L’Inps ha dato il via alla seconda fase del controllo sull’esistenza in vita dei pensionati che vivono in Europa, Africa e Oceania. Restano fuori da questa tornata i Paesi del Nord e dell’Est Europa, già interessati nella prima fase. Dal 17 settembre 2025, sarà Citibank N.A. a gestire l’invio delle richieste di conferma ai pensionati coinvolti, con scadenza per la restituzione fissata al 15 gennaio 2026. Lo scopo è garantire che le pensioni vengano pagate correttamente, evitando erogazioni a chi non è più in vita.
Come funziona l’invio e la restituzione delle richieste di esistenza in vita
L’Inps ha affidato a Citibank N.A. il compito di inviare le comunicazioni ai pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania, esclusi i Paesi scandinavi e dell’Est Europa già controllati in precedenza. A partire dal 17 settembre 2025, la banca inizierà a spedire i moduli per la conferma dell’esistenza in vita. Chi li riceve dovrà compilarli e restituirli entro il 15 gennaio 2026, termine ultimo per non perdere la regolarità dei pagamenti.
Questa verifica serve a confermare che i pensionati sono vivi, condizione necessaria per continuare a ricevere la pensione. Se non si risponde entro la scadenza, i pagamenti successivi potrebbero subire conseguenze. L’Inps raccomanda quindi di “rispettare i tempi indicati per evitare sospensioni.”
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Cosa succede se non si invia l’attestazione
Se la documentazione non arriverà entro i termini, l’Inps ha previsto alcune misure per la riscossione delle pensioni. La rata di febbraio 2026 potrà essere ritirata in contanti presso le agenzie Western Union presenti nel Paese di residenza, se tecnicamente possibile.
Per incassare la pensione in agenzia, sarà necessario presentare un documento d’identità valido, con foto e dati anagrafici corrispondenti a quelli registrati dall’Inps. Bisognerà inoltre fornire il Money Transfer Code Number , oltre a conoscere l’importo e il nome dell’ordinante, cioè l’Inps.
Se il pensionato non ritirerà l’importo in contanti e non invierà l’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2026, la pensione verrà sospesa a partire dalla rata di marzo 2026. È quindi fondamentale rispettare le scadenze per non rischiare interruzioni nei pagamenti.
Controlli anche su pensionati in altre aree geografiche
L’Inps fa sapere che, per ragioni di sicurezza, alcune verifiche sull’esistenza in vita potranno riguardare anche pensionati residenti in zone diverse da quelle coinvolte in questa seconda fase, senza legami con la loro area abituale.
Questa misura serve a evitare irregolarità, riducendo il rischio di pagamenti dopo il decesso e limitando le difficoltà nel recupero delle somme erogate per errore. Nessun pensionato sarà escluso dai controlli a causa di situazioni particolari o trasferimenti temporanei. In ogni caso, è fondamentale che i dati anagrafici tra pensionato e Inps corrispondano sempre perfettamente.
Questa nuova serie di controlli è un passo importante per assicurare trasparenza nell’erogazione delle pensioni e limitare casi di irregolarità. Le indicazioni dell’Inps spiegano chiaramente tempi e modi a cui i pensionati dovranno attenersi nei prossimi mesi.