Il volume “The Art of Being Beautiful” racconta un viaggio nella bellezza femminile della belle époque parigina. Firmato da officine universelle buly, marchio storico rilanciato nel 2014 da victoire de taillac e ramdane touhami, questo libro offre un ritratto di una femminilità fatta di cura di sé e rituali antichi che riecheggiano ancora oggi. Il testo prende spunto da un catalogo del XIX secolo dedicato a jean-vincent bully, profumiere e innovatore nell’ambito della cosmetica e profumeria moderni, per illustrare una filosofia che trascende il tempo.
Un libro che unisce storia e bellezza attraverso un oggetto elegante
Il libro si presenta come un oggetto raffinato, con una copertina in tessuto che ricorda i volumi d’epoca. Ricostruisce un mondo in cui la bellezza non era solo apparenza, ma un’arte da contemplare e praticare. La cura dei dettagli, dalla veste grafica all’impaginazione, fa sì che il lettore inizi l’esperienza dall’estetica del libro stesso. Il testo invita a una lettura lenta e attenta, in cui prima si ammira, poi si approfondisce, approfondendo conoscenze e suggerimenti su come la bellezza venisse intesa alla fine del XIX secolo.
Questa edizione, proposta a 40 euro, si pone come un compagno ideale per chi si interessa di estetica, offrendo non solo consigli pratici, ma anche un cinturone culturale che lega l’epoca della belle époque alle attuali pratiche di cura del corpo e del viso. Tra pagine fitte di informazioni si trovano consigli di bellezza, gesti quotidiani legati ai rituali, ma anche una vera e propria attitudine basata sull’accettazione e l’esaltazione della propria immagine.
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La parisienne, simbolo intramontabile di femminilità e charme
Al centro del libro c’è il ritratto della donna parigina durante la belle époque, rappresentata come musa creatrice, protagonista sociale e culturale. Definita “parisienne“, figura amata e spesso idealizzata, questa donna incarnava una femminilità sia raffinata che naturale, capace di lasciare un segno nel mondo artistico e quotidiano. Nel testo, la parisienne viene presentata come una sinfonia fatta di sguardi, sorrisi enigmatici e capelli leggermente arruffati, elementi che raccontano una bellezza spontanea e consapevole.
Il libro raccoglie insegnamenti pratici e filosofici, insegnando presenti a donne intente a perfezionare la propria immagine senza rinunciare alla propria personalità. La coquetry, ossia il piacere di abbellirsi, diventa una forma di espressione e libertà. Tra le pagine emerge una donna che si prende cura di sé con attenzione controllata e mai eccessiva, che si specchia per leggere i suoi pensieri più profondi e fidarsi del proprio riflesso. Questa descrizione parla di una femminilità non legata a modelli imposti ma costruita giorno dopo giorno, un concetto che oggi assume una nuova risonanza.
La bellezza come filosofia di vita e pratica quotidiana
Il testo si struttura in otto capitoli che esplorano la bellezza quale percorso di conoscenza e accettazione di sé. Ogni fase del libro offre un approfondimento su come le donne della belle époque gestivano la loro relazione con la propria immagine, sotto l’egida di principi come la pazienza e la coerenza nelle pratiche quotidiane. Non mancano le affermazioni che spingono a non pretendere risultati immediati, tema che risulta sorprendentemente attuale in un mondo che spesso richiede gratificazioni veloci.
Il volume illustra come queste donne riuscissero a unire la cura estetica alla costruzione di un carattere forte e affascinante. Dal trucco alle abitudini di seduzione, dai rituali di pulizia alla scelta degli abiti, tutto era funzionale a un’idea più ampia di femminilità. La racconta come un mestiere antico ma insieme moderno, che valorizza il binomio tra bellezza interiore e aspetto esterno. Il libro invita a riscoprire un equilibrio oggi spesso smarrito, dedicando attenzione anche ai dettagli più piccoli ma significativi.
Lo specchio tra simbolo e pratica nella routine di bellezza
Nel libro si sottolinea l’importanza dello specchio come strumento quotidiano e simbolo di un rapporto attento con sé stesse. L’atto di riflettersi non è solo un gesto superficiale ma un momento di confronto e introspezione. Il testo richiama un’usanza antica riproposta nella cura personale, sottolineando come ogni donna possa trovare una forma di complicità con la propria immagine. Lo specchio diventa così un alleato nel riconoscersi e accettarsi, esercizio che accompagna la parisienne in ogni fase della sua giornata.
Victoire de Taillac, cofondatrice di officine universelle buly, racconta di aver collezionato e studiato guide e libri di bellezza del XIX secolo, da cui ha tratto ispirazioni e rituali ancora validi oggi. Spiega che per lei questi testi sono fonti preziose di consigli pratici, ma anche momenti di riflessione sul modo di approcciare la propria immagine. Questo approccio rivela come attenzione e cura siano rimasti elementi centrali della femminilità parigina, incarnata in una visione che unisce passato e presente.
“The Art of Being Beautiful” non è solo un libro sulla cosmetica, ma un vero e proprio invito a riflettere sul proprio rapporto con la bellezza e con la propria identità. La protagonista di questo racconto resta la donna, intesa come creatrice di sé stessa e del proprio modo di mostrarsi al mondo. A settant’anni dalla belle époque, questa opera riporta alla luce una storia fatta di gesti semplici, pazienti, che parlano ancora a chi vuole prendersi cura di sé con rispetto e misura.