La lotta alla xylella fastidiosa, che da oltre dieci anni colpisce duramente gli ulivi in Puglia, ha trovato un alleato nella tecnologia. Fixyll, un progetto italiano che unisce satelliti e droni, punta a offrire strumenti concreti per gestire questa emergenza agricola. Fortemente sostenuto dall’Agenzia Spaziale Italiana, Fixyll porta innovazione nei campi salentini, dove la distruzione degli ulivi si sta protraendo da troppo tempo.
Un danno ambientale ed economico per la puglia
La xylella fastidiosa è un batterio arrivato in Puglia nel 2013, precisamente vicino a Gallipoli. Da quel momento ha devastato più di 21 milioni di ulivi in gran parte della regione, distruggendo interi paesaggi e compromettendo l’economia locale. Le province di Lecce, Brindisi e Taranto registrano il danno maggiore, con milioni di piante ormai compromesse. La minaccia si estende verso nord, raggiungendo la zona di Bari e mettendo a rischio altre aree olivicole di rilievo.
Non esistono cure efficaci per questo batterio, rendendo impossibile estirparlo. Per questo motivo gli agricoltori e i tecnici sono costretti a imparare a convivere con la malattia, cercando di gestirla con controlli mirati e interventi tempestivi. In questo contesto, gli strumenti che Fixyll propone rappresentano un cambiamento importante: tecnologia avanzata per osservare, prevedere e intervenire senza perdite inutili di tempo e risorse.
Leggi anche:
I servizi digitali del progetto fixyll per il monitoraggio dei campi
Fixyll ha sviluppato una piattaforma digitale che fornisce una serie di servizi rivolti ad agricoltori, tecnici e enti pubblici. Questa piattaforma si appoggia a immagini satellitari ad alta risoluzione, raccolte sia da orbite spaziali sia da droni locali, permettendo di monitorare continuamente la salute degli ulivi. Tra le sue funzionalità spicca la possibilità di individuare le piante più vigorose e probabilmente più resistenti alla xylella, un dato utile per ottimizzare gli interventi sul campo.
In più, la piattaforma consente di verificare da remoto se le operazioni obbligatorie di espianto delle piante infette sono state effettivamente effettuate, evitando così errori o ritardi che possono aggravare la situazione. L’uso combinato di dati satellitari e di elaborazioni mediante intelligenza artificiale permette di aggiornare in tempo reale le mappe di diffusione del batterio. Anche la gestione delle colture e dei terreni segue precise regole, e la piattaforma aiuta a controllare che le normative vengano rispettate.
Non si tratta di strumenti difficili da usare: Fixyll punta a un’interfaccia semplice, che renda accessibile anche agli agricoltori meno esperti la tecnologia di monitoraggio e gestione.
Un lavoro di squadra tra ricerca aerospaziale, imprese e agricoltori
Il progetto Fixyll nasce dalla collaborazione tra il Distretto Tecnologico Aerospaziale di Brindisi, l’azienda Planetek Italia specializzata in monitoraggio satellitare, e Unaprol che rappresenta i produttori di olio italiani. Coldiretti ha inoltre facilitato la partecipazione diretta degli agricoltori pugliesi, coinvolgendo oltre 150 aziende nelle prove sul campo e nella messa a punto del sistema.
Il DTA ha fornito competenze aerospaziali e l’uso dell’aeroporto di Grottaglie come banco di prova per i droni. Planetek Italia si è occupata dell’elaborazione e interpretazione delle immagini satellitari. Il contatto e la sperimentazione diretta con i produttori ha permesso di adattare le tecnologie alle necessità reali, seguendo ogni fase: progettazione tecnica, test pratici e analisi di fattibilità per rendere il sistema sostenibile anche commercialmente.
Un’occasione per ripensare l’olivicoltura in puglia
La produzione olivicola in Puglia occupa oltre 500 mila ettari e vale all’incirca un miliardo di euro ogni anno. In questo contesto, la lotta alla xylella non riguarda solo la sopravvivenza di alberi e coltivazioni, ma anche le economie e le comunità locali. Fixyll si inserisce in un insieme di strategie più ampio che prevede l’uso di cultivar resistenti come il Leccino e la Favolosa, e metodi agronomici come la gestione del suolo per tenere sotto controllo l’insetto vettore.
L’aspetto tecnologico deve dialogare con la conoscenza tradizionale e con interventi di controllo puntuali sulle piante malate. Inoltre, l’integrazione dei dati con il sistema satellitare europeo Copernicus apre la porta al monitoraggio su scala più vasta, contribuendo alla formazione di politiche agricole capaci di tutelare il settore in modo più ampio e duraturo.
Fixyll si pone così come un modello possibile da estendere in diverse aree del Mediterraneo, dove la xylella resta un rischio concreto per tanti territori olivicoli.