Una relazione finita da due mesi, una persecuzione ossessiva culminata in un’aggressione in strada. Un uomo di 32 anni, residente in provincia di Trapani e già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato ieri dai carabinieri a Terracina con le accuse di atti persecutori e tentato omicidio. La vittima è una donna di 44 anni, residente nel territorio pontino, con cui aveva avuto una relazione sentimentale interrotta ad aprile.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 32enne si era trasferito nelle Marche per lavoro, ma non aveva mai davvero smesso di controllare i movimenti dell’ex compagna. Dopo settimane di monitoraggio, è tornato in provincia di Latina, seguendola a distanza.
Dalla minaccia al pedinamento, fino allo speronamento in strada
Il contatto diretto tra i due è avvenuto nel pomeriggio di martedì 10 giugno, quando la donna, uscita in auto, è stata raggiunta e seguita fino a un locale di Fondi, dove si era recata. Accortasi della sua presenza, ha cercato di allontanarsi rapidamente in macchina. L’uomo però l’ha inseguita lungo la provinciale fino a Terracina, dove ha dato il via a un inseguimento pericoloso culminato in una serie di speronamenti. L’auto della donna è finita fuori strada, sbattendo violentemente contro un albero.
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Secondo alcuni testimoni, l’aggressore è sceso dal veicolo e ha tentato di aprire la portiera della macchina della vittima, ma è stato bloccato da alcuni passanti, che hanno anche contattato immediatamente il 112. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, dell’uomo non c’era più traccia. Sono partite subito le ricerche: dopo circa un’ora, è stato individuato nelle vicinanze e bloccato.
Nel frattempo, la donna è stata trasportata in ospedale a Terracina con ferite causate dall’impatto, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Il GPS sotto l’auto e le minacce al telefono: arresto convalidato
Durante le successive perquisizioni, i carabinieri hanno rinvenuto sul veicolo della donna un dispositivo GPS, nascosto in modo da tracciare tutti i suoi spostamenti. Lo strumento, insieme al telefono cellulare dell’uomo, è stato sequestrato. Secondo le indagini, poche ore prima dell’agguato, il 32enne aveva telefonato alla vittima, minacciandola apertamente: “Ti raggiungo e ti ammazzo,” le avrebbe detto, parole confermate dai messaggi salvati e da una conversazione registrata.
L’arresto è stato convalidato nella serata di ieri, mentre proseguono le verifiche sui precedenti dell’uomo e sull’eventuale utilizzo di altri strumenti tecnologici usati per controllare la donna a distanza.
L’episodio riporta ancora una volta l’attenzione sul tema delle violenze post-separazione e sulla necessità di intervenire con tempestività nei casi di persecuzione e controllo. La rapidità d’azione dei passanti e l’allerta immediata alle forze dell’ordine hanno evitato che l’aggressione avesse conseguenze ancora più gravi.