Terracina, gazebo informativo per i referendum: Verdi e Sinistra spiegano le ragioni del Sì

Terracina, gazebo informativo per i referendum: Verdi e Sinistra spiegano le ragioni del Sì

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Domenica 1 giugno, in piazza Garibaldi a Terracina, sarà presente un gazebo informativo promosso dall’Alleanza Verdi e Sinistra. Durante l’intera mattinata, attivisti e consiglieri comunali di Sinistra Italiana ed Europa Verde saranno a disposizione dei cittadini per approfondire i temi legati ai referendum popolari dell’8 e 9 giugno. L’obiettivo è sensibilizzare la cittadinanza e diffondere le motivazioni che spingono verso il voto favorevole, soprattutto in tema di diritti dei lavoratori e cittadinanza per gli stranieri.

Difesa dei diritti e contrasto alla precarietà lavorativa

I promotori sottolineano l’importanza dell’iniziativa per sostenere i diritti di chi lavora, in particolare dei tanti precari che vivono situazioni di instabilità contrattuale, retribuzioni insufficienti e condizioni di rischio. «Vogliamo essere dalla parte dei lavoratori – spiegano gli organizzatori – soprattutto di quella moltitudine di persone che ogni giorno affronta condizioni di insicurezza e sfruttamento. Contratti sempre più incerti e poveri stanno distruggendo la dignità del lavoro e occorre una risposta forte». Il gazebo sarà quindi un punto di dialogo e consapevolezza, dove saranno distribuiti volantini informativi e materiali esplicativi anche visivi.

Cittadinanza e diritti per gli stranieri: la proposta dei 5 anni

Altro tema centrale sarà la richiesta di ridurre da 10 a 5 anni il termine minimo per avviare le pratiche di cittadinanza italiana per gli stranieri che vivono e lavorano regolarmente nel Paese. Una proposta che nasce dal basso e che punta a garantire maggiore sicurezza giuridica, inclusione e diritti reali a chi troppo spesso è trattato da invisibile. «Nella nostra zona – aggiungono – molti lavoratori stranieri subiscono condizioni disumane e sono sottoposti a ricatti e sfruttamento per anni, prima di avere accesso ai diritti basilari». Per i promotori, questo passaggio sarebbe una svolta anche dal punto di vista sociale e culturale, «un atto di giustizia verso chi contribuisce ogni giorno alla crescita del nostro territorio».

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