Tensione alle stelle nel Carcere Di Cuneo: agenti e detenuti coinvolti in episodi di violenza

Tensione Alle Stelle Nel Carce

Tensione e scontri tra agenti e detenuti nel carcere di Cuneo. - Gaeta.it

Sofia Greco

13 Settembre 2025

Ancora una giornata difficile al carcere Cerialdo di Cuneo, teatro di una serie di scontri e aggressioni nelle ultime ore. A finire coinvolti sono stati sia gli agenti della Polizia Penitenziaria che i detenuti, con gravi problemi di sicurezza all’interno della struttura. Ecco cosa è successo, quali sono i problemi emersi e le reazioni dei sindacati.

Aggressioni nel Reparto Stura: detenuto in stato alterato aggredisce agenti

Nel reparto Stura la situazione è degenerata rapidamente. Un detenuto sudamericano, già noto per episodi violenti, ha perso il controllo mentre era in evidente stato alterato. Durante una lite con un altro detenuto, ha aggredito un agente intervenuto per calmare gli animi. Poi, quando è arrivato un vice sovrintendente a dare una mano, è stato attaccato con violenza, persino con un estintore.

Gli agenti feriti hanno riportato lesioni di varia gravità. Uno è stato portato all’ospedale Santa Croce di Cuneo con una prognosi di sette giorni, mentre il vice sovrintendente ne ha avuti tre. Dopo il trasferimento in isolamento, il detenuto ha tentato di aggredire anche il personale sanitario, mettendo ancora a rischio chi cercava di aiutarlo.

Questo episodio ha messo in evidenza quanto sia complicato gestire detenuti con problemi psichici o legati all’abuso di sostanze, una sfida continua per la sicurezza degli agenti.

Rissa nel reparto Gesso: serve l’intervento antisommossa

Anche nel reparto Gesso è scoppiata una rissa violenta tra un gruppo di detenuti. L’abuso di alcol, psicofarmaci e probabilmente droga ha fatto peggiorare la situazione, alterando il comportamento dei protagonisti.

Il comando ha dovuto chiamare rinforzi, ma la cronica carenza di personale ha reso difficile il controllo. Per calmare gli animi è stato necessario ricorrere alle attrezzature antisommossa, usate solo in casi particolarmente gravi.

Ancora una volta, si è vista la difficoltà degli agenti nel gestire situazioni di forte agitazione, spesso senza le risorse necessarie.

Isolamento in crisi: tentativi di suicidio e danni alle celle

Nella stessa giornata, nella sezione isolamento si sono verificati due tentativi di suicidio. Un detenuto ha cercato di tagliarsi la gola ed è stato soccorso in tempo dal personale penitenziario, poi trasferito in codice rosso all’ospedale Santa Croce.

Un altro ha tentato di impiccarsi con una maglietta annodata in modo improvvisato. Le guardie sono riuscite a intervenire prima che fosse troppo tardi. Dopo l’episodio, il detenuto ha danneggiato la cella, peggiorando ulteriormente la situazione nel reparto isolamento.

Questi fatti mostrano un grave disagio psichico tra i detenuti, che richiede interventi medici e un controllo costante in strutture spesso non all’altezza.

Sindacati in allarme: carenze, illegalità e richieste di intervento urgente

Leo Beneduci, segretario generale dell’OSAPP, non ha nascosto la sua preoccupazione per la situazione del carcere di Cuneo. Ha denunciato come molte carceri italiane siano ormai segnate da violenza, attività illegali e una gestione sempre più complicata.

Secondo Beneduci, alcune strutture sono diventate vere e proprie piazze di spaccio, centri di traffici illeciti e persino “call center abusivi” grazie all’uso illegale di cellulari introdotti clandestinamente. A tutto questo si aggiunge la cronica mancanza di personale, che rende quasi impossibile mantenere il controllo e la sicurezza.

Il sindacato ha anche segnalato il caso di un detenuto obeso di 265 chili, piantonato da un mese in ospedale e seguito da dieci agenti ogni giorno, sottratti così al lavoro in carcere. L’Amministrazione penitenziaria non ha ancora trovato una struttura adatta per il trasferimento.

Beneduci ha chiesto un intervento immediato al ministro della Giustizia Carlo Nordio e ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, sottolineando che servono azioni concrete per evitare un peggioramento ulteriore e garantire la sicurezza di chi lavora nelle carceri.