Da lunedì mattina il soccorso alpino è impegnato nelle ricerche di due alpinisti che non sono rientrati dopo una scalata al monviso. La loro auto è stata trovata a pian del re, nella valle po, punto di partenza per la salita. Le autorità hanno attivato un’operazione che coinvolge squadre a terra e un elicottero della maxiemergenza regionale.
Partenza e itinerario degli alpinisti dispersi
I due alpinisti sono partiti lunedì mattina da pian del re, località situata sopra crissolo nella valle po, tra le cime piemontesi. Secondo i dati raccolti dal soccorso alpino, la coppia aveva programmato di affrontare la parete nord del monviso, una delle scalate più impegnative dell’arco alpino. L’obiettivo era raggiungere il bivacco villata, situato a 2.650 metri, dove avrebbero trascorso la notte. Questo rifugio si trova all’incrocio tra le pareti est e nord del monviso, una posizione strategica per proseguire la salita o scendere in sicurezza. La loro auto, ancora parcheggiata alla partenza, ha confermato la loro presenza sul posto ma la mancata comunicazione ha allarmato amici e familiari.
Modalità e risorse impiegate nelle operazioni di ricerca
Le ricerche sono condotte dalle squadre specializzate del soccorso alpino, organizzate in gruppi a terra con esperienza in ambienti montani difficili. Una delle principali difficoltà è proprio il terreno impervio e l’altitudine elevata del monviso, che richiedono adattamento e tecniche di soccorso specifiche. A supporto dei team a terra, un elicottero della maxiemergenza regionale sorvola costantemente la zona per individuare segni o movimenti degli alpinisti. Il mezzo consente di coprire rapidamente vaste aree e trasportare operativi in punti difficilmente raggiungibili a piedi. L’intervento tempestivo del soccorso alpino mira a ridurre le tempistiche di ritrovamento in condizioni climatiche che possono cambiare rapidamente.
Leggi anche:
Sfide della ricerca e condizioni ambientali sul monviso
Il monviso, noto per la sua altezza di 3.841 metri, presenta pareti rocciose e ghiacciai che mettono alla prova anche gli alpinisti più esperti. Le condizioni meteo di questi giorni influenzano le possibilità di individuare i dispersi, con nebbia o vento che possono rallentare l’azione. La notte trascorsa al bivacco villata, spazio ristretto e isolato, aumenta i rischi per chi si trova in difficoltà a quella quota. I soccorritori operano in un ambiente che richiede precisione e tempi rapidi, particolarmente in caso di emergenze legate a ipotermia, infortuni o disorientamento. Le ore di luce limitate e la complessità del terreno obbligano a coordinare la ricerca in modo accurato fra le varie squadre.
Impegno e coordinamento durante le operazioni
Le operazioni di soccorso continuano senza sosta. Ogni passo verso il ritrovamento degli alpinisti è seguito con attenzione da chi conosce il territorio e ha il compito di recuperare la sicurezza in montagna in situazioni critiche. La presenza del soccorso alpino, con tecnici e mezzi speciali, si conferma decisiva in questi casi.