sequestro di un poliambulatorio a vibo valentia per mancata autorizzazione della regione calabria

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Un poliambulatorio di Vibo Valentia è stato posto sotto sequestro dalla Guardia di finanza su ordine del gip, a seguito di indagini coordinate dalla Procura locale. Le investigazioni hanno fatto emergere irregolarità riguardo all’esercizio di attività medico-specialistiche senza le necessarie autorizzazioni.

Il sequestro della struttura sanitaria a vibo valentia

Il 2025 vede l’intervento del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Vibo Valentia insieme alla Sezione di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica in una complessa operazione di controllo su una struttura sanitaria ambulatoriale. Il gip ha disposto il sequestro immediato sia della struttura che delle apparecchiature elettromedicali presenti al suo interno. Le autorità hanno agito dopo aver raccolto elementi sufficienti per ritenere che il poliambulatorio operasse in violazione delle norme regionali sulla sanità.

Macchinari e apparecchiature sotto sequestro

I militari hanno sequestrato i macchinari utilizzati nella pratica clinica, tra cui apparecchiature per la diagnostica e la chirurgia ambulatoriale, strumenti fondamentali per l’attività svolta quotidianamente nel centro. Il provvedimento blocca ogni attività medica in attesa di ulteriori verifiche, tutelando in questo modo la sicurezza di pazienti e operatori sanitari.

Accertamenti sulle autorizzazioni mancanti e attività non conformi

Le indagini dirette dal procuratore Camillo Falvo hanno evidenziato che il poliambulatorio non possedeva l’autorizzazione ufficiale richiesta dalla regione Calabria per esercitare attività medico-specialistiche ambulatoriali. In particolare, risultava attivo come struttura con capacità di chirurgia ambulatoriale e procedure complesse, ma senza l’autorizzazione per studi odontoiatrici, medici e altre professioni sanitarie.

Il problema principale riguarda la differenza tra la “autorizzazione alla realizzazione della struttura sanitaria“, che la struttura aveva, e l’autorizzazione necessaria per l’esercizio effettivo delle attività sanitarie. Quella concessa non copriva l’uso delle apparecchiature elettromedicali per la diagnostica e la chirurgia in modo legale. Dunque, la struttura risultava operativa in difetto rispetto al quadro normativo, con rischi per la salute dei pazienti.

Violazioni normative e rischi sanitari

Il fatto che l’attività fosse svolta con apparecchiature avanzate ma senza i permessi corrispondenti indica una violazione grave delle regolamentazioni. Le procedure svolte avrebbero potuto comportare rischi sanitari non monitorati dalle autorità competenti.

Il ruolo della procura di vibo valentia e delle forze dell’ordine

L’azione della procura e della Guardia di finanza ha preso corpo dalla necessità di reprimere irregolarità che minacciano la sicurezza pubblica. L’accertamento del mancato possesso di autorizzazioni ha portato al sequestro preventivo che impedisce ulteriori attività fino a verifica e regolarizzazione.

La Procura di Vibo Valentia ha seguito personalmente le indagini, coordinando la raccolta delle prove e i controlli sul campo. Il supporto della polizia giudiziaria ha garantito operazioni rapide e mirate. L’obiettivo è chiarire se ci siano responsabilità penali per i gestori della struttura e impedire che strutture non autorizzate continuino a operare con macchinari complessi.

Gli esiti di questa attività potranno condurre a ulteriori sviluppi giudiziari, ma intanto la zona ha assistito a un intervento deciso degli organi di controllo sul rispetto delle norme sanitarie.

Implicazioni per la sicurezza e la salute dei pazienti calabresi

Il caso di Vibo Valentia fa emergere una criticità importante legata all’esercizio di attività mediche in centri privi delle autorizzazioni necessarie. L’assenza di controlli adeguati potrebbe esporre i pazienti a trattamenti effettuati in strutture non idonee o senza garanzie di sicurezza.

Rilevanza delle apparecchiature sequestrate

Le apparecchiature sequestrate rappresentano strumenti ad alto rischio se utilizzati senza un quadro normativo e tecnico chiaro. Questo ha rilievo pratico poiché la salute delle persone è direttamente coinvolta nei servizi offerti. I pazienti devono poter contare su strutture sanitarie che rispettino tutte le normative, con autorizzazioni che ne garantiscano la legittimità.

La vicenda porta all’attenzione delle autorità regionali e statali il tema dei controlli sulle strutture sanitarie private, per prevenire situazioni similari e tutelare chi si affida ai servizi medici sul territorio calabrese.

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Donatella Ercolano è una talentuosa blogger che collabora con il sito Gaeta.it, dove si occupa principalmente di temi culturali e sociali. Originaria di Napoli, Donatella ha portato il suo amore per la cultura e la società fino a Gaeta, dove ha trovato un'audience dedicata e interessata. Con una formazione accademica in Sociologia, la sua analisi sui fenomeni sociali attraverso la lente dei media è acuta e ben argomentata. Nelle sue pubblicazioni, Donatella affronta argomenti vari come l'evoluzione culturale, l'impatto delle tecnologie sulla società, e le questioni di genere, sempre con uno stile chiaro e provocatorio. La sua capacità di rendere temi complessi accessibili e intriganti ha fatto di lei una voce molto seguita e rispettata su Gaeta.it.