Sequestro del cantiere della pista da sci a Livigno in vista della Coppa Del Mondo di fine anno

Sequestro Del Cantiere Della P

Sequestro del cantiere a Livigno prima della Coppa del Mondo di sci. - Gaeta.it

Laura Rossi

11 Settembre 2025

Le autorità hanno bloccato i lavori per la nuova pista da sci di Livigno, destinata ad ospitare la gara di Coppa del Mondo di fine dicembre. L’operazione coinvolge i carabinieri Forestali e la Procura di Sondrio, che indagano sulle autorizzazioni legate al cantiere aperto nella ski-area Carosello 3000. La decisione interrompe temporaneamente il progetto che quest’anno sostituirà la consueta tappa di Bormio, impegnata nei preparativi per le Olimpiadi Milano-Cortina.

Il sequestro del cantiere da parte dei carabinieri forestali a Livigno

Il cantiere della pista da sci in Carosello 3000, Livigno, è stato sequestrato dai carabinieri Forestali di Bormio e dal Comando provinciale di Sondrio. L’intervento è conseguenza di un’indagine avviata dalla Procura di Sondrio e si concentra sull’accertamento delle autorizzazioni necessarie per i lavori. Questa area, che doveva ospitare la gara di fine anno della Coppa del Mondo di sci alpino, ha visto l’improvviso stop delle attività in attesa degli accertamenti. L’inchiesta è guidata dal pubblico ministero Daniele Carli Ballola, sotto la direzione del procuratore Piero Basilone.

Il sequestro arriva dopo che un esposto ha messo in allerta le autorità, sollevando dubbi in merito alla regolarità delle concessioni e permessi. Considerata la tempistica stretta, il blocco impone un’attesa sulle prospettive di completamento della pista prima della gara invernale prevista per fine dicembre. Livigno sostituisce dunque Bormio, tradizionale sede della Coppa del Mondo, impegnata nei lavori per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

L’inchiesta della procura di sondrio sul cantiere sciistico

L’indagine coordinata dalla Procura di Sondrio ha come obiettivo la verifica di tutte le autorizzazioni ufficiali necessarie per la costruzione della pista nello ski-area Carosello 3000. La Procura, guidata da Piero Basilone e con il pm Daniele Carli Ballola alla guida dell’inchiesta, ha avviato l’indagine in seguito a un esposto che ha denunciato presunte irregolarità nelle procedure amministrative.

Gli accertamenti puntano a dimostrare se le autorizzazioni per i lavori siano state effettivamente rispettate o se vi siano state violazioni delle norme ambientali o edilizie. Seguire le regole è cruciale in un’area montana protetta e soggetta a stringenti vincoli paesaggistici. L’indagine farà capire se il progetto è stato eseguito in linea con le prerogative di tutela territoriale e normativa prevista.

La Procura si muove con la cautela richiesta da un’indagine in corso, mentre il cantiere resta sotto sequestro fino a nuovi sviluppi. La situazione crea un’incertezza sulla possibilità di rispettare i tempi previsti per la preparazione della gara di Coppa del Mondo nella località lombarda.

La conferma della fis sulla conformità della pista nonostante il sequestro

Livigno Next, l’agenzia incaricata della promozione turistica e sportiva del territorio, ha sottolineato che l’International Ski Federation ha certificato la conformità tecnica della pista di Carosello 3000. La Fis ha effettuato le valutazioni necessarie e ha dato il via libera alla tracciatura e alla qualità del percorso.

Secondo Luca Moretti, presidente di Livigno Next, questo parere conferma la validità del progetto e apre la strada allo svolgimento della gara secondo quanto programmato per fine dicembre. Il responsabile ha espresso fiducia sul fatto che i controlli delle autorità si concluderanno senza impedire la manifestazione sportiva.

Moretti ha rimarcato la consapevolezza dell’importanza dell’evento per il territorio e la volontà di collaborare con gli enti che verificano le autorizzazioni. La speranza è che la situazione si risolva in tempi rapidi, garantendo quindi lo svolgimento regolare della competizione nella località montana. La conferma della Fis offre un punto fermo in quest’area di incertezza che circonda il cantiere bloccato.

Il destino della gara e del cantiere resta dunque appeso agli esiti della Procura di Sondrio e alle autorizzazioni formali. La stagione sciistica si avvicina e l’attenzione è alta sulle decisioni delle autorità giudiziarie e amministrative.