Sentenza contestata per violenza su donna: la famiglia avvia campagna contro abusi e ritardi giudiziari

Sentenza Contestata Per Violen

Famiglia denuncia ritardi e abusi dopo sentenza contestata per violenza su donna. - Gaeta.it

Sofia Greco

11 Settembre 2025

La vicenda giudiziaria di una donna vittima di violenza ha acceso critiche per l’atteggiamento della sentenza, ritenuta troppo clemente verso l’aggressore e poco attenta al dolore subito dalla vittima. I figli della donna hanno deciso di impegnarsi attivamente per sensibilizzare su questi temi, dando vita a un’iniziativa che punta a incoraggiare altre donne a denunciare maltrattamenti e violenze.

La sentenza sotto accusa per eccessiva indulgenza verso l’aggressore

L’avvocato Annalisa Baratto, legale della parte civile, ha espresso ferma critica nei confronti del verdetto emesso dal tribunale. Secondo lei, la sentenza tende a sminuire la sofferenza della vittima, mortificandola nel riconoscimento dei fatti subiti. Al contrario, l’uomo ritenuto responsabile dell’aggressione riceve un trattamento giudiziario troppo morbido, non all’altezza della gravità dei danni inflitti.

Questa disparità ha sollevato molte polemiche, soprattutto in un contesto dove la dignità e la tutela delle donne che subiscono violenza dovrebbero rappresentare una priorità chiara per la giustizia. I commenti dell’avvocato mettono in luce come, nonostante le evidenze mediche e il racconto dei fatti, il sistema giudiziario non abbia riuscito a offrire una risposta equilibrata e adeguata alla gravità del reato.

L’impatto dell’aggressione: il lungo ricovero e la ricostruzione del volto

Il volto di Lucia, vittima dell’aggressione, è stato gravemente sfigurato. I danni riportati sono stati tali da richiedere un ricovero ospedaliero di ben novanta giorni. Durante questo periodo, gli specialisti hanno eseguito un intervento di ricostruzione facciale, un percorso complesso e delicato che ha riguardato la stabilizzazione delle ferite e la riabilitazione estetica e funzionale.

Il racconto medico sottolinea la brutalità dell’attacco e le conseguenze pesanti sul piano fisico e psicologico. La durata del ricovero indica la severità delle lesioni e la necessità di cure continue per tentare di restituire alla vittima almeno parzialmente l’aspetto originario. Questi dettagli rafforzano la richiesta di giustizia piena avanzata dai familiari e dagli avvocati.

La mobilitazione dei figli e la campagna contro la violenza di genere

I due figli di Lucia hanno deciso di trasformare il dolore in un impegno concreto. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre scorso, hanno fissato all’ingresso della scuola una grande foto del volto tumefatto della madre. La foto era accompagnata dalla scritta “Donne, denunciate subito”.

Questa iniziativa ha avuto l’obiettivo di scuotere la coscienza collettiva e di spronare chi vive situazioni di violenza a non rimanere in silenzio. Attraverso questo gesto pubblico, i figli vogliono denunciare tanto l’aggressione subita dalla madre quanto la lentezza o la mancata severità della risposta giudiziaria. La campagna rappresenta un invito diretto e concreto a chiunque rischi di subire simili comportamenti.

Il contrasto tra la violenza reale e l’esito giudiziario ha spinto la famiglia a prendere questa posizione attiva, pensando che solo rompere il muro del silenzio possa contribuire a evitare altri drammi simili. L’esposizione pubblica dell’immagine e del messaggio, in un contesto scolastico, mira anche a coinvolgere le nuove generazioni su un tema che resta purtroppo molto attuale nel nostro paese.