Tagli del 33% alle ore lavorative nei magazzini farmaceutici abruzzesi e incertezza sul futuro dei servizi

Tagli del 33% alle ore lavorative nei magazzini farmaceutici abruzzesi e incertezza sul futuro dei servizi

La Asl Lanciano-Vasto-Chieti riduce del 33% le ore di lavoro a 53 dipendenti dei magazzini farmaceutici, scatenando proteste e uno sciopero della Filcams Cgil per tutelare i servizi sanitari in Abruzzo.
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La Asl Lanciano-Vasto-Chieti riduce del 33% le ore di lavoro a 53 dipendenti, scatenando proteste, uno sciopero e critiche politiche per il rischio di peggioramento dei servizi sanitari nella provincia di Chieti. - Gaeta.it

La recente decisione della Asl Lanciano-Vasto-Chieti di ridurre del 33% le ore di lavoro per i dipendenti dei magazzini farmaceutici, economali e del trasporto provette ha scatenato una serie di proteste e preoccupazioni sia tra i lavoratori coinvolti sia tra i rappresentanti politici locali. L’impatto riguarda 53 persone che, a partire dal prossimo ottobre, potrebbero non avere più certezze contrattuali. Il caso si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà economiche della sanità abruzzese, con ripercussioni su servizi essenziali e con un deficit che aleggia da anni.

Riduzione degli orari e conseguenze immediate nei servizi sanitari

La riduzione del 33% delle ore lavorative colpisce principalmente personale impegnato in servizi fondamentali come la gestione dei magazzini farmaceutici e il trasporto delle provette per analisi cliniche. Questi tagli non si limitano a un semplice aggiustamento amministrativo, ma mettono a rischio il regolare funzionamento di attività che garantiscono il corretto svolgimento delle terapie e degli esami di laboratorio nell’intera provincia di Chieti e dintorni.

Le 53 persone coinvolte vivono un’incertezza che si traduce in un clima di tensione crescente. Molti di questi lavoratori potrebbero ritrovarsi senza un contratto a partire dal primo ottobre, con effetti negativi non solo sul piano personale, ma anche sulla qualità e sulla tempestività dei servizi offerti agli utenti. Di conseguenza, l’intero sistema sanitario locale rischia di subire rallentamenti e disorganizzazione.

L’assenza di un piano chiaro per la riqualificazione o il reinserimento di questi lavoratori aggiunge un ulteriore elemento di preoccupazione, perché segnala come il problema non sia stato affrontato con soluzioni durature ma solo con interventi di natura emergenziale.

Le critiche del partito democratico sul deficit della sanità abruzzese

Silvio Paolucci, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, ha espresso una forte denuncia sulla gestione attuale della sanità in Abruzzo sotto l’amministrazione di Marco Marsilio. Secondo Paolucci, il deficit accumulato nel comparto sanitario sta portando a tagli di personale e servizi che pagano i cittadini e i lavoratori.

Paolucci accusa la Regione di evitare di ammettere le proprie responsabilità di fronte a una crisi che si protrae da anni. I provvedimenti adottati, spesso privi di comunicazione trasparente, sembrano destinati a mascherare un disavanzo finanziario frutto di una gestione che definisce “distratta” e “ideologica”.

Questi tagli hanno colpito settori con un impatto immediato sulla vita delle persone che curano e sono curate, creando uno stato di tensione diffusa. Paolucci richiama la Regione a riferire in Consiglio e in Commissione sulle motivazioni precise delle scelte e sulle misure urgenti per tutelare il personale e garantire la continuità dei servizi.

L’appello è a interrompere una linea di intervento che sembra privilegiare la propaganda politica, spesso a vuoto, rispetto a interventi concreti per la comunità sanitaria abruzzese.

Lo sciopero riconvocato dalla filcams cgil e le richieste dei lavoratori

La Filcams Cgil di Chieti ha risposto alla crisi annunciando uno sciopero per il 28 luglio. La mobilitazione punta a chiedere certezze contrattuali e il mantenimento delle ore di lavoro, oltre a un impegno reale della Regione per risolvere i problemi finanziari che pesano sulla sanità.

I lavoratori intendono mettere in luce come questi tagli stiano destabilizzando il loro sostentamento e mettendo a rischio l’erogazione dei servizi essenziali all’interno degli ospedali. Lo sciopero ha l’obiettivo di attirare l’attenzione sulle condizioni lavorative e sulle mancanze di programmazione a livello regionale, che tradiscono un’attenzione insufficiente verso la salute pubblica e i suoi operatori.

La richiesta di un confronto pubblico e di misure che prevedano tutele contrattuali e un piano di investimento sui servizi segna una battaglia che, per il momento, appare senza garanzie. La mancanza di risposte chiare dall’amministrazione regionale fa temere per l’estensione di questa crisi ai prossimi mesi.

La mobilitazione e la resilienza dei lavoratori

La mobilitazione evidenzia la capacità di organizzazione e resilienza dei lavoratori di fronte a una decisione improvvisa e pesante, che rischia di indebolire un sistema sanitario già provato da anni di deficit e carenze.

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