Sindaco Di Santa Marinella rilancia la tutela del Castello Di Santa Severa, bocciata nuova convenzione con Regione Lazio

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Il sindaco di Santa Marinella difende il Castello di Santa Severa, respinta la nuova convenzione con la - Gaeta.it

Laura Rossi

3 Settembre 2025

Il Castello di Santa Severa, patrimonio storico risalente al XIV secolo con radici antichissime grazie alla vicinanza alle rovine di Pyrgi, torna al centro di una discussione che riguarda la sua tutela e la gestione tra Comune e Regione Lazio. In vista della scadenza della vecchia convenzione, il sindaco di Santa Marinella mette in chiaro la propria posizione contro ogni trasformazione dell’immobile in struttura ricettiva di lusso e punta a un utilizzo più aderente al valore culturale del sito.

I motivi del rigetto della nuova convenzione proposta dalla Regione Lazio

La Regione Lazio ha presentato una nuova convenzione per regolare l’uso e le competenze sul Castello di Santa Severa ma il Comune di Santa Marinella, guidato dal sindaco Pietro Tidei, l’ha respinta senza esitazioni. La disputa riguarda soprattutto le modalità con cui il bene monumentale dovrebbe essere gestito e valorizzato. Tidei ha annunciato che a fine settembre 2025 il Consiglio Comunale si riunirà per riprendere in mano la questione: in quell’occasione sarà ripresentata la vecchia convenzione ormai scaduta e si inviteranno entrambi gli schieramenti politici a proporre emendamenti.

Il sindaco ha sottolineato quanto la lunga attesa ha solo ritardato decisioni necessarie per garantire la salvaguardia e l’uso corretto del castello. Il Comune punta a chiudere entro la fine del mese la questione, evitando che spazi importanti all’interno dell’area vengano destinati a usi impropri come magazzini o funzioni non legate alla cultura. L’obiettivo è mantenere chiara e ferma la destinazione del castello come luogo di interesse storico e culturale.

Posizioni nette sul futuro del castello e sulla destinazione d’uso degli spazi

In contrasto con alcune ipotesi circolate in passato, il sindaco Tidei ha precisato di non aver mai appoggiato l’idea di trasformare il castello in un albergo di lusso. Il timore è che una struttura ricettiva di quella tipologia possa compromettere l’identità storica del maniero e del borgo che lo circonda, risalente al XIV secolo. Piuttosto, Tidei suggerisce che la presenza di un ostello già realizzato all’interno del complesso dovrebbe ispirare un tipo di accoglienza più coerente con le tradizioni dei castelli sparsi tra Italia ed Europa.

Il borgo attorno al castello ha radici che affondano nelle rovine dell’antica Pyrgi, città fondata nel VII secolo avanti Cristo, che rende la tutela dell’area ancora più delicata sotto il profilo storico. Qualsiasi intervento sul castello deve quindi rispettare queste origini profonde e salvaguardare le tracce del passato.

Le iniziative di valorizzazione e tutela del patrimonio culturale locale

Dal 2017 il Castello di Santa Severa ha attraversato una fase di rilancio come polo culturale e artistico. Viene aperto regolarmente al pubblico e ospita manifestazioni e mostre dedicate a far conoscere la storia e le tradizioni locali. Tra gli eventi in programma, spicca “Pro Loco a Corte”, previsto per il 6 e 7 settembre 2025. Questa manifestazione intende promuovere la cultura del territorio con attività legate al folklore e all’enogastronomia, organizzata dalla Regione Lazio e LAZIOcrea insieme al Comune di Santa Marinella.

Il sindaco ha inoltre proposto di istituire un museo e un archivio storico cittadino, per conservare documenti e reperti legati alla storia della zona. L’obiettivo è tenere viva la memoria storica in modo concreto, attraverso spazi che siano accessibili e di valorizzazione per cittadini e turisti.

La delicata gestione tra comuni e regione nella tutela dei beni storici

Il caso del Castello di Santa Severa mette in luce le difficoltà nella gestione condivisa di un bene culturale quando entrano in gioco più livelli istituzionali. Regione Lazio e Comune di Santa Marinella devono trovare un equilibrio tra le diverse esigenze, evitando l’abbandono o scelte che sviliscono il valore storico.

La convenzione è lo strumento attraverso cui si stabiliscono diritti e doveri nella gestione del patrimonio, ma quando non rispecchia le necessità del luogo e della comunità locale può essere rifiutata. La pressione dal Comune rispecchia il desiderio di evitare qualsiasi progetto che non tuteli pienamente il castello e la sua storia.

Il confronto in Consiglio Comunale appare decisivo per dare una direzione chiara a un bene strategico per la cultura, il turismo e l’identità di Santa Marinella. Solo attraverso una collaborazione attenta e attenta si potrà garantire al castello un futuro all’altezza del suo passato millenario.