Si apre il sipario su Sic Est! il galà dei vini del sud est siciliano a Siracusa tra degustazioni e cultura

Si apre il sipario su Sic Est! il galà dei vini del sud est siciliano a Siracusa tra degustazioni e cultura

Siracusa ospita Sic Est!, il primo galà dei vini del Val di Noto nel parco archeologico della Neapolis, con degustazioni, masterclass, concorso enologico e performance culturali per valorizzare la tradizione vitivinicola locale.
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Siracusa ospita "Sic Est!", il primo galà dedicato ai vini del Val di Noto, con degustazioni, masterclass e performance culturali nel suggestivo parco archeologico della Neapolis, valorizzando il legame tra enologia, storia e arte del sud est siciliano. - Gaeta.it

Siracusa si prepara ad accogliere un evento dedicato alla valorizzazione dei vini del sud est siciliano. Dal 31 maggio, il parco archeologico della Neapolis ospiterà Sic Est!, il primo galà dei vini del Val di Noto organizzato dall’associazione italiana sommelier di Siracusa. L’iniziativa propone una serie di occasioni per conoscere da vicino i prodotti locali, alternando degustazioni a momenti di approfondimento culturale e artistico. L’evento è pensato per far emergere la ricchezza enologica della zona, puntando sul legame tra tradizione, territorio e cultura.

I protagonisti e la struttura dell’evento nel parco archeologico della Neapolis

L’evento si articolerà in tre serate durante le quali trenta produttori presenteranno novanta vini diversi, accompagnati da masterclass sul vino e approfondimenti su olio e liquori. La scelta della location non è casuale: il parco archeologico, con la sua storia millenaria, offrirà un suggestivo sfondo per le degustazioni. Le tappe all’interno del parco toccheranno luoghi simbolo come la Grotta dei Cordari, le Latomie del Paradiso e l’Orecchio di Dionisio. Ognuno di questi punti ospiterà diversi punti di assaggio e momenti dedicati agli ospiti, così da creare un percorso itinerante che unisce il gusto alla scoperta del patrimonio storico.

Il ruolo del direttore del parco archeologico

Il direttore del parco archeologico ha sottolineato l’importanza di questo incontro: «creare collaborazioni tra realtà come AIS e il parco aiuta ad arricchire l’offerta culturale dell’area, facendo emergere la connessione tra vino, storia e arte». Gli organizzatori hanno voluto costruire un evento dove il vino sia protagonista senza perdere di vista il contesto artistico e culturale. La presenza di performance teatrali a cura dell’Istituto nazionale del dramma antico sarà parte integrante della serata, offrendo un’esperienza a tutto tondo.

Degustazioni, concorso e approfondimenti: il cuore delle serate del galà

Il programma del primo giorno prevede undici produttori con trenta etichette da assaggiare. Le masterclass offriranno l’occasione di scoprire particolarità delle singole produzioni, mentre i focus su olio e liquori garantiranno un quadro più completo dei prodotti tipici locali. Nasce anche in occasione dell’evento il primo concorso enologico dedicato ai vini del sud est siciliano, con una giuria di sommelier AIS che selezionerà le etichette più rappresentative da premiare.

L’obiettivo del concorso e il coinvolgimento del pubblico

Questa formula punta a mettere in evidenza le specificità del territorio e la cura con cui i produttori affrontano il lavoro enologico. La scelta di proporre diversi momenti assaggio e laboratori contestuali vuole stimolare il pubblico a confrontarsi con le differenze e le ricchezze di ogni singolo prodotto. Durante le serate si alterneranno inoltre talk con esperti del settore. Tra gli ospiti è prevista Angela Sergio, la neo presidente del Consorzio vini del Val di Noto, la quale presenterà le attività del consorzio e gli sviluppi futuri della cultura enologica locale.

Il valore culturale del vino nel sud est siciliano e il legame con la storia locale

Secondo gli organizzatori, il vino racconta molto di più della semplice esperienza del gusto. Esso rappresenta la storia di un territorio e di chi lo abita, un’eredità che coinvolge tradizioni, sapienze e cultura. L’evento Sic Est! punta proprio a restituire al pubblico questa dimensione più ampia, che lega il patrimonio enologico a quello storico e artistico.

La collaborazione con l’INDA e la scelta di un ambiente archeologico così ricco non sono scelte casuali. Vino e cultura si intrecciano in una trama che racconta il profondo legame tra uomini, terra e civiltà passate. Come ha ribadito il responsabile AIS Siracusa, «il vino è prima di tutto cultura da leggere e raccontare, oltreché frutto di lavoro agricolo e tecnica». Questo spirito si riflette nell’impegno per dare visibilità ai produttori locali e condividere con il pubblico la loro esperienza.

La mostra permanente di Mitoray

La mostra permanente di Mitoray, allestita all’interno del parco, offrirà un’ulteriore occasione di arricchimento per chi parteciperà al galà, confermando il connubio tra arte, storia e enogastronomia. La rassegna si posiziona così come un evento capace di portare sotto i riflettori realtà spesso meno conosciute ma dal grande valore.

Ruolo e prospettive dei vini del val di noto secondo il consorzio e le istituzioni culturali

Il consorzio dei vini del Val di Noto si trova al centro di una fase importante, tra radicamento delle tradizioni e sviluppo di nuovi progetti. La presidente Angela Sergio presenterà il lavoro svolto e gli obiettivi dei prossimi mesi, ponendo l’accento sull’identità di una terra che produce vini con peculiarità riconosciute.

Il consorzio come motore di valorizzazione

La presenza del consorzio rafforza il valore collettivo dell’iniziativa e sottolinea l’impegno per valorizzare il territorio in modo organico. L’attenzione si focalizza non solo sui prodotti ma anche su come la cultura del vino possa generare occasioni di incontro e valorizzazione del patrimonio culturale.

D’altra parte anche il direttore del parco archeologico ha evidenziato come la produzione del vino costituisca una componente inscindibile della storia e della cultura locale. Il Val di Noto è un’area che ha molto da raccontare non solo per il suo valore storico ma anche per la biodiversità viticola e per l’esperienza artigianale che custodisce. L’evento nel suo complesso assume quindi un ruolo chiave nel rilanciare la cultura enologica all’interno dell’offerta turistica e culturale di Siracusa e della Sicilia orientale.

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