Il Senato ha approvato il disegno di legge dedicato alla montagna, con un pacchetto di misure pensate per rafforzare servizi e occupazione nelle aree montane. L’obiettivo è rendere più vivibili e attrattive queste zone difficili, investendo su infrastrutture, sanità, scuola e sviluppo economico.
De Carlo: “Una svolta per le terre alte italiane”
Luca De Carlo, senatore di Fratelli d’Italia e presidente della IX Commissione al Senato su agricoltura, commercio, turismo e agroalimentare, ha definito l’approvazione della legge “una pagina nuova per la montagna”. Per lui, non si tratta solo di un progetto, ma di un impegno concreto preso fin dall’inizio della legislatura. De Carlo, che è anche coordinatore veneto del partito, ha sottolineato come questo testo sia un passo decisivo per fermare lo spopolamento e migliorare la qualità della vita in montagna.
La legge vuole tenere vive le comunità che abitano questi territori, con un’attenzione particolare alle loro esigenze. “La montagna non è più periferia, deve essere una priorità”, ha detto De Carlo. Il senatore ha rimarcato come questa legge sia frutto di un lavoro parlamentare intenso e di una volontà politica forte, arrivata dopo anni di annunci rimasti però sulla carta.
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Oltre 190 milioni l’anno per servizi e infrastrutture
Il disegno di legge mette a disposizione quasi 200 milioni di euro ogni anno per sostenere ambiti chiave nelle zone montane. Più che solo soldi, però, si punta anche a cambiare le regole per rispondere meglio alle esigenze locali. Tra le misure principali ci sono incentivi per medici, personale sanitario e insegnanti. Ci saranno agevolazioni per scuole dell’infanzia e tribunali, con attenzione particolare a quelli dislocati in montagna.
Sul fronte infrastrutture, il testo finanzia la manutenzione e il potenziamento di strade e ferrovie, fondamentali per garantire collegamenti sicuri ed efficienti. La connettività passa anche dall’estensione della banda larga, ormai indispensabile per accedere ai servizi digitali e creare opportunità di lavoro. Proteggere l’ambiente è un altro punto centrale: si prevede di gestire meglio boschi, pascoli e bacini idrici, con interventi mirati anche sulla fauna selvatica.
L’agricoltura potrà contare su nuovi incentivi per diversificare le attività di agricoltori e silvicoltori. La legge sostiene anche la ricomposizione fondiaria, per migliorare la gestione del territorio, spesso frammentato, puntando a una maggiore sostenibilità e produttività.
Stop allo spopolamento: incentivi per lavoro e famiglia
Il lavoro è al centro della legge appena approvata. Chi sceglie di vivere in montagna deve poter trovare un impiego stabile. Per questo, si introducono nuovi strumenti per favorire le imprese giovanili, con incentivi fiscali per chi apre attività in montagna. Sono previste anche agevolazioni sul lavoro agile, una formula che può rendere più flessibile e attraente il lavoro in queste zone.
Per aiutare la popolazione locale, arrivano misure per facilitare l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa nei comuni montani. L’obiettivo è bloccare l’abbandono delle abitazioni e lo svuotamento dei paesi. In più, ci sono incentivi per sostenere la natalità, considerata fondamentale per mantenere la popolazione in queste aree.
La legge punta anche a creare nuove professioni legate al territorio, offrendo così alternative concrete allo spopolamento.
Una risposta concreta dopo anni di promesse
Questo testo rappresenta una tappa importante dopo anni in cui i problemi delle montagne italiane sono rimasti spesso senza soluzione o affrontati con scarsi risultati. De Carlo ha riconosciuto che la legge è il frutto di un lavoro iniziato subito dopo il governo Meloni e portato avanti con determinazione dai parlamentari.
La norma mette insieme risorse e regole per tracciare una strategia che dia nuova dignità e sostegno a territori fragili dal punto di vista sociale ed economico. L’attenzione a infrastrutture, sanità, scuola, lavoro e ambiente mostra la volontà di affrontare in modo organico le sfide delle terre alte. Anche il coinvolgimento delle comunità e delle amministrazioni locali ha avuto un ruolo centrale, mettendo la montagna al centro del dibattito politico.
Ora questa legge apre la strada a interventi che potrebbero segnare il futuro delle montagne italiane, sottolineandone l’importanza nel quadro nazionale.