Quattro giovani sono stati bloccati dai carabinieri dopo un tentativo di furto in un’azienda che opera nei locali degli ex stabilimenti Lancia a Chivasso. L’allarme ha segnalato la loro presenza e ha fatto intervenire subito le forze dell’ordine. Il gruppo, composto da ragazzi ventenni residenti in comuni vicini, non è riuscito a portare a termine il colpo e ora si trovano ai domiciliari.
Il tentativo di intrusione nei capannoni ex lancia di Chivasso
I fatti sono avvenuti durante la notte nei capannoni dell’ex Lancia in via alla periferia di Chivasso, dove ha sede una ditta di trasporti. Quattro giovani, fra i venti anni, hanno scelto di entrare furtivamente nei locali sperando di agire indisturbati nel buio. I ragazzi, provenienti da Ciriè, Leini e San Benigno Canavese, sono riusciti a varcare l’ingresso senza essere notati dai passanti o dal personale presente. Tuttavia, la presenza di un sistema di sicurezza ha fatto scattare l’allarme.
Il sistema antifurto, dotato di sensori, ha immediatamente rilevato movimenti sospetti nei capannoni, attivando una segnalazione diretta ai carabinieri della compagnia di Chivasso. A quel punto, i militari si sono mossi con rapidità verso il luogo dell’intrusione. Grazie a questa tecnologia, il tentativo di furto è stato neutralizzato prima che potesse concretizzarsi. Nei primi istanti dell’intervento, i giovani hanno provato a uscire dai locali ma si sono trovati improvvisamente davanti alle divise che li aspettavano.
Leggi anche:
La reazione dei carabinieri e l’arresto dei quattro giovani
I carabinieri della compagnia di Chivasso, giunti sul posto in breve tempo, hanno bloccato i quattro durante il tentativo di fuga. La presenza coordinata delle pattuglie ha reso impossibile ogni tentativo di scappare. Nessun oggetto è stato sottratto dal capannone, motivo per cui la denuncia ha riguardato il reato di tentato furto.
Tre dei giovani fermati non avevano precedenti penali, mentre uno risultava già noto alle forze dell’ordine. Al termine delle formalità di rito, tutti e quattro sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa delle decisioni del magistrato. Le indagini privilegiano la pista di un gesto impulsivo che però comporterà conseguenze giudiziarie rilevanti.
Il tempestivo intervento dei carabinieri e l’efficacia del sistema di allarme hanno limitato i danni e assicurato alla giustizia i responsabili di una tentata intrusione notturna che aveva destato allarme in zona. La vicenda ricorda come la combinazione di controllo tecnologico e presenza delle forze dell’ordine contribuisca a intervenire puntualmente contro atti di vandalismo o furto.
La situazione dei quattro giovani e le implicazioni legali
Dopo l’arresto, il gruppo è stato portato in caserma per i controlli di prassi. Mentre tre risultano incensurati, un quarto invece ha precedenti penali, fatto che potrebbe influenzare gli sviluppi della vicenda. L’alternativa ai domiciliari sarebbe stata una custodia più restrittiva, ma la magistratura ha optato per questa misura cautelare in attesa di approfondimenti.
I giovani rimangono quindi sotto osservazione, con il divieto di allontanarsi dalle rispettive abitazioni nei comuni di residenza. Quel che doveva essere un colpo “facile” si è trasformato in un processo penale per tentato furto aggravato e per uno di loro si rischiano conseguenze più serie vista la storia giudiziaria.
L’episodio invita a riflettere sulle conseguenze delle scelte fatte in pochi istanti e come la tecnologia degli allarmi insieme alla prontezza delle forze dell’ordine riduca incidenze di questo tipo. Nel frattempo proseguono gli accertamenti per chiarire tutti i dettagli di quell’assalto notturno destinato a non restare senza margini giudiziari.