolare di animali
Il trasporto di animali da compagnia in Europa richiede l’osservanza di una serie di regole pensate per tutelare la salute pubblica e il benessere degli animali stessi. Il passaporto europeo per animali indica tutte le vaccinazioni necessarie, come quella contro la rabbia, e certifica le condizioni di salute dell’animale. Trasportare cuccioli senza questi documenti violerebbe normative di carattere sanitario, quali il Regolamento UE 576/2013.
In Italia, la lotta contro il traffico illegale di cuccioli ha ricevuto un impulso con la cosiddetta Legge Brambilla, pensata per colpire duramente chi favorisce questo traffico. La legge prevede sanzioni pecuniarie imponenti, come quella da 2.000 euro inflitta nel caso di Brescia, oltre alla possibile revoca definitiva delle autorizzazioni per i trasportatori recidivi. Queste misure mirano a frenare un fenomeno cresciuto negli anni, che coinvolge soprattutto l’importazione dall’Est Europa di animali senza un regolare controllo sanitario.
Ruolo delle forze dell’ordine nel contrasto al traffico di animali
Gli agenti della Polizia di Stato svolgono controlli mirati nelle aree di passaggio per identificare trasporti illegali di animali domestici. Le aree di servizio autostradali rappresentano punti strategici dove occorre verificare la documentazione e le condizioni in cui gli animali vengono trasportati. Il caso di Brescia è un esempio recente di come questi interventi siano fondamentali per bloccare situazioni irregolari.
Oltre al sequestro dei cuccioli e al controllo della documentazione, le forze dell’ordine collaborano con le autorità veterinarie per accertare lo stato di salute degli animali e rintracciare i proprietari. Chi guida veicoli senza rispettare la normativa incorre in multe e rischia l’interdizione dal trasporto. L’azione combinata di controlli e sanzioni contribuisce a ridurre il traffico illecito, proteggendo gli animali da trattamenti che potrebbero metterne a rischio la vita e posticipando pratiche più rigide a livello legislativo.
Questa attività di controllo, oltre a frenare la circolazione di animali senza documentazione, mira anche a imprimere un messaggio chiaro: chiunque decida di movimentare cuccioli di cane o gatto verso l’estero deve rispettare le regole sanitarie e amministrative. L’attenzione sul fenomeno rimane alta, soprattutto in vista delle restrizioni aggiuntive previste dalla normativa italiana.