Stonehenge tra Scozia e Galles: un simbolo di unificazione territoriale Nell’Antica Gran Bretagna

Stonehenge Tra Scozia E Galles

Stonehenge: simbolo di unione tra Scozia e Galles nell’antica Gran Bretagna - Gaeta.it

Marco Mintillo

15 Settembre 2025

La recente ricerca condotta dall’Università di Londra ha riacceso l’attenzione su Stonehenge, suggerendo che il celebre sito megalitico possa aver rappresentato un punto di incontro per diverse comunità della Britannia antica. Lo studio, pubblicato su Archaeology International, analizza la provenienza delle pietre del monumento, evidenziando come alcuni monoliti arrivino da luoghi molto distanti tra loro, segno di un legame complesso e diffuso tra le culture del tempo.

L’origine remota delle pietre di Stonehenge: dal nord-est della Scozia alla piana di Salisbury

Il team guidato dal professor Mike Parker Pearson ha confermato che alcune delle massicce pietre di Stonehenge provengono dal nord-est della Scozia, a centinaia di chilometri dal sito nella piana di Salisbury, nel Wiltshire. In particolare, la pietra dell’altare, del peso stimato di sei tonnellate, è stata identificata come originaria di quella zona. Il trasferimento di questa pietra risale a circa il 2500 a.C., periodo in cui Stonehenge subì una ristrutturazione che modificò la sua forma originaria.

Questa scoperta conferma un elemento finora sospettato ma mai dimostrato con tanta precisione: la costruzione del sito implicava spostamenti e scambi tra regioni molto distanti. Tale caratteristica rende Stonehenge un unicum tra i circoli megalitici in Gran Bretagna, dove solitamente le pietre provengono da risorse geografiche molto più vicine. La provenienza delle pietre, quindi, è il risultato di complesse interazioni tra gruppi umani lontani, un fatto che riflette la capacità di organizzare grandi imprese comuni ben prima dell’epoca storicamente riconosciuta.

Legami culturali e architettonici tra la Scozia settentrionale e la piana di Salisbury

Le somiglianze tra i siti megalitici del nord-est scozzese e la disposizione di Stonehenge vanno ben oltre la semplice origine delle pietre. Come sottolinea Pearson, “circa la metà delle persone sepolte a Stonehenge proveniva da aree diverse dalla piana di Salisbury.” Questo indica che gruppi umani di territori anche distanti convivevano o si riunivano motivati da scambi o riti comuni.

Gli elementi architettonici presenti nel sito britannico riflettono quelli dei circoli di pietre tipici del nord-est scozzese. In quest’area, hanno origine particolari monumenti megalitici con grandi pietre orizzontali, analoghe per forma e dimensione alla pietra dell’altare di Stonehenge. La presenza di questi dettagli suggerisce relazioni culturali stabili e scambi continuativi, andando a rafforzare l’idea che Stonehenge fosse un luogo dove si intrecciavano tradizioni diverse della Gran Bretagna antica.

Il ruolo politico di stonehenge Nell’Antica Britannia: un centro di unificazione tra nord e sud

Oltre alle interpretazioni più tradizionali di Stonehenge come tempio religioso, osservatorio o calendario solare, questa ricerca apre una nuova prospettiva sulle motivazioni dietro alla sua costruzione. Il collegamento tra pietre provenienti dal Galles, distante 225 km, e quelle del nord-est scozzese, mostra come il sito potesse fungere da simbolo tangibile di unificazione tra gruppi umani dislocati lungo tutta la British Isles.

Il movimento e la raccolta di blocchi megalitici da regioni così distanti probabilmente richiedevano accordi e cooperazioni di alto livello. In questo senso, Stonehenge potrebbe aver rappresentato non solo un punto di riferimento spirituale o astronomico, ma anche un centro simbolico capace di aggregare territori diversi sotto un’idea condivisa. I contatti tra la Gran Bretagna e il resto d’Europa, soprattutto nella fase di seconda costruzione del complesso, indicano un’intensificazione delle interazioni e forse un’aspirazione politica dietro all’opera monumentale.

L’insieme di queste evidenze mostra come Stonehenge fosse più che un semplice circolo di pietre: si presentava come un nodo di relazioni sociali e culturali fra popolazioni distanti, con funzioni che potevano abbracciare anche l’unità territoriale di quella che oggi definiamo la Gran Bretagna antica.