Tre startup italiane lavorano su materiali e dispositivi per ridurre gli scarti alimentari limitando l’uso di plastica negli imballaggi e prolungando la durata dei prodotti freschi. Le soluzioni includono film biodegradabili da materie vegetali, polveri antimicrobiche integrabili nei packaging e dispositivi bioattivi capaci di estendere la shelf life della frutta fino a 20 giorni. Questi progetti affrontano un problema che nel 2024 ha generato sprechi alimentari per oltre 14 miliardi di euro, con quasi un terzo dei prodotti persi in fase di commercializzazione.
Un problema europeo: sprechi alimentari e plastica negli imballaggi
Lo spreco alimentare in Italia nel 2024 ha raggiunto un valore di 14,1 miliardi di euro, con un aumento del 45,6% rispetto all’anno precedente. Quasi il 30% di queste perdite avviene durante la fase di commercializzazione, quando prodotti freschi come frutta, verdura, latticini e carni si deteriorano prima di raggiungere il consumatore. Il packaging gioca un ruolo decisivo: circa il 66% dei prodotti freschi è avvolto in plastica; la maggior parte di questa plastica non viene riciclata, con tassi inferiori al 50%. L’impatto ambientale e economico spinge verso alternative sostenibili, che possano rallentare il deterioramento e ridurre la necessità di imballaggi non biodegradabili.
Le soluzioni proposte da startup italiane nascono con l’obiettivo di diminuire la dipendenza da plastica e prolungare la vita utile dei prodotti, limitando così i rifiuti alimentari e l’inquinamento derivante da imballaggi tradizionali. Questi progetti sono riconosciuti e supportati a livello nazionale tramite il programma FoodSeed, promosso da Cdp Venture Capital e partner finanziari come Fondazione Cariverona e UniCredit.
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Mama science: film e coating completamente vegetali per alimenti freschi
La startup bolognese Mama Science ha sviluppato film e coating biodegradabili per la conservazione di frutta, verdura, carne e latticini. Questi prodotti, realizzati interamente con materie prime vegetali, agiscono come un’alternativa agli imballaggi tradizionali a base di plastica. L’applicazione dei coating crea una barriera che riduce la perdita di umidità e l’ossidazione, due cause principali del deterioramento.
Mama Science punta a limitare l’uso di packaging convenzionale attraverso questa tecnologia, concentrandosi sulla sostenibilità e sulla riduzione degli sprechi alimentari. I prodotti trattati con i loro film mostrano una durata conservativa più lunga senza compromettere la qualità o la sicurezza. Questa soluzione risponde a esigenze pratiche dei produttori e distributori, poiché non richiede modifiche alle linee di confezionamento.
Il lavoro della startup esprime una ricerca attenta alle materie prime naturali e all’impatto ambientale, privilegiando ingredienti vegetali che mantengono le caratteristiche dei prodotti freschi. Mama Science contribuisce così a una catena di fornitura più sostenibile, con meno scarti e conservazione ottimizzata.
Alkelux e la polvere antimicrobica priva di metalli per imballaggi sicuri
Alkelux, startup operante in Sardegna, propone una polvere antimicrobica naturale che si integra direttamente con i materiali di confezionamento esistenti, senza bisogno di cambiare i processi produttivi. Questa polvere è priva di metalli ed è solubile in acqua, caratteristiche che ne facilitano l’utilizzo su larga scala.
L’effetto antimicrobico aiuta a rallentare la crescita di batteri e muffe sulle superfici degli alimenti confezionati. Poiché può essere incorporata nel film plastico o in altri materiali di imballaggio, offre una protezione attiva alla merce in esposizione o durante il trasporto. Questo strumento promette di contenere gli sprechi alimentari senza aggiungere sostanze tossiche o inquinanti alle confezioni.
In Sardegna, il progetto di Alkelux presenta prospettive di crescita interessanti, soprattutto per chi lavora nel settore agroalimentare cercando metodi sostenibili e compatibili con le infrastrutture produttive già esistenti. La polvere antimicrobica può essere adattata anche a imballaggi di frutta particolarmente deperibile, diminuendo la necessità di conservazione in frigorifero.
Agreenet e il pod bioattivo che estende la shelf life della frutta
AgreeNET ha sviluppato un dispositivo chiamato pod, che rilascia sostanze naturali emesse da alcune piante per difendersi da microrganismi patogeni. Inserito all’interno delle confezioni, il pod rallenta il deterioramento di frutta e verdura fino a 20 giorni. Questa tecnologia, nata da ricerche sulle reazioni biochimiche delle piante, offre un modo per mantenere la qualità senza usare conservanti chimici o aumentare la quantità di plastica.
La startup opera in un settore legato alle tecnologie bioattive, poste a servizio della lunga conservazione degli alimenti freschi. Il pod funziona su prodotti come le fragole, tra i più vulnerabili a muffe e marciumi, e si presta anche a colture destinate all’export, dove il tempo di trasporto spesso supera i limiti di shelf life convenzionali.
AgreeNET dimostra come l’innovazione possa muoversi anche nelle forme più originali, andando oltre al semplice packaging e intervenendo direttamente sul microambiente che circonda il prodotto. Lo sviluppo di soluzioni bioattive segna una svolta nella conservazione naturale degli alimenti, senza impatti negativi sul consumatore o sull’ambiente.